28 LUG 2004

Vigilanza Rai: Audizioni del Direttore della Direzione sviluppo iniziative per abbonati in materia di raccolta del canone di abbonamento e del Presidente del Consiglio di amministrazione di Rai Holding S.p.A.

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 16 min
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Audizione del Direttore della Direzione sviluppo iniziative per abbonati in materia di raccolta del canone di abbonamento.

Audizione del Presidente del Consiglio di amministrazione di Rai Holding S.p.A.

Registrazione audio di "Vigilanza Rai: Audizioni del Direttore della Direzione sviluppo iniziative per abbonati in materia di raccolta del canone di abbonamento e del Presidente del Consiglio di amministrazione di Rai Holding S.p.A.", registrato mercoledì 28 luglio 2004 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 1 ora e 16 minuti.
  • Introduzione del presidente

    <br><strong>Indice degli interventi</strong><br>Le audizioni cominciano alle 15h05<br>Presidenza del presidente <strong>Claudio Petruccioli</strong><p><strong>Audizione del Direttore della Direzione sviluppo iniziative per abbonati in materia di raccolta del canone di abbonamento.</strong>
    0:00 Durata: 1 min 4 sec
  • Relazione di Stanislao Argenti, Direttore della Direzione sviluppo iniziative per abbonati in materia di raccolta del canone di abbonamento

    Dopo una breve introduzione del presidente PETRUCCIOLI, prende la parola il dottor ARGENTI, direttore della Direzione sviluppo iniziative per abbonati in materia di raccolta del canone di abbonamento.<br>Egli ricorda, in primo luogo, che la Rai svolge l'attività di riscossione del canone in base ad un accordo con l'Agenzia delle entrate, che scadrà - unicamente alla convenzione per lo svolgimento del servizio pubblico radiotelevisivo della quale il canone costituisce corrispettivo - nell'anno 2014.<br>Secondo quanto chiarito dalla Corte di Cassazione fin dal 1992, e poi autorevolmente sancito dalla Corte Costituzione nel 2002, il canone ha natura tributaria, qualificandosi come imposta di scopo sul possesso degli apparecchi televisivi.<br>Al 31 dicembre del 2003 gli abbonamenti in Italia ammontavano a 16 milioni 122 mila circa, un numero enorme e di difficile gestione, come dimostra la fitta corrispondenza tra la Rai e gli utenti in materia di abbonamenti, che recentemente è stata fortemente razionalizzata grazie all'attivazione di un sito Internet interattivo con accesso del tutto gratuito per l'utente. <br>Si tratta di una iniziativa che va inquadrata nel costante sforzo dell'azienda per facilitare il rapporto con gli abbonati, in particolare riguardo alla gestione del canone, e che da tre anni ha trovato una applicazione particolarmente significativa nella semplificazione delle modalità di pagamento del canone stesso, non più cioè solo alla Posta ma anche per telefono, bancomat o presso le tabaccherie o le ricevitorie che gestiscono il servizio Lottomatica. <br>I frutti di questo impegno si riscontrano anche nella costante crescita degli abbonamenti, che ad esempio nell'ultimo anno ha avuto un saldo positivo di circa 70 mila unità. Due importanti attività svolte dalla Direzione a cui egli è preposto sono il recupero della morosità e la lotta all'evasione. Per quanto riguarda il primo punto va osservato che grazie ad una puntuale segnalazione della morosità agli utenti questa viene recuperata di solito entro l'anno in misura almeno del 50 per cento.<br>Per quanto riguarda l'evasione va in primo luogo osservato che tale fenomeno in Italia è fortemente accentuato rispetto alle medie europee e, secondo le stime dell'Istat, riguarda circa cinque milioni di famiglie, vale a dire il 23 per cento del totale.<br>Il tentativo di far emergere fenomeni di evasione segue diverse procedure; in primo luogo vi è la segnalazione epistolare ai soggetti che si suppongono possibili evasori.<br>In secondo luogo vi sono le visite di agenti.<br>Si tratta di circa 130-140 soggetti legati alla Rai da rapporto di agenzia, i quali, dopo aver informato le autorità di Pubblica Sicurezza delle aree interessate, si recano periodicamente in comuni o quartieri scelti a campione per contattare i possibili evasori.<br>L'agente si reca quindi presso le abitazioni di questi soggetti prendendo contatto con loro al citofono o sulla soglia dell'abitazione, dove ovviamente non entrano se non invitati, e li informano sulla necessità di sottoscrivere un abbonamento qualora fossero possessori di apparecchi televisivi, dopodiché rilasciano i moduli per l'abbonamento. <br>
    0:01 Durata: 14 min
  • Davide Caparini (LNFP)

    Il deputato CAPARINI ritiene che la relazione dell'avvocato Argenti non fornisca un quadro realistico di una situazione che è invece, a suo parere, particolarmente grave e foriera di deplorevoli violazioni dei diritti dei cittadini, ed in particolare del diritto alla riservatezza. <br>In primo luogo l'invio di corrispondenza presso le abitazioni di persone che risultano non aver sottoscritto un canone di abbonamento è svolto in forme intimidatorie, richiamando il rischio di un intervento della Guardia di finanza, ed è spesso ripetuto in materia molesta più volte nel corso dell'anno, avendo spesso per destinatarie persone che non posseggono l'apparecchio televisivo o che sono conviventi, essendo magari titolari della casa o intestatari dell'utenza telefonica, con il soggetto titolare dell'abbonamento.<br>La Rai è poi reticente, e ciò in contrasto con la legge, sulle modalità per la disdetta dell'abbonamento, che non sono sufficientemente illustrate sul sito e sembra anzi spesso porre in essere comportamenti ostruzionistici nei confronti dei soggetti che inviano una disdetta, come dimostra la comunicazione che la Sat invia loro, dichiarando che la dismissione non è valida se non viene restituito entro quindici giorni un questionario, non previsto dalla legge, nel quale dichiarino di aver ceduto o rottamato gli apparecchi televisivi in proprio possesso e di non possederne più alcuno.<br>Ancora più grave è la formulazione della dichiarazione integrativa della richiesta di suggellamento, nella quale si chiede l'autorizzazione all'accesso in casa della Guardia di finanza, e ciò in contrasto con il principio costituzionale della necessità di un provvedimento giudiziario motivato per poter accedere all'abitazione di un privato cittadino, nonché una dichiarazione su tutte le residenze o dimore proprie o di un componente di un nucleo familiare, dichiarazione anche questa fortemente lesiva della privacy.<br>L'aspetto peggiore però della gestione della riscossione degli abbonamenti è dato però dal comportamento di quelli che l'avvocato Argenti definisce impropriamente agenti e che ancor più impropriamente si autodefiniscono ispettori, e che sono in realtà dipendenti della Rai.<br>Costoro, come testimoniato da numerose denunce, si presentano presso le case di cittadini che non risultano abbonati con atteggiamento intimidatorio, senza limitarsi a rilasciare bollettini, ma anzi facendo sottoscrivere degli impegni a pagare, e alcuni casi spaventano le persone da cui si recano - magari cittadini anziani, di modesta istruzione e che non hanno mai avuto a che fare con autorità di Polizia o della Finanza - fino al punto da indurle a sottoscrivere abbonamenti per apparecchi inesistenti.<br>Ci sarebbe da chiedersi se la Rai ha predisposto per questi dipendenti dei codici etici e se svolge degli internal auditing per verificare che siano rispettati.<br>Un altro aspetto molto preoccupante dal punto di vista della tutela della privacy è il modo in cui la Rai reperisce gli indirizzi dei presunti evasori.<br>Egli stesso, sulla base delle denunce di molti cittadini, ha potuto notare una sospetta contemporaneità tra la visita dell'ispettore della Rai e l'iscrizione all'Anagrafe di nuovi nuclei famigliari o la stipulazione di contratti con il gestore della televisione satellitare. <br>Oltretutto, visto che la Rai è così efficiente nello scovare i nuclei famigliari appena costituiti, dovrebbe essere altrettanto pronta a registrare automaticamente la cessazione di un abbonamento in caso di decesso del titolare, senza disturbare i parenti in un momento di lutto.<br>Il deputato Caparini chiede infine di conoscere se la distribuzione territoriale dei sedicenti ispettori sia proporzionata alla diversa incidenza dell'evasione del canone nei vari ambiti del territorio nazionale. <p>Osservazioni e quesiti dei Commissari
    0:15 Durata: 15 min 46 sec
  • Antonio Falomi (Misto)

    Il senatore FALOMI chiede di conoscere se la Rai si stia organizzando per dare applicazione alla ripartizione territorializzata del gettito del canone prevista dal comma 3 dell'articolo 18 della legge n. 112 del 2004. Egli chiede inoltre dati sull'entità delle disdette. <br>
    0:30 Durata: 1 min 22 sec
  • Giuseppe Scalera (Mar-DL-U)

    Il senatore SCALERA chiede all'avvocato Argenti una sua valutazione circa i motivi dell'incremento degli abbonamenti verificatosi nell'ultimo anno. <br>
    0:32 Durata: 2 min 4 sec
  • Vittorio Pessina (FI)

    Il senatore PESSINA chiede di sapere se alla Rai è consentito gestire sulle reti in digitale terrestre alcune attività in regime di pay per view, ovvero se ciò sia incompatibile con il canone. <br>
    0:34 Durata: 46 sec
  • Replica di Stanislao Argenti

    L'avvocato ARGENTI osserva in primo luogo, con riferimento all'intervento del deputato Caparini, ribadendo che il canone Rai ha natura tributaria, e che la Rai lo riscuote per concessione dell'agenzia delle entrate: se è vero quindi che devono essere adottate tutte le opportune precauzioni per non violare il diritto alla riservatezza, è anche vero che l'evasione va contrastata, in primo luogo a tutela degli oltre 16 milioni di abbonati che pagano il canone.<br>Da ciò evidentemente discende che il richiamo alla possibilità che l'amministrazione finanziaria proceda a verificare la posizione dell'abbonato rispetto al pagamento del canone - riportato nella comunicazione che viene allegata agli avvisi di mora, e concordato dalla Rai con il garante della riservatezza - non è affatto arbitrario, essendo appunto l'amministrazione finanziaria l'organo che procede agli accertamenti di questa come di tutte le altre violazioni tributarie. Lo stesso questionario che deve essere compilato per rendere effettiva la disdetta del canone, non viene affatto inviato dalla Rai ma dalla Agenzia delle entrate proprio ai fini dell'accertamento tributario; si comprende dunque che l'amministrazione finanziaria chieda l'autorizzazione per l'accesso all'abitazione della Guardia di Finanza e chieda anche l'elencazione delle dimore, dal momento che un cittadino in possesso di più una dimora può stipulare un unico abbonamento televisivo valido per tutti gli apparecchi posseduti e comunque ubicati.<br>La natura tributaria dell'abbonamento spiega anche perché la Rai - sempre confortata in questo dai pareri più autorevoli - abbia il diritto di acquisire in qualsiasi modo, e sempre fermo restando il diritto alla riservatezza, elementi di conoscenza di possibili situazioni di evasione; pertanto l'azienda prende cognizione dei periodici aggiornamenti degli elenchi anagrafici.<br>Per ciò che riguarda la questione degli abbonamenti Sky, egli fa presente che la Rai non ha alcun accordo in tal senso con la società che gestisce la televisione satellitare, ma che potrebbe sicuramente stipularlo, essendo del tutto evidente che chi sottoscrive un contratto per la televisione satellitare è di certo in possesso di un apparecchio televisivo, ed è pertanto tenuto per legge a versare il canone.<br>Per quanto riguarda poi le visite domiciliari, l'avvocato Argenti ribadisce che la qualifica corretta di coloro che le svolgono è quella di agenti, in quanto non si tratta di dipendenti della Rai, ma di professionisti titolari di un rapporto di agenzia, stipulato con l'azienda sulla base di un contratto che descrive puntualmente i loro obblighi e le regole che devono rispettare per non violare il diritto alla riservatezza dei cittadini.<br>In realtà l'azienda ha ricevuto sempre pochissime lamentele circa i comportamenti degli agenti; quando ciò avviene l'azienda chiede loro di presentare le proprie controdeduzioni e segnala il comportamento corretto da tenere, arrivando nei casi più gravi alla risoluzione del rapporto di agenzia.<br>Per quanto riguarda infine la questione dei decessi, egli fa presente che il contratto è legato al possesso dell'apparecchio televisivo e che viene quindi solitamente ereditato da qualche famigliare con il quale si prende contatto per sapere se intenda disdire tale rapporto, rottamare il televisore o altro. <br>Per quanto riguarda la domanda del senatore Scalera circa i motivi che sono dietro la crescita degli abbonamenti, l'avvocato Argenti ritiene che in parte ciò sia dovuto anche allo sforzo dell'azienda di contenere l'evasione.<br>Infine egli fornisce alcuni dati sull'incidenza dell'evasione per aree geografiche, che giustifica la diversa distribuzione dei contratti di agenzia, e sull'andamento delle disdette.<br>Il presidente PETRUCCIOLI ringrazia l'avvocato Argenti e dichiara conclusa l'audizione. <br>
    0:34 Durata: 20 min 37 sec
  • Introduzione del presidente

    Il presidente PETRUCCIOLI ricorda che l'audizione in titolo è legata soprattutto alla questione dei tempi per l'attuazione della fusione per incorporazione tra Rai Radiotelevisione S.p.A e Rai Holding S.p.A prevista dal primo comma dell'articolo 21 della legge n. 112 del 2004. <p><strong>Audizione del Presidente del Consiglio di amministrazione di Rai Holding S.p.A.</strong><br>
    0:55 Durata: 2 min 30 sec
  • Relazione di Piero Gnudi, Presidente del Consiglio di amministrazione di Rai Holding S.p.A.

    Il professor GNUDI, presidente del Consiglio di amministrazione di Rai Holding S.p.A, ricorda in primo luogo che tale società fu creata in seguito alla liquidazione dell'IRI per la gestione della partecipazione del Tesoro alla proprietà della Rai Radiotelevisione S.p.A, partecipazione che equivale pressappoco al 99,5 per cento del capitale sociale, lo 0,5 appartenendo alla SIAE.<br>Immediatamente dopo l'entrata in vigore, lo scorso 5 maggio, della legge di riassetto del sistema radiotelevisivo, il Consiglio di amministrazione ha scritto al Tesoro per essere autorizzato ad avviare il procedimento di fusione, nella speranza che fosse possibile concluderlo entro il 5 luglio come previsto dalla legge.<br>Purtroppo però nella redazione del progetto di statuto si sono verificate numerose divergenze tra i consulenti legali dei soggetti interessati, che hanno determinato la necessità di svolgere un gran numero di riunioni con un conseguente, inevitabile slittamento dei tempi.<br>Proprio questa mattina però il Consiglio di amministrazione di Rai Holding ha ricevuto ed esaminato la proposta approvata dal Consiglio di amministrazione di Rai Radiotelevisione S.p.A. Pertanto domani pomeriggio sarà possibile approvare il progetto di fusione e la bozza di statuto, con modifiche che dovrebbero essere recepite dal Consiglio di amministrazione di Rai Radiotelevisione italiana S.p.A martedì prossimo.<br>Ciò permetterà di far approvare il progetto e lo statuto dalle rispettive Assemblee a fine agosto, così da consentire a questa Commissione di esprimere il parere sullo statuto alla ripresa dei suoi lavori.<br>L'atto di fusione dovrebbe perciò poter essere depositato il 15 settembre - prima data utile del resto dopo la sospensione dei termini per la pubblicità che inizia il 1° agosto - e la fusione dovrebbe essere completata entro il 15 ottobre. <br>
    0:58 Durata: 3 min 38 sec
  • Presidente

    Il presidente PETRUCCIOLI nel ringraziare il presidente Gnudi esprime vivo compiacimento per i nuovi elementi da lui portati a conoscenza della Commissione, che consentono l'individuazione di un termine certo entro il quale si prevede il completamento della fusione <p>Osservazioni e quesiti dei Commissari
    1:01 Durata: 38 sec
  • Giuseppe Gianni (UDC)

    Il deputato Giuseppe GIANNI chiede di conoscere quali siano i motivi di contrasto sulla formulazione dello statuto che hanno ritardato i tempi della fusione, anche al fine di valutare la congruità del programma illustrato dal presidente Gnudi con la precisa indicazione del termine del 30 settembre per le dimissioni del Consiglio di amministrazione di Rai Radiotelevisione S.p.A., recata dalla risoluzione approvata da questa Commissione il 14 luglio scorso. <br>
    1:02 Durata: 45 sec
  • Alessio Butti (AN)

    Il deputato BUTTI esprime vivo apprezzamento per la serrata tempistica illustrata dal presidente Gnudi, la cui relazione fa giustizia di molte pretestuose accuse e insinuazioni. <br>
    1:03 Durata: 1 min 4 sec
  • Enzo Carra (MARGH-U)

    Il deputato CARRA esprime perplessità per il fatto che il termine indicato dall'articolo 21 della legge Gasparri per il completamento della fusione sia decorso senza che si sia riusciti neanche a far approvare il progetto di fusione e il progetto di statuto dai due Consigli di amministrazione, anche perché la questione della fusione appariva pacifica fin dall'approvazione in prima lettura della legge di riforma del sistema radiotelevisivo, ed era quindi da aspettarsi che i soggetti interessati si preparassero in tempo. <br>
    1:04 Durata: 1 min 57 sec
  • Antonio Falomi (Misto)

    Il senatore FALOMI si associa alla richiesta del deputato Gianni di conoscere quali siano state le questioni controvese che hanno ritardato l'approvazione del progetto di statuto e chiede se siano disponibili i verbali delle riunioni a cui faceva riferimento il professor Gnudi.<br>Premesso poi che comunque questa Commissione avrà modo di esaminare il progetto di statuto in sede di parere, egli chiede poi al professor Gnudi se ritiene che la configurazione dei poteri al Direttore generale e al Presidente sia conforme alla legge. <br>
    1:06 Durata: 2 min 14 sec
  • Davide Caparini (LNFP)

    Il deputato CAPARINI, nel ringraziare il presidente Gnudi, dichiara di non poter condividere quanto ha affermato il deputato Carra, dal momento che appare imprudente, come insegna l'esperienza dell'intempestiva divisionalizzazione della Rai operata dal direttore generale Celli, operare importanti decisioni organizzative sulla base di leggi non ancora approvate. <br>
    1:08 Durata: 1 min 12 sec
  • Presidente

    <br>
    1:09 Durata: 3 min 36 sec
  • Replica di Piero Gnudi

    Dopo un intervento del PRESIDENTE, il quale ribadisce che la relazione del professor Gnudi ha introdotto un importante elemento di certezza nelle aspettative della pubblica opinione e della Commissione stessa circa i tempi di realizzazione della fusione, prende la parola il professor GNUDI il quale osserva in primo luogo che la fusione stabilita dalla legge n. 112 del 2004 si presenta per molti versi differente da quelle che comunemente avvengono, in ragione della particolare struttura giuridica tanto della società incorporante quanto di quella da incorporare.Ne consegue che vi sono state differenti interpretazioni, da parte dei legali dei vari soggetti interessati, su come dare applicazione alla legge, e la ricerca delle formule giuridicamente più corrette e opportune ha richiesto lunghe discussioni.Di tali incontri non vi sono verbali, vi sono però i pareri dei legali che possono essere consultati.Per quanto riguarda la questione sollevata dal deputato Carra, il professor Gnudi fa presente che è sicuramente vero che le procedure si sarebbero potute informalmente avviare prima, ma che ciò avrebbe comportato comunque un pagamento di onorari di consulenza legale che sarebbe poi risultato inutile se la legge fosse stata modificata o respinta.Rispondendo poi alla domanda del senatore Falomi, egli ritiene che il governo dell'azienda sia regolato dallo statuto in modo sostanzialmente conforme alla legge.<br>La seduta termina alle 15h30. <br>
    1:13 Durata: 3 min 35 sec