13 NOV 2005

Intervista settimanale a Daniele Capezzone, segretario di R.I.

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 55 min 29 sec
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Roma, 13 novembre 2005 - L'intervista odierna a Daniele Capezzone, segretario di Radicali Italiani, è stata realizzata da Roberto Spagnoli.

La trasmissione, che si svolge usualmente in diretta, questa volta è in differita, dato che la serenissima Gran Loggia del rito simbolico italiano, facente parte della massoneria italiana ha indetto un appuntamento pubblico incentrato sul tema della libertà e della laicità, al quale è stato invitato anche Capezzone.

Il colloquio comincia con l'indicazione della nuova composizione della direzione di Radicali Italiani, scaturita dal Congresso di
Riccione.

Questa nuova direzione ha consentito l'ingresso di nuove personalità esterne, come Carla Martini, presidente del Partito Liberale Italiano, la quale ha deciso di farsi parte integrante del soggetto politico di Radicali Italiani.

Si è aggiunto anche Salvatore Abruzzese, ex parlamentare socialista, ed Aldo Loris Rossi, importante architetto, Federico Punzi, redattore di radioradicale.it, ed altre personalità, che Daniele Capezzone elenca interamente e con particolare dovizia.

Tutte queste persone, rileva Capezzone, daranno vita ad un dibattito politico particolarmente interessante, intenso e coinvolgente.

La conversazione continua riferendosi al nuovo soggetto politico con lo SDI e la Federazione dei Giovani Socialisti.

Capezzone rileva però che, in accordo con Marco Pannella, non si capisce da quale parte vogliano stare i componenti del Nuovo PSI.

"Non vorrei - osserva Capezzone - che il vivo di un nuovo soggetto politico, che vuole parlare agli elettori e che vuole distinguersi ed essere giudicata per quello che propone, si faccia acchiappare dal morto di vecchie logiche poco comprensibili agli elettori e che non interessano ai radicali".

I radicali, da dieci anni fuori dal Parlamento, proprio per evitare "accrocchi", ora vogliono proporre una cosa nuova che racchiuda laicità e innovazione politico-sociale.

La conversazione prosegue analizzando i contatti e la trattativa con l'Ulivo.

Capezzone su questo punto asserisce: "chiunque pensasse di tenere fuori La rosa nel pugno farebbe uno sfregio soprattutto al centrosinistra", infatti l'estrusione di questo nuovo soggetto politico provocherebbe una sconfitta del centrosinistra o una sua vittoria dimezzata.

Capezzone ora vede un solo ostacolo, apparentemente ragionevole: la discussione in merito al programma.

Aggiunge quindi: "si è voluto il proporzionale, perciò ogni lista ha le sue priorità".Spagnoli chiede poi la validità delle parole dette da Berlusconi ora, in campagna elettorale.

Capezzone replica che "Berlusconi fa sul serio" ed attende ogni debolezza del centrosinistra per poter vincere o perdere benissimo, come ha fatto nel '96.

"La sua propaganda, però non regge" "Credo che Berlusconi ora debba elaborare un lutto".

Egli ha creato una situazione di riforme non fatte ed una serie di cose dette che non hanno avuto seguito.

Capezzone quindi critica l'opera del centrodestra a tutto campo e conclude dicendo che la chiave vittimistica è l'unica che Berlusconi sappia e voglia giocare.

Il leader radicale fa poi un cenno alla scelta politica di Della Vedova.L'attenzione e le considerazioni si spostano alla tre giorni di Bruxelles e ad altri incontri del Partito Radicale.

Passando ad altro tema: Domani si riunirà la Conferenza Episcopale Italiana.

Il cardinale Ruini ha affermato, piuttosto inopinatamente, che risponderà allo SDI ed ai Radicali.

Capezzone così commenta: "ormai gli è sfuggita la loro verità" "La CEI si è politicizzata, si riunisce con i ritmi dei comitati radicali con le relazioni iniziali che ricordano le vecchie relazioni dei comitati del PCI".

Capezzone fa notare inoltre i privilegi che ci sono nella compagine ecclesiastica e che mal si attagliano con il vero ruolo della Chiesa.

Quella che propone Capezzone "non è solo una battaglia laicista, ma anche una battaglia per la difesa di coscienza dei credenti".Il discorso si sposta poi all'utilizzo della RU486 ed ai divieti della Chiesa.

Lo sguardo infine si rivolge alla realtà internazionale, in primis a quello che sta avvenendo in Francia.

Capezzone in merito propende per l'idea che molto sia dovuto a lotte fra gang per il controllo, da parte della criminalità, della droga.

"Io credo che quando si pone il problema scuole, tenendo conto anche delle scuole islamiche, ci si deve occupare della libertà dell'individuo, non della comunità".

Si parla poi dell'attentato ad Hamman e del fatto che sia stata colpita la Giordania, che è un anello debole nel Medio Oriente ed è un modello di crescita democratica.

Capezzone fa due osservazioni in merito: c'è una situazione in movimento verso la democraticizzazione dell'area intrapresa dalle iniziative della Coalition of the Willings; questo processo in movimento non è però esente da un possibile regresso.

La conversazione termina elencando i prossimi impegni radicali, prima di tutto la concretizzazione del nuovo soggetto politico che abbia soprattutto idee ed obiettivi concreti.

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