Roma, 12 aprile 2001 - Documento audiovisivo della presentazione del libro di Paolo Onofri: «Un'economia sbloccata.
La svolta degli anni '90 e le politiche per il futuro».
Intervengono tra gli altri il presidente del consiglio Giuliano Amato e il ragioniere generale dello stato Andrea Monorchio.
Tema centrale della discussione, la questione delle pensioni.
Monorchio sostiene che la riforma previdenziale del '92 "per la finanza pubblica ha comportato un beneficio di oltre 200 mila miliardi", ma il problema di oggi è gestire, dal punto di vista della previdenza, "l'aumento demografico" e … l'allungamento medio delle aspettative di vita.Confrontando la situazione economica del paese di oggi rispetto a quella dei primi anni '90 il presidente Amato conclude che "il risultato di questi anni di governo è nell'insieme soddisfacente".
La gestione del tendenziale "oggi finalmente va a zero", a ciò si aggiunge - prosegue Amato - il fatto che "Le manovre finanziarie ora servono a coprire maggiori spese del governo" programmate appositamente, ed inoltre "la politica salariale è rientrata nella politica dei redditi" grazie agli interventi del 1992.
Tra gli altri meriti dei governi degli ultimi anni Amato identifica la "riduzione del costo del lavoro", ma gli imprenditori dal canto loro debbono, "come ha suggerito D'Amato, guardarsi allo specchio, di fronte alla globalizzazione", sebbene "siano per il 90 per cento dei Batistuta dato che riescono ad ottenere grandi risultati contro una struttura d'impresa polverizzata come la nostra".
Il pericolo nel futuro è rappresentato dalla radicalizzazione dei ceti intermedi sui cui pesa il patto generazionale del trasferimento dei costi, "come del resto prevede il sistema previdenziale a ripartizione", mentre "è necessario riequilibrare il rapporto con la previdenza integrativa".
La svolta degli anni '90 e le politiche per il futuro».
Intervengono tra gli altri il presidente del consiglio Giuliano Amato e il ragioniere generale dello stato Andrea Monorchio.
Tema centrale della discussione, la questione delle pensioni.
Monorchio sostiene che la riforma previdenziale del '92 "per la finanza pubblica ha comportato un beneficio di oltre 200 mila miliardi", ma il problema di oggi è gestire, dal punto di vista della previdenza, "l'aumento demografico" e … l'allungamento medio delle aspettative di vita.Confrontando la situazione economica del paese di oggi rispetto a quella dei primi anni '90 il presidente Amato conclude che "il risultato di questi anni di governo è nell'insieme soddisfacente".
La gestione del tendenziale "oggi finalmente va a zero", a ciò si aggiunge - prosegue Amato - il fatto che "Le manovre finanziarie ora servono a coprire maggiori spese del governo" programmate appositamente, ed inoltre "la politica salariale è rientrata nella politica dei redditi" grazie agli interventi del 1992.
Tra gli altri meriti dei governi degli ultimi anni Amato identifica la "riduzione del costo del lavoro", ma gli imprenditori dal canto loro debbono, "come ha suggerito D'Amato, guardarsi allo specchio, di fronte alla globalizzazione", sebbene "siano per il 90 per cento dei Batistuta dato che riescono ad ottenere grandi risultati contro una struttura d'impresa polverizzata come la nostra".
Il pericolo nel futuro è rappresentato dalla radicalizzazione dei ceti intermedi sui cui pesa il patto generazionale del trasferimento dei costi, "come del resto prevede il sistema previdenziale a ripartizione", mentre "è necessario riequilibrare il rapporto con la previdenza integrativa".
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