28 GEN 2004

Esteri: Audizione del ministro degli Affari esteri, Franco Frattini, sulla situazione in Iran.

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 48 min

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Audizione del ministro degli Affari esteri, Franco Frattini, sulla situazione in Iran. .

Registrazione di "Esteri: Audizione del ministro degli Affari esteri, Franco Frattini, sulla situazione in Iran.", registrato mercoledì 28 gennaio 2004 alle 00:00.

La registrazione ha una durata di 1 ora e 48 minuti.
  • Relazione di Franco Frattini, ministro degli affari esteri

    <br><strong>Indice degli interventi</strong><br>L'audizione comincia alle 14h20<br>Presidenza del presidente <strong>Gustavo Selva</strong>
    0:00 Durata: 29 min 51 sec
  • Luciano Violante (DS-U)

    <br>Osservazioni e quesiti dei Commissari
    0:29 Durata: 6 min 27 sec
  • Emerenzio Barbieri (UDC)

    0:36 Durata: 6 min 33 sec
  • Monica Stefania Baldi (FI)

    0:42 Durata: 6 min 16 sec
  • Gian Paolo Landi di Chiavenna (AN)

    0:49 Durata: 7 min 43 sec
  • Alberto Michelini (FI)

    0:56 Durata: 3 min 11 sec
  • Sergio Mattarella (MARGH-U)

    1:00 Durata: 5 min 19 sec
  • Cesare Rizzi (LNFP)

    1:05 Durata: 49 sec
  • Bobo Craxi (Misto-LdRN.PSI)

    1:06 Durata: 6 min 11 sec
  • Giovanni Deodato (FI)

    1:12 Durata: 2 min 48 sec
  • Replica di Franco Frattini

    La seduta termina alle 15h40. <br>
    1:15 Durata: 15 min 48 sec
  • Presidente

    <br><strong>Sede Referente</strong><p><strong>Ratifica Accordo Italia-Ecuador sugli investimenti. Ratifica Accordo Italia-Nigeria sugli investimenti. Ratifica ed esecuzione dell'Emendamento al Protocollo di Montreal sulle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono. </strong>
    1:30 Durata: 1 min 35 sec
  • Gian Paolo Landi di Chiavenna (AN), relatore

    Gian Paolo Landi di Chiavenna, relatore, illustra l'Emendamento di Pechino al Protocollo di Montreal per la protezione dell'ozonosfera, oggetto del disegno di legge in esame. Tale Emendamento rappresenta, a suo giudizio, la prosecuzione di una strategia di tutela ambientale di estremo rilievo, avviata con la stipula della Convenzione di Vienna del 1985 nel quadro del programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, che impegna le parti ad adottare misure volte a proteggere la salute umana e l'ambiente contro gli effetti nocivi derivanti dalle attività umane che danneggiano la fascia di ozono. Sulla base delle determinazioni assunte a Vienna, il 16 settembre 1987, è stato siglato a Montreal il «Protocollo sulle sostanze nocive per l'ozono atmosferico», entrato in vigore il 1o gennaio 1989, in seguito alla ratifica da parte di 29 Stati firmatari e della Comunità europea, e successivamente ratificato da 185 Paesi. L'Italia ha ratificato il Protocollo di Montreal con legge 23 agosto 1988, n. 393. <br>Il Protocollo è già stato oggetto di quattro modifiche: quella attualmente all'esame della Commissione è la quinta in ordine di tempo. <br>Tra i principali obiettivi perseguiti dal Protocollo e dai successivi Emendamenti vi sono quelli di regolamentare il consumo e la produzione di determinate categorie di sostanze che incidono sulla consunzione dell'ozonosfera; stabilizzare i livelli annui di produzione e di consumo delle sostanze inquinanti; regolare i rapporti con gli altri Stati che non siano Parti. <br>Nel quadro delle politiche ambientali perseguite dalla comunità internazionale, il Protocollo dei Montreal si è dimostrata un'iniziativa di notevole successo. L'atto è stato sottoscritto da un numero amplissimo di Paesi e la mancata adesione di alcuni Stati, fra cui l'Afghanistan e l'Iraq, è dipesa dall'aver assunto altre priorità. In particolare è da rilevare che la mancata adesione di Taiwan è stata motivata certamente dalla mancanza di una adeguata valutazione dell'importanza e del ruolo di questo paese nello scenario mondiale. <br>Ritiene che la forma negoziale prescelta sia particolarmente apprezzabile: uno strumento flessibile, in grado di essere modificato attraverso «aggiustamenti», non sottoposti a ratifica, ovvero attraverso «emendamenti», sottoposti a ratifica ma rientranti comunque nella fisiologia del Protocollo, che può in tal modo tenere conto dell'evoluzione delle condizioni dell'ozonosfera e del progresso delle conoscenze scientifiche. <br>Aggiunge che altra ragione non trascurabile di successo è stato il carattere self-enforcing del Protocollo, che prevede penalizzazioni per gli Stati inadempienti, incluse, ad esempio, sanzioni commerciali nei confronti dei prodotti contenenti CFC o comunque realizzati ricorrendo a tale sostanza. I costi di implementazione dell'accordo sono giudicati relativamente modesti a fronte dei benefici che ne derivano per la salute umana. Ritiene particolarmente felice la scelta della modalità di cooperazione tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo: il Protocollo prevede l'istituzione di un fondo per aiutare questi ultimi ad introdurre le nuove tecnologie CFC-free. <br>Sottolinea i positivi risultati conseguiti in termini di protezione dell'ozonosfera: a giudizio degli esperti, infatti, va ascritta al Protocollo la ridotta immissione nell'atmosfera di agenti chimici dannosi per la fascia di ozono. <br>Rileva che l'Emendamento mira a stabilire due distinti livelli di produzione massima di idrofluorocarburi riferiti, rispettivamente, ai paesi sviluppati e ai paesi in via di sviluppo. Vengono inoltre introdotti tre distinti divieti: di importazione ed esportazione, a partire dal 1o gennaio 2004, di idrofluorocarburi da e verso qualsiasi Stato che non sia parte del protocollo di Montreal; di produzione e consumo, a partire dal 1o gennaio 2002, del bromo-clorometano, fatta salva la facoltà di deroghe relative ai cosiddetti usi essenziali; di importazione ed esportazione di bromo-clorometano, a far data da un anno dall'entrata in vigore dell'Emendamento. A proposito del citato concetto di «uso essenziale», riterrebbe importante svolgere un approfondimento. <br>Ricorda che il contenuto dell'Emendamento è già oggetto di regolamenti comunitari e, in particolare, del regolamento 2037/2000/CE e del regolamento 1084/2003/CE. Il primo di tali regolamenti prevede tra l'altro limitazioni più stringenti, rispetto a quelle previste dall'Emendamento, per quanto riguarda la produzione di idrofluorocarburi. <br>Concludendo, ritiene opportuno che il Parlamento provveda quanto prima ad autorizzare la ratifica dell'Emendamento in esame, al fine di garantire l'efficacia di uno strumento - il Protocollo di Montreal - che ha già prodotto effetti positivi sul piano della tutela ambientale ed al quale deve essere assicurata piena vigenza ed effettività anche negli anni a venire.
    1:32 Durata: 7 min 52 sec
  • Margherita Boniver, sottosegretario per gli affari esteri

    Il sottosegretario Margherita Boniver precisa che le amministrazioni centrali e le imprese italiane interessate dal Protocollo di Montreal si sono già adeguate alle norme più restrittive previste dai regolamenti comunitari citati dal relatore.
    1:40 Durata: 22 sec
  • Edmondo Cirielli (AN), relatore

    Edmondo Cirielli, relatore, illustra il contenuto dell'Accordo oggetto del disegno di legge di ratifica in esame, specificando che esso mira alla diffusione degli investimenti italiani in Zambia e a favorire la cooperazione economica fra l'Italia e il Paese africano, contribuendo alla riduzione del tasso di povertà dello Zambia. Fa notare che la bilancia commerciale con l'Italia vede attualmente lo Zambia in attivo. Ricorda che il Paese africano è da considerare un'isola di sostanziale stabilità politica ed economica in un'area altrimenti tormentata da numerosi conflitti. Illustra quindi il contenuto specifico dell'Accordo, soffermandosi in particolare sulle norme relative alla protezione degli investimenti e alla clausola della nazione più favorita; sulle disposizioni miranti all'indennizzo dei danni derivanti agli imprenditori da eventuali nazionalizzazioni, espropriazioni, requisizioni oppure conseguenti a guerre, rivoluzioni o stati di emergenza; sulle disposizioni concernenti il diritto dell'investitore a trasferire all'estero i profitti conseguiti in uno dei due Paesi. Fa presente che l'Accordo non presenta particolari oneri di carattere finanziario e che ha una durata di dieci anni. Raccomanda infine l'approvazione del disegno di legge in esame. <br><strong>Ratifica Accordo Italia-Zambia sugli investimenti. </strong>
    1:40 Durata: 4 min 13 sec
  • Margherita Boniver, sottosegretario per gli affari esteri

    Il sottosegretario Margherita Boniver precisa, ad integrazione di quanto detto dal relatore, che in Zambia l'83 per cento della popolazione vive in uno stato di assoluta povertà e che l'aspettativa di vita media è di soli 37 anni.
    1:44 Durata: 30 sec
  • Gian Paolo Landi di Chiavenna (AN), relatore

    Gian Paolo Landi di Chiavenna sottolinea come lo Zambia costituisca ancora oggi una realtà sostanzialmente ignorata nelle sue reali dimensioni in termini economici, commerciali e anche turistici. Ricorda che le immense risorse di rame del paese potrebbero essere maggiormente valorizzate e che lo Zambia ha recentemente rifiutato immense partite di derrate alimentari provenienti dagli Stati Uniti, per il sospetto che fossero geneticamente manipolate. In conclusione ritiene che sia importante sollecitare le imprese italiane a contribuire alla valorizzazione di questo paese e in generale di tutta l'area subsahariana con adeguati investimenti, considerato che si tratta di un patrimonio che rappresenta un'eccezionale opportunità per il sistema industriale italiano.
    1:45 Durata: 2 min 18 sec
  • Giovanni Deodato (FI), relatore

    Giovanni Deodato, relatore, anche sulla base di quanto emerso nell'ultima riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, propone la costituzione di un Comitato ristretto. <br>La Commissione delibera quindi di costituire un Comitato ristretto. <br><strong>Disposizioni sul procedimento di ratifica dei trattati internazionali. </strong>
    1:47 Durata: 55 sec