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Registrazione di "Vigilanza Rai: Audizione dell'Amministratore unico e Direttore generale di RAI International Massimo Magliaro", registrato mercoledì 18 febbraio 2004 alle 00:00.
La registrazione ha una durata di 1 ora e 31 minuti.
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Relazione di Massimo Magliaro, Direttore generale di RAI International
Dopo una breve introduzione del presidente, senatore Claudio Petruccioli, il dottor Magliaro, amministratore unico e direttore generale di RAI International, fa presente in primo luogo che l’attuale processo di societarizzazione è diretto a rilanciare, in conformità alle previsioni del piano industriale per il periodo 2003-2005, l’attività di RAI International, fino ad oggi considerata decisamente marginale all’interno dell’azienda.<br>L’oratore ricorda come l’attività produttiva di RAI International sia sostanzialmente regolamentata da due convenzioni con la Presidenza del Consiglio, la prima stipulata per la prima volta nel 1962 e relativa all’attività radiofonica, la seconda nel 1975 e concernente l’attività televisiva.<br>La convenzione sulla radiofonia risente indubbiamente del particolare clima degli anni della guerra fredda, basti pensare che in essa si prevedeva che le trasmissioni dovessero essere effettuate in onde corte, un sistema sicuramente poco adatto ad allargare la platea degli ascoltatori ma adottato per la sua scarsa permeabilità ad azioni di disturbo esterno.<br>I programmi radiofonici sono prodotti attualmente in venticinque lingue diverse per un totale di oltre 12 mila ore di trasmissioni annue.<br>La programmazione televisiva prodotta da RAI International è invece di poco superiore a due ore medie giornaliere.<br>Ai fini di un reale sviluppo delle potenzialità di RAI International è evidente che il problema fondamentale è quello delle risorse.<br>Attualmente le attività di RAI International godono di finanziamenti propri per circa 41 milioni di euro, 36 milioni dei quali versati a termini delle predette convenzioni da parte della Presidenza del Consiglio, e gli altri erogati dalla SIPRA.<br>Si tratta evidentemente di risorse del tutto insufficienti laddove si consideri che nonostante la limitata attività produttiva attuale gli oneri complessivi di RAI International sono di circa 72 milioni di euro all’anno.<br>Il dottor Magliaro si sofferma quindi su taluni aspetti particolarmente problematici, quali l’impossibilità per RAI International di trasmettere in Europa e nel bacino del Mediterraneo e la nota questione delle proteste della Comunità italiana in Canada.<br>In proposito egli fa presente la peculiarità della situazione canadese, data dalla necessità per questo grande paese di porre un argine al predominio e all’invadenza dei vicini Stati Uniti nel settore dei media, il che fa sì che la legislazione canadese in materia di trasmissioni radiotelevisive sia tra le più protezioniste del mondo.<br>Proprio a causa di questi ostacoli fino ad oggi a RAI International non è stato possibile trasmettere direttamente nel territorio canadese, ma ha dovuto appoggiarsi ad una impresa televisiva locale, Telelatino, appartenente ad una società di italo-canadesi, recentemente assorbita delle due maggiori società canadesi operanti nel settore radiotelevisivo.<br>La conseguenza di questa limitazione è che RAI International trasmette per sole due ore al giorno anziché ventiquattro, e avvalendosi di un partner il cui livello tecnico non è paragonabile agli standard della RAI.<br>Questa situazione ha determinato la protesta degli italo-canadesi che hanno presentato due petizioni, la prima nel 1998 che ha raccolto 40 mila firme e la seconda quest’anno che ne ha raccolte 100 mila, per chiedere di ricevere un trattamento almeno pari a quello delle altre comunità italiane sparse per il mondo, anche in considerazione dell’importanza quantitativa e qualitativa della comunità italo-canadese.<br>Attualmente RAI International sta cercando di superare il problema ottenendo una autorizzazione a trasmettere in territorio canadese, che secondo la legge richiede una garanzia da parte di uno sponsor locale individuato nella società Rogers, l’altro grande network canadese.<br>Il dottor Magliaro conclude auspicando un impegno da parte di tutte le forze politiche rappresentate nel Parlamento nei confronti delle Autorità canadesi per giungere in tempi rapidi ad una positiva soluzione. <br><strong>Indice degli interventi</strong><br>L'audizione comincia alle 14h45<br>Presidenza del presidente <strong>Claudio Petruccioli</strong><br>0:00 Durata: 14 min 33 sec -
Giuseppe Gianni (UDC)
Il deputato Giuseppe Gianni rileva come in sede di esame del piano industriale 2003-2005, approvato dalla RAI nel maggio dello scorso anno, la Commissione ha potuto prendere atto delle valutazioni dell’azienda circa l’inadeguatezza di RAI International rispetto alle profonde modifiche che nel corso degli anni ha avuto la sua missione.<br>Egli chiede quindi in primo luogo al presidente Petruccioli di conoscere quali atti abbia posto in essere la RAI per dare seguito ed aggiornare il piano predetto, e quindi al dottor Magliaro per avere un suo giudizio sulle prospettive di sviluppo di RAI International nel senso indicato dal piano industriale. <br>0:14 Durata: 2 min 16 sec -
Riccardo Minardo (FI)
Il senatore Minardo nel ringraziare il dottor Magliaro per le informazioni fornite, ritiene però che la relazione lasci in ombra quelli che sono i problemi fondamentali di RAI International, che danno luogo ad una diffusa insoddisfazione tra le comunità di origine italiana, come egli ha potuto direttamente verificare nel corso delle missioni del Comitato per gli italiani all’estero in Argentina, Brasile, Venezuela e Stati Uniti d’America.<br>Tali lamentele riguardano i programmi e i palinsesti, e in primo luogo appaiono necessarie una più ampia informazione, soprattutto in considerazione degli effetti della nuova legge sul voto degli italiani all’estero, ed una maggior presenza di programmi culturali specificamente dedicati alle comunità emigrate.<br>In particolare vi è una diffusa richiesta di programmi diretti ai bambini, volti a migliorare la loro conoscenza della lingua italiana, nonché a mantenere viva la consapevolezza delle loro radici italiane. <br>0:16 Durata: 6 min 6 sec -
Vittorio Pessina (FI)
Il senatore Pessina nell’associarsi alla considerazioni del senatore Minardo in ordine alla povertà del palinsesto di RAI International, chiede al dottor Magliaro chiarimenti sulle rispettive funzioni e sui rapporti di RAI International della società RAI Corporate, nonché precisazioni sulla entità delle risorse raccolte da RAI International tramite SIPRA, una questione quest’ultima di grande rilievo laddove si consideri la vastità dell’utenza di RAI International, che dovrebbe potenzialmente suscitare il massimo interesse negli inserzionisti pubblicitari. <br>0:22 Durata: 3 min 50 sec -
Giuseppe Scalera (Mar-DL-U)
Il senatore Scalera ricorda che sulle 8.760 ore di programmazione annua trasmessa da RAI International in 238 paesi solo poco più di settecento sono prodotte dalla suddetta società specificamente per l’utenza straniera. <br>Per il resto la programmazione di RAI International è costituita da una sorta di cocktail di quanto viene trasmesso in Italia sulle tre reti nazionali, una programmazione identica in tutto il mondo, senza quindi alcuna considerazione né per la specificità dei paesi dove viene ricevuta, né per le differenze di fuso orario tra i vari paesi, una situazione che lo stesso direttore Magliaro non ha esitato in varie occasioni a definire kafkiana.<br>Parimenti surreale è il dato per cui alla vigilia delle elezioni europee RAI International non è visibile in Europa.<br>Si tratta di una situazione alla quale non si può certamente ovviare se non con certezza di risorse e di personale che peraltro non sembrano in vista, anzi appare preoccupante il ritardo con il quale si procede al rinnovo della convenzione con la Presidenza del Consiglio. Peraltro è da rilevare che, almeno per quello che è la sua esperienza personale, anche la produzione propria di RAI International lascia a desiderare, in quanto trasmette una immagine sicuramente anacronistica di un paese che si esprime soprattutto attraverso sagre e feste in costume. <br>0:26 Durata: 4 min 59 sec -
Alessio Butti (AN)
Il deputato Butti ritiene in primo luogo di dover dare atto al dottor Magliaro del miglioramento del prodotto di RAI International da quando nel 2000 egli ha assunto la direzione della testata.<br>Egli chiede quindi di conoscere una valutazione del dottor Magliaro circa l’idoneità delle risorse a disposizione di RAI International e le prospettive di sviluppo, nonché circa la possibilità di risolvere l’annosa questione della ricezione in Europa e nel Nord Africa. <br>0:31 Durata: 4 min 57 sec -
Giorgio Lainati (FI)
Il deputato Lainati si associa all’apprezzamento espresso dal collega Butti e assicura il massimo impegno dei parlamentari di Forza Italia per una positiva soluzione della questione canadese. <br>0:36 Durata: 1 min 53 sec -
Presidente
Il presidente Petruccioli si sofferma in primo luogo sulla richiesta di informazioni del deputato Giuseppe Gianni ricordando come lo scorso autunno la Commissione abbia esaminato il piano industriale 2003-2005 approvato nel mese di maggio dal Consiglio di amministrazione. In quella occasione la Direzione generale della RAI tenne a precisare che si trattava di un piano soggetto a variazioni ed aggiornamenti, non diversamente del resto da qualsiasi piano triennale che viene aggiornato di anno in anno con uno scivolamento all’anno successivo, e la Commissione si impegnò a seguire con la stessa attenzione anche gli aggiornamenti stessi.<br>La settimana scorsa il Consiglio di amministrazione ha però approvato un documento diverso, definito come piano editoriale, che egli si impegna a portare all’esame della Commissione non appena sarà stato ufficialmente trasmesso.<br>Egli si sofferma quindi sulle valutazioni in ordine all’attuale situazione e alle prospettive di sviluppo di RAI International contenute nel predetto piano industriale, valutazioni che appaiono del massimo interesse se si considera che la missione di RAI International rappresenta sicuramente una delle attività più tipicamente di servizio pubblico svolte dalla RAI, e si tratta di una missione che in questa fase conosce nuove sfide e nuovi sviluppi ove si considerino la nuova disciplina del voto degli italiani all’estero, l’accelerazione dell’integrazione europea, l’allargamento dell’Unione Europea, lo sviluppo della dimensione mediterranea, l’immigrazione, e addirittura il fatto che nel piano di ricostruzione dell’Iraq all’Italia è affidato proprio il compito di costruire, in una realtà complessa come quella irachena, una forma di servizio pubblico radioteleviso.<br>In questo quadro risulta di particolare interesse comprendere quali siano le reali prospettive della societarizzazione, anche in considerazione dei timori manifestati nello scorso novembre da talune organizzazzioni sindacali circa da una parte la natura meramente contabile di tale operazione, e dall’altra il rischio che questa possa preludere a forme di privatizzazione. <br>0:38 Durata: 15 min 41 sec -
Giuseppe Giulietti (DS-U)
Il deputato Giulietti chiede in primo luogo al Presidente di assumere informazioni circa l’intervento di questa mattina del Presidente del Consiglio alla trasmissione radiofonica Radio Anch’io.<br>A parte l’evidente assenza di contraddittorio con il Presidente del Consiglio - che peraltro inverando nella sua stessa persona la regola dei tre terzi si è espresso come Capo del Governo, leader del principale partito di maggioranza e proprietario di Mediaset - sarebbe interessante capire se era solo una battuta la promessa dell’onorevole Berlusconi di essere presente in trasmissione tutte le settimane, una cosa che in altri paesi è ammessa per il Capo del Governo, a patto di attribuire uno spazio uguale quantitativamente e qualitativamente ad un esponente dell’opposizione entro le ventiquattro ore successive.<br>Il deputato Giulietti chiede quindi al dottor Magliaro informazioni sullo stato del processo di societarizzazione.<br>In primo luogo egli chiede se risultano definitivamente tramontate quelle ipotesi di privatizzazione e di trasformazione in senso di puro marketing della missione di RAI International che erano state ventilate negli scorsi mesi e a cui lo stesso dottor Magliaro si era fieramente opposto.<br>In secondo luogo egli chiede di sapere se sono entrati in attività gli organi sociali e in particolare se il dottor Scaglia è in carica quale presidente della società. <br>0:54 Durata: 7 min 20 sec -
Replica di Massimo Magliaro
Il dottor Magliaro esprime in primo luogo soddisfazione perché per la prima volta da quando è entrato in carica nel marzo del 2000 ha avuto modo di confrontarsi in una sede parlamentare sul merito della programmazione delle attività di RAI International, il che testimonia una crescente consapevolezza della importanza della presenza della RAI nel mondo.<br>In realtà già in una precedente occasione aveva avuto modo insieme ad altri direttori di rete e di testata di essere ascoltato dalla Commissione sul problema del pluralismo, e in quella sede aveva ottenuto un riconoscimento circa l’assoluto pluralismo e apertura alle diverse tendenze politiche e sociali di RAI International.<br>Il dottor Magliaro condivide la valutazione del Presidente circa il fatto che la missione di RAI International costituisca parte dello zoccolo duro del servizio pubblico radiotelevisivo.<br>In proposito egli ritiene che la missione stessa non si esaurisca nella funzione di televisione per gli italiani all’estero, ma che RAI International debba essere anche una televisione diretta a quegli stranieri che amano l’Italia e che con il nostro paese intrattengono forti relazioni di natura commerciale e culturale.<br>Indubbiamente però lo svolgimento di tale missione richiede risorse adeguate. In proposito egli comprende le critiche dei senatori Pessina, Minardo e Scalera osservando che indubbiamente sia il fatto di produrre solo un dodicesimo delle trasmissioni mandate in onda, sia il fatto di avere un unico palinsesto per tutto il mondo rappresentano gravissimi handicap per lo sviluppo di RAI International.<br>Per quanto riguarda il primo aspetto egli fa presente che RAI International finisce per essere la responsabile e il punto di arrivo della protesta dell’utenza italiana all’estero per qualsiasi prodotto della televisione italiana che non sia di gradimento.<br>Quanto al secondo profilo RAI International avrebbe in astratto la possibilità tecnica di mandare in onda fino a cinque palinsesti, mancano però le risorse finanziarie per farlo. La conseguenza è che si assiste ad una programmazione paradossale che vede per esempio in alcuni paesi i cartoni animati per bambini mandati in onda in piena notte.<br>In realtà al fine di soddisfare nella maniera più completa gli obblighi di comunicazione politica derivati dalla legge sul voto degli italiani all’estero sarebbe necessario poter trasmettere almeno un palinsesto per continente, in quanto la legge per il voto degli italiani all’estero al Parlamento nazionale prevede l’istituzione di circoscrizioni continentali, e anche così con la consapevolezza di non poter trattare tutti gli utenti allo stesso modo dal momento che continenti come l’Asia o l’America del Nord si estendono su numerosi fusi orari.<br>Indubbiamente la societarizzazione di RAI International - un processo lungo e complesso, che è partito con la costituzione degli organi societari e comporterà poi anche trasferimenti di rami di attività ma al di fuori di qualsiasi ipotesi di privatizzazione cui egli si oppone decisamente - dovrebbe consentire una maggiore agilità nell’attività di RAI International, tale da avviare il superamento dei pesanti vincoli burocratici ed economici che limitano la sua crescita.<br>Due esempi di questi vincoli si ritrovano proprio nel rapporto tra RAI International e RAI Corporate e in quello fra RAI International e SIPRA.<br>Per quanto riguarda RAI Corporate va precisato che si tratta di una società del gruppo RAI di diritto americano che svolge attività di servizio, e rispetto alle quali RAI International rappresenta ovviamente uno dei maggiori clienti; il rapporto obbligato con RAI Corporate però produce una significativa lievitazione dei costi che una RAI International societarizzata potrebbe gestire con maggiore efficacia in sede di contrattazione.<br>Per quanto riguarda poi i finanziamenti pubblicitari, va detto che RAI International non è attualmente in grado di esercitare attività di postproduzione che consentano di eliminare i comunicati commerciali dalle trasmissioni italiane irradiate all’estero. Conseguentemente queste pubblicità sono trasmesse all’estero senza alcun criterio economico, sono considerate da SIPRA una sorta di bonus offerto ai clienti e molto spesso afferiscono a prodotti non distribuiti nei paesi dove viene ricevuta la trasmissione. Anche in questo caso è evidente che una struttura più autonoma di RAI International può contribuire ad ottimizzare le notevoli potenzialità pubblicitarie dell’utenza italiana all’estero.<br>Il dottor Magliaro si sofferma poi sulla qualità dell’offerta, sottolineando l’alta percentuale di trasmissioni culturali sia fra quelle riprese dai palinsesti nazionali, sia soprattutto fra quelle prodotte da RAI International, che riesce a raggiungere risultati di grande pregio con scarsissime risorse.<br>Il presidente Petruccioli ringrazia il dottor Magliaro e dichiara conclusa l’audizione. <br>1:01 Durata: 29 min 16 sec -
Conclusioni del presidente
La seduta termina alle 16h10. <br>1:30 Durata: 1 min