Torino, 26 aprile 2001 - Filo diretto multimediale con Marco Cappato, nel corso del quale focalizzato il coordinatore dei radicali, al centro dell'attenzione, vi è stato l'imminente satyagraha per chiedere al Presidente della Repubblica di "esprimersi rispetto a quanto è documentato sullo stato della mancanza di legalità e di informazione" su temi cruciali della vita politica italiana.
Marco Cappato ha ricordato che "non c'è l'abbonamento per i Radicali in Parlamento, se non ci sarà il 13 maggio quel voto che può consentire a Emma Bonino, Luca Coscioni, Marco Pannella, ad una pattuglia … di Radicali di entrare nel prossimo Parlamento" non verranno affrontati problemi quali l'introduzione della Ru486, la libertà di ricerca scientifica, l'abolizione dell'art.
18, l'eutanasia, il problema dell'informazione, l'antiproibizionismo sulla droga, temi connessi alle libertà fondamentali e alla vita e alla salute dei cittadini.
"Si mette a repentaglio la vita e la salute dei cittadini con questa situazione di negazione della conoscenza e il Presidente della Repubblica ha il dovere di intervenire da supremo garante della legalità che dovrebbe essere e non da arbitro che interviene continuamente nel merito del dibattito politico".
Per quanto riguarda le reazioni dei due schieramenti al pericolo del terrorismo, il coordinatore dei Radicali concorda con Marco Pannella e ricorda l'unità nazionale come risultato della strategia terroristica ed in tal senso ha evidenziato come questo atteggiamento finisca per annullare il dibattito politico.
In tal senso, però, Cappato approfondisce una ulteriore riflessione, in particolare sul ruolo dei media ed in particolare alla sproporzione tra la rilevanza che viene usualmente data alle manifestazioni violente ed a quella data alle iniziative.
Marco Cappato ha ricordato che "non c'è l'abbonamento per i Radicali in Parlamento, se non ci sarà il 13 maggio quel voto che può consentire a Emma Bonino, Luca Coscioni, Marco Pannella, ad una pattuglia … di Radicali di entrare nel prossimo Parlamento" non verranno affrontati problemi quali l'introduzione della Ru486, la libertà di ricerca scientifica, l'abolizione dell'art.
18, l'eutanasia, il problema dell'informazione, l'antiproibizionismo sulla droga, temi connessi alle libertà fondamentali e alla vita e alla salute dei cittadini.
"Si mette a repentaglio la vita e la salute dei cittadini con questa situazione di negazione della conoscenza e il Presidente della Repubblica ha il dovere di intervenire da supremo garante della legalità che dovrebbe essere e non da arbitro che interviene continuamente nel merito del dibattito politico".
Per quanto riguarda le reazioni dei due schieramenti al pericolo del terrorismo, il coordinatore dei Radicali concorda con Marco Pannella e ricorda l'unità nazionale come risultato della strategia terroristica ed in tal senso ha evidenziato come questo atteggiamento finisca per annullare il dibattito politico.
In tal senso, però, Cappato approfondisce una ulteriore riflessione, in particolare sul ruolo dei media ed in particolare alla sproporzione tra la rilevanza che viene usualmente data alle manifestazioni violente ed a quella data alle iniziative.
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