10 LUG 2001

Assemblea Anie-Anima: Il ministro Stanca assicura le imprese, Porteremo l'Italia nell'era digitale

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Milano, 10 luglio 2001 h11.15 - L'Anie ed Anima, le federazioni nazionali che raggruppano rispettivamente le imprese elettrotecniche ed elettroniche e quelle industriali della meccanica varia, hanno tenuto un'assemblea congiunta, alla quale hanno partecipato il ministrro dellìInnovazione tecnologica, Lucio Stanca ed il Presidente di Confidustria Antonio D'Amato.L'assemblea degli industriali ha inteso tracciare un quadro generale dell'andamento e delle problematiche dell'industria meccanica ed elettronica italiana, ma anche per aprire un confronto sulla competitività del Sistema Italia.

Dopo
aver presentato un programma di impegni comuni, le imprese hanno colto l'occasione della presenza del ministro Stanca per rivolgere alcune richieste al governo.In primo luogo, gli industriali hanno chiesto una completa liberalizzazione dei settori dell'energia e delle telecomunicazioni che contribuirebbe in modo determinante a dare slancio e competitività al sistema.

Per quanto riguarda il comparto dell'energia è stato infatti sottolineato che la concentrazione degli operatori ha come conseguenza un livello tariffario che risulta il più elevato d'Europa, ed incide pesantemente sui costi di produzione.

Inoltre una minore rigidità nel mercato delle TLC consentirebbe una riduzione dei prezzi e ampliamento della gamma di servizi.

Fondamentale quindi sarà, da parte del governo, stanziare maggiori investimenti nel settore dell'innovazione.Lucio Stanca: Portare l'Italia nell'era digitaleA rispondere in nome del governo, vi era proprio il ministro per l'innovazione tecnologica Lucio Stanca, che nel suo intervento ha illustrato i punti intorno a cui si svilupperà l'azione del governo, tenendo conto delle istanze avanzate dalle federazioni degli industriali.

Stanca ha anzitutto richiamato come formazione, legge Tremonti, aiuti per la costituzione di nuove società con poco capitale, rappresentino le priorità inderogabili del pacchetto dei "100 giorni" recentemente approvato dal governo Berlusconi.

Il ministro, non ha però mancato di avvertire che il nuovo esecutivo sarà chiamato anche a gestire l'handicap della "situazione sicuramente critica nei conti pubblici".

"Questa eventualità - ha chiarito Stanca - non era stata prevista e purtroppo stiamo fuori dagli obiettivi che ci eravamo posti".

Nondimeno ciò "non impedirà di realizzare il progetto di sviluppo e modernizzazione del paese".

Le riforme nella Pubblica AmministrazioneSoprattutto però, il ministro Stanca ha illustrato quello che sarà il contributo alle imprese che deriverà in termini di innovazione tecnologica, a partire dalla sburocratizzazione e dal miglioramento dei servizi nella Pubblica Amministrazione.

Anzitutto - ha affermato Stanca - "occorrerà portare l'Italia nell'era digitale" e "innovare attraverso lo strumento delle tecnologie", agendo in una realtà "frammentata, dove regna uno scarso coordinamento, e manca una visione comune".

"Sto cercando di creare una start-up in un ambiente sfavorevole come la Pubblica Amministrazione", ha proseguito il ministro, che si detto anche stupito del fatto che, in Italia, "solo il 40% dei dipendenti pubblici forniscono servizi ai cittadini e alle imprese: il 60% sono quartieri generali, 'overhead'.

Ciò vuole dire che la maggior parte dei dipendenti non sono impiegati nel fornire servizi".

Del resto, "per snellire i processi burocratici, in Italia, è stato fatto qualche sforzo solo a livello di normative, e questo - ha aggiunto Stanca - non è sufficiente".

Al contrario "bisogna incidere sull'organizzazione stessa, sui processi, sulla loro formazione e sulla loro misurazione, ed è uno sforzo che richiede almeno cinque anni".

Sarà necesario, secondo Stanca, "introdurre la cultura del cliente" anche nella Pubblica Amministrazione, con l'istituzione, ad esempio "dei Call center anche nel mondo pubblico".

Formazione e lavoro Sul fronte innnovazione, cruciale per il ministro sarà il ruolo della formazione educativa.

In tal senso ha sottolineato l'importanza di portare le competenze informatiche nelle scuole, agli alunni e ai docenti: "'Con la Moratti siamo i naturali partner in questo sforzo congiunto".

Analogamente, nella politica del lavoro, Stanca ha sollecitato un incremento nella formazione della "fascia alta del know how", per fronteggiare la scarsità di competenze dei giovani nell'information tecnology.

Da non sottovalutare, tra l'altro, per Stanca, il rischio del 'digital devide'.Le attese di Antonio D'AmatoAncora una volta una apertura di credito da parte degli imprenditori è giunta al nuovo governo, ma non si tratta di un atto di fiducia incondizionata, bensì di una attesa vigile.

"In un momento in cui stiamo accelerando le liberalizzazioni, che devono arrivare ancora più velocemente, e le privatizzazioni, che sono necessarie anche a mettere in moto le opportunità, abbiamo bisogno di un capitalismo industriale più forte e più capace di giocare le sue carte".

Così, infatti, il presidente della Confindustria Antonio D'Amato, ha esordito nel suo intervento, ricordando che l'Italia "sconta i gravi errori commessi dai nostri governi degli anni scorsi", governi che non hanno saputo imporre alle politiche economiche la giusta direzione verso il risanamento.

D'Amato ha ricordato che "comunque l'Italia è il luogo dove nasce una nuova impresa ogni 14 minuti", e compito del nuovo esecutivo sarà di riportare l'economia nazionale in una nuova fase di sviluppo e per questo Confindustria si aspetta di capire dal dpef "la direzione delle riforme che il governo intende avviare.

"Ci aspettiamo di vedere - ha aggiunto D'Amato - quali sono le linee guida che il governo vorrà seguire, tenuto conto che nel Dpef vengono disegnate le direzioni da prendere sul piano delle riforme per i prossimi tre anni".

Per D'Amato, in conclusione, "il pacchetto dei 100 giorni va implementato con misure strutturali", perché "non possiamo attribuirgli la capacità taumaturgica di risolvere da solo il problema del rilancio economico del paese". .

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