24 MAG 2001

Intervista-filodiretto con Buttiglione: "Per formare il governo non abbiamo bisogno di tutele dall'esterno"

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 27 min 47 sec
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Roma, 24 maggio 2001, h:10.15 - Rocco Buttiglione ha risposto alle domande di Roberto Iezzi ai microfoni di Radio Radicale sui temi dell'attualità politica, anzitutto affrontando le polemiche e le voci del cosiddetto toto-ministri ed in particolare circa una possibile nomina di Ruggiero agli esteri.

Buttiglione sull'ex presidente Wto non ha posto veti, ma ha sottolineato che "la scelta tocca a Berlusconi a termine di Costituzione e non può esserci tutela dall'esterno".

La coalizione infatti, "non è costretta a cercare fuori le risorse che all'interno ci sono", sebbene "tutti hanno diritto di
proporre".

Analogo discorso vale per Maroni alla Presidenza della Camera che Buttiglione giudica "una proposta seria", ribadendo che "tutti hanno il diritto di dire la propria" come del resto "tutti devono avere l'umiltà di discutere" e tra questi "anche Berlusconi e ciascuno degli alleati".

L'autosufficienza del centrodestra è stata rivendicata da Buttiglione anche rispetto a Confindustria: "Il governo Berlusconi - ha affermato - non è e non sarà il governo della Confindustria", poichè l'alleanza esprime "il blocco sociale non solo dei piccoli e grandi imprenditori, ma dei dipendenti e dei disoccupati del sud", rispetto ai quali ribadisce la volontà di mantenere le promesse in campagna elettorale.Da Roberto Iezzi, Buttiglione è stato chiamato a giudicare la proposta di Marco Pannella di redistribuire i seggi per la parte proporzionale con il metodo d'Hondt, senza la soglia del 4%, per ovviare alla vacanza di candidati di Forza Italia: "Ho una prima reazione di entusiastico consenso con Pannella", ha risposto il leader del CDU, salvo poi aggiungere "qualche leggittima perlessità", sulla fattibilità dell'operazione: "Si possono attribuire - si è chiesto il leader del CDU - dei voti ottenuti con una formula politica a chi questa formula ha avversato?"Nello specifico dell'iniziativa del Biancofiore, Buttiglione conferma la costituzione di gruppi unici alla camera e al senato"ma ribadisce la volontà di rilanciare il "progetto politico di costruire in Italia il partito dei democratici cristiani".

In tal senso l'appello è stato rivolto "agli amici di Democrazia Europea" ma anche "a quelli che stanno dentro il PPI o l'Udr o in Rinnovamento di Dini", affincè essi non si dissolvano nella Margherita "che non è una forza democratico cristiana: li invitiamo a venire con noi".Spazio anche alle polemiche sul Revisionismo storico: a tal proposito Buttiglione ha ricordato che il nazismo "fu la reazione al comunismo" e che "l'orrore del nazismo non si capisce se non alla luce della violenza comunista".

Analogo discorso vale per la Resistenza che è stato "un fenomeno politico che ha avuto molte dimensioni", ci fu "la dimensione della lotta di liberazione nazionale contro l'oppressore", ma "fu anche guerra civile, guerra di classe, e ci fu una resistenza comunista la quale lottava per l'instaurazione della dittatura del proletariato".

E proprio a quella Resistenza - prosegue Buttiglione - che i movimenti extra parlamentari dopo il 1968 prendono come punto di riferimento.

Buttiglione, in particolare ha criticato quella "visione unilaterale della storiografia" che ha cercato di "appannare" questi fatti.

Non si tratta, ha chiarito il filosofo del Cdu, di "revisionismo storico", ma della necessità di spiegare ai giovani "che il comunismo è stata una tragedia di grandi proporzioni, che storicamente il comunismo è venuto per primo, e che il nazional-socialismo è una reazione al comunismo", vogliamo che "leggano Solgenitzin e Renzo De Felice".

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