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Segnalaci eventuali errori su questa pagina(verrà aperta una finestra per inviare la segnalazione)Capezzone denuncia l'assoluta inaffidabilità dei dati resi noti dalla Rai sul 'pluralismo politico': "Quei dati rappresentano un'altra prova dell'inganno".
Registrazione audio di "Radicali: Dalla Rai un ulteriore prova di inganno e di attentato ai diritti civili e politici degli italiani", registrato venerdì 16 febbraio 2001 alle 00:00.
La registrazione audio ha una durata di 3 minuti.
Registrazione audio di "Radicali: Dalla Rai un ulteriore prova di inganno e di attentato ai diritti civili e politici degli italiani", registrato venerdì 16 febbraio 2001 alle 00:00.
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La conferenza stampa di Zaccaria
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L'ultimo dossier sull'informazione dei radicali
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Zaccaria dovrebbe dimettersi
Capezzone ha ricordato che "Trenta secondi nel tg1 delle 20" non possono essere "messi sullo stesso piano di 30 secondi trasmessi alle 4 del mattino su rai 3, è assurdo, ma Zaccaria ha fatto questo". A ciò bisogna aggiungere che "Zaccaria parla e scrive di tempo totale, di tutte le trasmissioni, di tempo complessivamente dedicato alla politica", il che perciò presuppone che in queste cifre comunicate ieri sono stati "inclusi attribuiti e caricati ai diversi partiti anche gli spazi di tribuna elettorale e tribuna referendaria, quegli spazi che per legge - ha ricordato Capezzone - devono essere obbligatoriamente attribuiti alle varie forze politiche. Già questo in un altro paese basterebbe a coprire di ridicolo il dossier diffuso ieri, e a costringere il presidente della Rai alle dimissioni". <br> <br>0:00 Durata: 10 sec -
Non esiste il principio dei 'tre terzi'
Circa il principio di attribuire un terzo dello spazio al governo, un terzo alla maggioranza e un terzo alle opposizioni, Capezzone ha dichiarato che "occorre chiarire una volta per tutte che nessuna legge, nessun regolamento, e nessuna direttiva della Commissione parlamentare di vigilanza, autorizzano la Rai a seguire questo principio", il quale tra l'altro, risulta "chiaramente penalizzante per le opposizioni", e che lo stesso sistema dei 3/3 "oggi è stato abbandonato da quella stessa Francia che lo ha diffuso in questi anni". In questa tripartizione delle rappresentanze politiche, nell'ambito delle opposizioni, "sono state accorpate anche qui in un minestrone, in un mucchio indistinto, Polo Rifondazione e Radicali", ed anche questo rappresenta per Capezzone un ulteriore elemento di "falsificazione, di confusione, di inganno". Capezzone a tal proposito ha richiamato "l'art. 294 del codice penale, che costruisce la fattispecie dell'attentato ai diritti civili e politici dei cittadini, che anche attraverso l'inganno può realizzarsi"<br> <br>0:01 Durata: 30 sec -
La censura sulle cifre dei radicali
Capezzone ha quindi elencato i dati relativi al monitoraggio delle trasmissioni televisive Rai, che costituiscono il "Dossier Informazione dal 1 settembre al 20 gennaio", dai quali risulta che "su 768 interventi in video e in voce dei rappresentanti dei partiti, i radicali ne avevano avuti soltanto 6, e di questi 6, per altro, solo 2 riguardano presenze dirette in studio". Nell'arco temporale che va dal 21 gennaio al 10 febbraio inoltre "noi abbiamo uno zero assoluto di presenza, e complessivamente su 155 interventi diretti in video e in voce dei rappresentanti dei partiti, noi ne abbiamo soltanto uno". Ma ciò che per Capezzone rappresenta il dato più allarmante è quello relativo alla "sovraesposizione di cui hanno beneficiato le altre forze estranee ai poli maggiori". Grazie ai dati raccolti dai Radicali "si conferma la vera e propria promozione di Di Pietro, D'Antoni e Bertinotti ad antagonisti ufficiali e ufficialmente designati dei due poli" ed è in merito a questo che "i radicali attendono una risposta, una parola da parte della Commissione parlamentare Di Vigilanza da parte delle più alte cariche dello stato, da parte in primo luogo del presidente della Repubblica Ciampi".<br> <br>0:02 Durata: 3 min 12 sec