Bruxelles, 11 aprile 2001 - Documento audiovideo della conferenza stampa del commissario Ue alle Relazioni esterne Chris Patten.
Oggi la Commissione ha diffuso una "Comunicazione sulla prevenzione dei conflitti".
Il documento si sofferma sulle recenti azioni di peace-keeping e aiuti nelle zone di crisi da parte dell'Unione, e rappresenta il contributo della Commissione all'elaborazione del "Programma europeo per la prevenzione dei conflitti" che verrà presentato al Consiglio di Göteborg previsto per il giugno prossimo.
Patten, che registra i "considerevoli passi avanti compiuti dopo i vertici … di Colonia e Helsinki, per creare una maggiore capacità dell'unione di gestire i conflitti nell'ambito della Pesc", elenca i quattro punti del documento prodotto dalla Commissione.
Al primo posto, c'è l'utilizzo "sistematico e coordinato" dei programmi di cooperazione esterna della comunità, per far fronte alle "cause ultime" dei conflitti.
"In altre parole - spiega il commissario - dobbiamo sfruttare meglio la nostra posizione come maggiore donatore mondiale".
Al secondo, la maggiore efficacia dell'azione dell'Unione, attraverso "iniziative mirate che riguardino questioni trasversali che spesso contribuiscono all'emergere di un conflitto, come il traffico di droga e altre merci illecite".
Terzo, l'utilizzo di strumenti quali il meccanismo di reazione rapida, che "consente di agire nell'arco di alcuni giorni o settimane e di rispondere così alle situazioni in cui le tensioni stanno crescendo ma in cui la crisi non ha ancora portato a un conflitto aperto".
Infine, la promozione della cooperazione internazionale, soprattutto - precisa Patten - "favorendo la condivisione di informazioni con i nostri principali partner". Per quanto riguarda i principali scenari internazionali in cui è attivamente coinvolta l'Unione, Patten si sofferma soprattutto sulla crisi Israeliano.palestinese, e sulla situazione nel Caucaso meridionale.
"Negativo", il giudizio sulla politica israeliana negli insediamenti palestinesi, mentre l'appello è a "sostenere i moderati di entrambe le parti".
Qunto al Caucaso, Patten ricorda i finanziamenti alle guardie di confine lungo la frontiera settentrionale della Georgia, e dichiara che l'obiettivo della Commissione è quello di raggruppare Georgia, Armenia e Azeirbajan, Il commissario assicura anche la disponibilità dell'Unione a fornire un aiuto alla ricostruzione, "non appena - precisa però- i cosiddetti 'conflitti congelati' avranno trovato una soluzione". .
Oggi la Commissione ha diffuso una "Comunicazione sulla prevenzione dei conflitti".
Il documento si sofferma sulle recenti azioni di peace-keeping e aiuti nelle zone di crisi da parte dell'Unione, e rappresenta il contributo della Commissione all'elaborazione del "Programma europeo per la prevenzione dei conflitti" che verrà presentato al Consiglio di Göteborg previsto per il giugno prossimo.
Patten, che registra i "considerevoli passi avanti compiuti dopo i vertici … di Colonia e Helsinki, per creare una maggiore capacità dell'unione di gestire i conflitti nell'ambito della Pesc", elenca i quattro punti del documento prodotto dalla Commissione.
Al primo posto, c'è l'utilizzo "sistematico e coordinato" dei programmi di cooperazione esterna della comunità, per far fronte alle "cause ultime" dei conflitti.
"In altre parole - spiega il commissario - dobbiamo sfruttare meglio la nostra posizione come maggiore donatore mondiale".
Al secondo, la maggiore efficacia dell'azione dell'Unione, attraverso "iniziative mirate che riguardino questioni trasversali che spesso contribuiscono all'emergere di un conflitto, come il traffico di droga e altre merci illecite".
Terzo, l'utilizzo di strumenti quali il meccanismo di reazione rapida, che "consente di agire nell'arco di alcuni giorni o settimane e di rispondere così alle situazioni in cui le tensioni stanno crescendo ma in cui la crisi non ha ancora portato a un conflitto aperto".
Infine, la promozione della cooperazione internazionale, soprattutto - precisa Patten - "favorendo la condivisione di informazioni con i nostri principali partner". Per quanto riguarda i principali scenari internazionali in cui è attivamente coinvolta l'Unione, Patten si sofferma soprattutto sulla crisi Israeliano.palestinese, e sulla situazione nel Caucaso meridionale.
"Negativo", il giudizio sulla politica israeliana negli insediamenti palestinesi, mentre l'appello è a "sostenere i moderati di entrambe le parti".
Qunto al Caucaso, Patten ricorda i finanziamenti alle guardie di confine lungo la frontiera settentrionale della Georgia, e dichiara che l'obiettivo della Commissione è quello di raggruppare Georgia, Armenia e Azeirbajan, Il commissario assicura anche la disponibilità dell'Unione a fornire un aiuto alla ricostruzione, "non appena - precisa però- i cosiddetti 'conflitti congelati' avranno trovato una soluzione". .
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