03 MAR 2004

Vigilanza Rai: Audizione dell'associazione contrattisti radiotelevisivi TD e associazione LavoRadioTv in ordine alla disciplina del lavoro a tempo determinato nella RAI.

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 55 min 21 sec

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Audizione dell'associazione contrattisti radiotelevisivi TD e associazione LavoRadioTv in ordine alla disciplina del lavoro a tempo determinato nella RAI.

Registrazione di "Vigilanza Rai: Audizione dell'associazione contrattisti radiotelevisivi TD e associazione LavoRadioTv in ordine alla disciplina del lavoro a tempo determinato nella RAI.", registrato mercoledì 3 marzo 2004 alle 00:00.

La registrazione ha una durata di 55 minuti.
  • Introduzione del presidente

    <br><strong>Indice degli interventi</strong><br>L'audizione comincia alle 14h35<br>Presidenza del presidente <strong>Claudio Petruccioli</strong>
    0:00 Durata: 1 min 21 sec
  • Relazione di Stefano Pogelli, dell'associazione LavoRadioTv

    Dopo una breve introduzione del presidente, senatore Claudio Petruccioli, prende la parola Stefano Pogelli dell'associazione LavoRadioTv, il quale ringrazia la Commissione per una audizione che rappresenta per gli aderenti all'associazione anche l'occasione per un bilancio professionale ed esistenziale. <br>L'associazione LavoRadioTv è nata per tutelare i diritti dei lavoratori a tempo determinato appartenenti ad una specifica categoria - i programmisti-registi che operano presso la Radio in regime di contratti di lavoro dipendente a tempo determinato - comparsa nel 1978, dopo la riforma che ha trasformato la natura giuridica della Rai, e progressivamente cresciuta di numero a causa dell'evidente volontà dell'azienda di avvantaggiarsi, sul piano dei costi e della disciplina delle relazioni industriali, dell'uso improprio dell'istituto del contratto a tempo determinato, ben più di quanto si sia fatto con altre categorie quali i giornalisti o i tecnici.<br>La conseguenza di tale situazione è che, se è vero che la percentuale complessiva di lavoratori non giornalisti a tempo determinato della Rai è contenuta entro il limiti del 15 per cento del personale fissato dal contratto collettivo, è anche vero che i programmisti-registi contribuiscono in maniera abnorme a raggiungere questa percentuale; ciò giustifica le vive preoccupazioni di lavoratori che sono giunti spesso alle soglie dei cinquanta anni senza la sicurezza del posto di lavoro, nonostante abbiano svolto una intera vita lavorativa alle dipendenze dell'azienda, e che, anche alla luce della prossima entrata in vigore di un nuovo quadro normativo del lavoro a tempo determinato, hanno deciso in maniera crescente di rivolgersi all'autorità giudiziaria.<br>Per comprendere quale sia la situazione della categoria basta vedere come sono attualmente suddivisi, sulla base della natura di rapporto di lavoro, gli 87 programmisti-registi, assistenti ai programmi, autori di testi e scritture e registi a contratto di scrittura che lavorano presso Radio Tre e la collegata discoteca Radio Scrigno: 32 unità di questo personale sono programmisti-registi con contratto a tempo indeterminato di cui 17 assunti per effetto di sentenza giudiziaria e 3 assunti dai bacini di reperimento del personale a tempo determinato nelle selezioni del 2002 e del 2003; 28 sono programmisti-registi e assistenti a tempo determinato, di cui 2 dovrebbero essere in procinto di assunzione entro l'anno, a cui vanno aggiunte altre tre unità di personale non attualmente impiegate ma facenti parte del bacino o utilizzate regolarmente negli ultimi anni; 27 poi risultano essere autori di testo e scritture di varia natura: si tratta cioè non di personale dipendente, neanche a tempo determinato, ma di personale con contratto d'opera, e tuttavia solo 13 di questi sono effettivamente liberi professionisti, mentre gli altri 14 svolgono mansioni in parte o del tutto simili a quelle dei programmisti-registi.<br>Questi ultimi 14 lavoratori sono dunque giovani che la Rai assume utilizzandoli con le stesse modalità dei lavoratori a tempo determinato - obbligo di osservare l'orario di lavoro di 40 ore settimanali e obbligo di eseguire qualsiasi attività inerente alla loro professione che sia richiesta dalla rete - ma con la finzione di un contratto d'opera, senza copertura previdenziale e senza accesso alla mensa. <br>Complessivamente - conclude l'oratore -, sommando i 28 programmisti-registi assistenti a tempo determinato e i suddetti 14 lavoratori atipici, i lavoratori precari di Radio Tre e Radio Scrigno sono 42, vale a dire il 48 per cento della categoria. <br>
    0:01 Durata: 6 min 50 sec
  • Mauro De Cillis, rappresentante dell'associazione dei contrattisti radiotelevisivi a tempo determinato

    Mauro DE CILLIS, rappresentante dell'associazione dei contrattisti radiotelevisivi a tempo determinato, fa presente che l'associazione è stata costituita nel 1993 per la tutela degli assistenti ai programmi e dei programmisti-registi assunti con contratto di lavoro subordinato a termine. Al fine di chiarire la posizione di questa categoria egli descrive la propria esperienza professionale facendo presente che lavora in Rai fin dal 1° settembre del 1980. Da allora non è passato anno senza che egli fosse utilizzato dalla Rai, per la maggior parte dell'anno, solitamente con la stipulazione di un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, a volte con un contratto d'opera individuale che però, come descritto dall'oratore precedente, mascherava una effettiva situazione di subordinazione. In proposito egli fa presente che se è irregolare utilizzare come lavoratore subordinato un soggetto cui è stato fatto un contratto individuale d'opera quale libero professionista, anche la stipulazione di un contratto di lavoro dipendente a tempo determinato è sottoposta a particolari condizioni che non ricorrono certamente nell'esperienza lavorativa degli associati. Ad esempio qualora la Rai decida di mettere in palinsesto un programma la cui realizzazione, puntata per puntata, richiede un soggetto esperto di una particolare materia, può assumerlo con contratto di lavoro a tempo determinato. Gli associati invece sono tutti esperti del mezzo radiotelevisivo e non dell'oggetto di questo o quel programma; lavorano come programmisti-registi o assistenti a programmi di qualsiasi genere, e svolgono attività non stagionali ma inserite nell'ordinaria programmazione del palinsesto Rai e - per il periodo in cui dura ciascun contratto, cioè per quasi tutto l'anno solare - sono sottoposti agli obblighi di lavoro dipendente ed espletano qualsiasi attività venga loro richiesta. Nel corso degli anni i lavoratori precari e le organizzazioni sindacali hanno fatto numerosi tentativi per superare questa situazione di evidente illegittimità; certamente la costituzione dei bacini di reperimento ha rappresentato un passo avanti, peraltro molto limitato dal momento che il senso della costituzione del bacino è quello di avviare un percorso che si concluda con l'assunzione in ruolo di coloro che ne hanno diritto, ai fini di una progressiva eliminazione del precariato, ciò che fino ad oggi non è avvenuto. Al contrario il ricorso al contratto determinato è progressivamente aumentato, e negli ultimi anni ad esso si è affiancato un ricorso sempre più frequente ad utilizzazioni improprie di contratti d'opera. A fronte della mancanza di qualsiasi prospettiva di soluzione negoziale vi è stato l'incremento del ricorso al Giudice, e non vi è dubbio che negli ultimi anni la maggior parte delle assunzioni in azienda sono avvenute per sentenza. Va però osservato che la strada del ricorso giurisdizionale è estremamente onerosa per un lavoratore, che per tutto il periodo del processo è mantenuto al minimo salariale, e che la Rai, pur nella consapevolezza di essere quasi sempre soccombente, riesce comunque ad avvantaggiarsi della propria posizione, molto più forte di quella del ricorrente. Ad esempio in molti casi l'azienda, dopo aver perso nel primo grado di giudizio, presenta appello proponendo nel contempo, al lavoratore che non può più prolungare la vertenza, una transazione nella quale egli rinuncia a tutti i suoi diritti pregressi in cambio di un minimo di tranquillità. In proposito egli segnala il caso di una ricorrente, vedova con figli, alla quale la Rai ha richiesto, dopo la sua vittoria in primo grado, la restituzione di una particolare indennità corrisposta ai dipendenti a tempo determinato senza nel contempo corrisponderle, in attesa della sentenza di appello, il risarcimento disposto dal Pretore. <br>
    0:08 Durata: 8 min 54 sec
  • Presidente

    Il presidente Petruccioli osserva che l'audizione in corso presenta notevole interesse perché, rispetto alle audizioni che l'hanno preceduta, introduce due nuovi elementi di riflessione.<br>In primo luogo, mentre tutti i rappresentanti dei sindacati e i rappresentanti di categoria intervenuti hanno sottolineato l'irrazionalità delle resistenze dell'azienda ad accettare un confronto giudiziario nel quale risulta quasi sempre perdente, dalle audizioni di oggi emerge anche che in questa scelta la Rai può essere guidata da una valutazione del rapporto tra costi e benefici, alla fine ad essa favorevole sulla base del fatto che molte di queste vertenze non giungono alla definizione in tutti i gradi di guidizio, ma si concludono con transazioni vantaggiose per la stessa Rai.<br>Un secondo elemento è quello della presenza, accanto al contratto di lavoro dipendente a tempo determinato, anche di forme di contratto atipico sulle quali egli chiede maggiori chiarimenti, soprattutto in relazione ad una valutazione della misura in cui tale ricorso è improprio e su quanto tale ricorso possa essere in un certo senso determinato da alcune rigidità contrattuali.<br>Il Presidente chiede anche di conoscere la consistenza delle associazioni audite e la percentuale al loro interno di lavoratori con contratti atipici, nonché se tali associazioni siano ammesse alla contrattazione ovvero se operino attraverso i sindacati e quali tra questi siano loro referenti. <br>Osservazioni e quesiti dei Commissari
    0:17 Durata: 15 min 10 sec
  • Replica di Stefano Pogelli

    <br>
    0:32 Durata: 2 min 4 sec
  • Replica di Laura Zanacchi, dell'associazione LavoRadioTv

    Dopo un intervento di Stefano Pogelli, il quale precisa che i lavoratori a tempo determinato hanno comunque le garanzie previdenziali e i diritti del lavoro dipendente, Laura Zanacchi, nel ribadire come in ogni caso tutti i lavoratori aderenti alle associazioni da loro rappresentate siano sottoposti ad una utilizzazione impropria, in quanto anche i lavoratori a tempo determinato sono inseriti nella ordinaria programmazione del palinsesto Rai, fa presente che su 130 associati a LavoRadioTv circa il 5 per cento sono titolari di contratti atipici.<br>Ella fa quindi presente che la media di giorni lavorati in azienda dagli associati negli ultimi quindici anni è stata di 2.990, di fatto dunque equivalente ad un rapporto di lavoro stabile. <br>
    0:34 Durata: 6 min 2 sec
  • Presidente

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    0:40 Durata: 24 sec
  • Replica di Laura Zanacchi

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    0:40 Durata: 6 min 8 sec
  • Replica di Flavio Zennaro, dell'associazione contrattisti radiotelevisivi a tempo determinato

    Flavio Zennaro, dell'associazione contrattisti radiotelevisivi a tempo determinato, precisa che la figura del libero professionista che collabora con l'azienda sulla base del contratto d'opera, cosiddetto contratto di scrittura, è sempre stata presente, con una maggior incidenza per la radio che per la televisione. Il fenomeno nuovo in questi anni è stato la crescente utilizzazione impropria di tale figura contrattuale. <br>
    0:46 Durata: 3 min 35 sec
  • Giuseppe Giulietti (DS-U)

    Il deputato Giulietti chiede una valutazione delle associazioni circa la possibilità di addivenire per via negoziale ad una soluzione soddisfacente del problema del precariato. <br>
    0:50 Durata: 1 min 33 sec
  • Replica di Paola Lupi, dell'associazione contrattisti radiotelevisivi a tempo determinato

    Paola Lupi, dell'associazione contrattisti radiotelevisivi a tempo determinato fa presente che da parte dei lavoratori c'è la massima disponibilità a tornare al tavolo delle trattative.<br>Nel corso degli anni Novanta si stipularono gli accordi che determinarono la costituzione del primo e del secondo bacino di reperimento del personale a tempo determinato; una innovazione importante ma che di fatto ha perso di significato nel momento in cui la Rai non ha dato seguito a quelle assunzioni in ruolo che dovevano costituire la conclusione del percorso individuato attraverso la costituzione dei bacini.<br>Dal 1997 ad oggi si è proceduto ad una sola selezione di 150 dipendenti, tutti riconosciuti idonei, ma dei quali solo 55 sono stati assunti a tempo indeterminato.<br>Con l'accordo dell'aprile del 2003 si è decisa la costituzione del terzo bacino, che avrebbe dovuto essere individuato entro il 30 ottobre, cosa che invece non è stata fatta a tutt'oggi. <br>
    0:51 Durata: 2 min 3 sec
  • Replica di Laura Zanacchi

    Laura Zanacchi, dell'associazione LavoRadioTv, rileva che, come risulta dai dati ufficiali dell'azienda, negli ultimi dieci anni il numero dei dipendenti non giornalisti, di ruolo e a tempo determinato, si è ridotto di 1.120 unità, mentre quello dei soli dipendenti a tempo determinato è aumentato di 320 unità. E' quindi evidente che i lavoratori a tempo determinato vengono utilizzati per sostituire personale di ruolo, e che quindi la Rai non dovrebbe avere difficoltà di organico a procedere all'assunzione di una parte di questo personale.<br>Il Presidente ringrazia i rappresentanti dell'associazione contrattisti radiotelevisivi e dell'associazione LavoRadioTv e dichiara conclusa l'audizione. <br>
    0:54 Durata: 1 min 17 sec