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Napoli 31 luglio 2001 - , Piero Fassino, continua i suoi incontri con i militanti e gli iscritti dei Democratici di Sinistra.
Nel capoluogo campano, l'ex ministro di giustizia riconferma la sua candidatura in vista del congresso, discutendo le cause della sconfitta elettorale, nel quadro dei problemi e delle prospettive del mezzogiorno.
Gli errori della sinistra "Credere che l'opera di riforma del paese possa realizzarsi solo perché si detengono le leve del governo, si è rivelata una illusione".
Questo per Fassino è uno dei nodi fondamentali da sciogliere per comprendere la sconfitta … elettorale.
Il riformismo dall'alto, se da una parte ha prodotto dei risultati e delle stagioni di consenso, come nel caso dell'entrata nel sistema dell'Euro, esso rappresenta un modo di vivere e gestire la politica datato.
Un esempio, secondo Fassino, di questa distanza tra le ambizioni di governo e la condivisone dei progetti nella società, riguarda la decisione del via libera alla progettazione esecutiva del ponte sullo stretto di Messina, "una tema che poi è stato assente in campagna elettorale perché - ha aggiunto - si è arrivati alla decisione dopo un lungo travaglio".
Sinistra e mezzogiorno Senza entrare nello specifico della crisi nella giunta regionale campana, Fassino ha quindi parlato del sistema politico istituzionale del mezzogiorno, il quale "si è rinnovato in modo molto più lento che nel resto del paese: lo testimoniano le lunghe crisi regionali che si sono avute in diverse regioni del sud".
Un'altra sconfitta della sinistra, nel corso della campagna elettorale, è venuta dagli intellettuali, i quali "per la prima volta dal 1945" si sono rivolti alla destra per finanziamenti e garanzie di libertà di ricerca.
La sinistra del resto, aggiunge Fassino "risponde con il principio di precauzione, esso è giusto ma non per inibire la ricerca", al contrario è necessario nel gestire i modi di utilizzazione degli esiti della ricerca.
Nel capoluogo campano, l'ex ministro di giustizia riconferma la sua candidatura in vista del congresso, discutendo le cause della sconfitta elettorale, nel quadro dei problemi e delle prospettive del mezzogiorno.
Gli errori della sinistra "Credere che l'opera di riforma del paese possa realizzarsi solo perché si detengono le leve del governo, si è rivelata una illusione".
Questo per Fassino è uno dei nodi fondamentali da sciogliere per comprendere la sconfitta … elettorale.
Il riformismo dall'alto, se da una parte ha prodotto dei risultati e delle stagioni di consenso, come nel caso dell'entrata nel sistema dell'Euro, esso rappresenta un modo di vivere e gestire la politica datato.
Un esempio, secondo Fassino, di questa distanza tra le ambizioni di governo e la condivisone dei progetti nella società, riguarda la decisione del via libera alla progettazione esecutiva del ponte sullo stretto di Messina, "una tema che poi è stato assente in campagna elettorale perché - ha aggiunto - si è arrivati alla decisione dopo un lungo travaglio".
Sinistra e mezzogiorno Senza entrare nello specifico della crisi nella giunta regionale campana, Fassino ha quindi parlato del sistema politico istituzionale del mezzogiorno, il quale "si è rinnovato in modo molto più lento che nel resto del paese: lo testimoniano le lunghe crisi regionali che si sono avute in diverse regioni del sud".
Un'altra sconfitta della sinistra, nel corso della campagna elettorale, è venuta dagli intellettuali, i quali "per la prima volta dal 1945" si sono rivolti alla destra per finanziamenti e garanzie di libertà di ricerca.
La sinistra del resto, aggiunge Fassino "risponde con il principio di precauzione, esso è giusto ma non per inibire la ricerca", al contrario è necessario nel gestire i modi di utilizzazione degli esiti della ricerca.
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