Roma, 28 gennaio 2004 - Consueto appuntamento serale con Daniele Capezzone, il segretario di Radicali Italiani.
Prosegue l'iniziativa politica di digiuno di dialogo di Rita Bernardini e di Federico Valerio, che chiedono ai giornali perché abbiano censurato la notizia del Congresso dell'Associazione Coscioni.
Questa puntata privilegerà la politica internazionale, dando dapprima una notizia; cioè il successo di Tony Blair: ieri era reduce da una vittoria sulla riforma universitaria, mentre oggi è stato completamente scagionato da ogni accusa politica sulla morte dello scienziato Kelly, che si … è suicidato.
Blair ha commentato dicendo che le accuse mossegli dalla BBC erano completamente false.
La BBC ha chiesto scusa ed il suo presidente ha rassegnato le proprie dimissioni.
L'argomento topico della serata sarà però la lunga corsa verso le elezioni americane; Capezzone ne parlerà con Christian Rocca, corrispondente del Foglio negli Stati Uniti, e con Marco Perduca, segretario del LIA e colonna della presenza radicale negli Stati Uniti e all'Onu.
Temi toccati dalla conversazione sono: le notizie sulla vicenda di Blair in USA il cui risultato non è una grossa novità, cosa non compresa dalla stampa italiana, e il comportamento del Presidente della BBC, sintomatico del sistema informativo in Inghilterra, unico per serietà in Europa.
Si prosegue a parlare delle elezioni americane, con il vantaggio di John Kerry e le elezioni che si terranno martedì prossimo, per le quali pare sia molto avvantaggiato Edwards, l'altro candidato centrista.
Christian Rocca non crede che Dean abbia perso ogni speranza e fa una rassegna degli altri candidati.
Marco Perduca indica la differenza tra Dean e gli altri: Dean ha creato un movimento ed è quello che potrebbe fare la differenza; Kerry invece fa una campagna vera e propria per essere eletto.
Si passa poi alla previsione di un cambiamento della campagna di Bush e allo slogan di Edwards, quello delle due americhe, ed alle prerogative sue e di Kerry.
Marco Perduca, comunque, pone l'accento sulle difficoltà di Edwards e Kerry di coinvolgere le minoranze e il voto popolare, cosa che sta facendo Bush.
Ribadisce poi l'importanza della politica estera ed in Iraq.
Capezzone attira l'attenzione sul ruolo attuale della televisione, di internet e l'importanza del radicamento sociale.
Ultimo argomento trattato è il possibile ruolo «a sorpresa» di Giuliani nella campagna di Bush.Termina la trasmissione una carrellata della politica italiana ed un approfondimento sul progetto di legge Boato, con le dichiarazioni di Taormina.
Tornando all'attualità radicale Capezzone ricorda lo sciopero della fame di Olivier Dupuis, eurodeputato radicale.
Infine rammenta i numeri da comporre per iscriversi ai soggetti radicali: 06/689791 oppure 06/6826.La puntata si conclude con un'intervista realizzata da Alessio Falconio a Carlo Taormina sulla proposta di legge Boato.
Prosegue l'iniziativa politica di digiuno di dialogo di Rita Bernardini e di Federico Valerio, che chiedono ai giornali perché abbiano censurato la notizia del Congresso dell'Associazione Coscioni.
Questa puntata privilegerà la politica internazionale, dando dapprima una notizia; cioè il successo di Tony Blair: ieri era reduce da una vittoria sulla riforma universitaria, mentre oggi è stato completamente scagionato da ogni accusa politica sulla morte dello scienziato Kelly, che si … è suicidato.
Blair ha commentato dicendo che le accuse mossegli dalla BBC erano completamente false.
La BBC ha chiesto scusa ed il suo presidente ha rassegnato le proprie dimissioni.
L'argomento topico della serata sarà però la lunga corsa verso le elezioni americane; Capezzone ne parlerà con Christian Rocca, corrispondente del Foglio negli Stati Uniti, e con Marco Perduca, segretario del LIA e colonna della presenza radicale negli Stati Uniti e all'Onu.
Temi toccati dalla conversazione sono: le notizie sulla vicenda di Blair in USA il cui risultato non è una grossa novità, cosa non compresa dalla stampa italiana, e il comportamento del Presidente della BBC, sintomatico del sistema informativo in Inghilterra, unico per serietà in Europa.
Si prosegue a parlare delle elezioni americane, con il vantaggio di John Kerry e le elezioni che si terranno martedì prossimo, per le quali pare sia molto avvantaggiato Edwards, l'altro candidato centrista.
Christian Rocca non crede che Dean abbia perso ogni speranza e fa una rassegna degli altri candidati.
Marco Perduca indica la differenza tra Dean e gli altri: Dean ha creato un movimento ed è quello che potrebbe fare la differenza; Kerry invece fa una campagna vera e propria per essere eletto.
Si passa poi alla previsione di un cambiamento della campagna di Bush e allo slogan di Edwards, quello delle due americhe, ed alle prerogative sue e di Kerry.
Marco Perduca, comunque, pone l'accento sulle difficoltà di Edwards e Kerry di coinvolgere le minoranze e il voto popolare, cosa che sta facendo Bush.
Ribadisce poi l'importanza della politica estera ed in Iraq.
Capezzone attira l'attenzione sul ruolo attuale della televisione, di internet e l'importanza del radicamento sociale.
Ultimo argomento trattato è il possibile ruolo «a sorpresa» di Giuliani nella campagna di Bush.Termina la trasmissione una carrellata della politica italiana ed un approfondimento sul progetto di legge Boato, con le dichiarazioni di Taormina.
Tornando all'attualità radicale Capezzone ricorda lo sciopero della fame di Olivier Dupuis, eurodeputato radicale.
Infine rammenta i numeri da comporre per iscriversi ai soggetti radicali: 06/689791 oppure 06/6826.La puntata si conclude con un'intervista realizzata da Alessio Falconio a Carlo Taormina sulla proposta di legge Boato.
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