02 MAR 2002

Unindustria: Al via il progetto «Treviso & Manfredonia» (con Berlusconi e D'Amato)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 6 min

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Parte il primo progetto di delocalizzazione imprenditoriale dal nord al sud.

Berlusconi saluta con entusiasmo l’evento e risponde a distanza all’Ulivo che manifesta a RomaManfredonia (FG), 2 marzo 2002 - Unindustria Treviso e Veneto Banca presentano il progetto «Treviso & Manfredonia», per l'avvio delle attività produttive al sud delle imprese venete e di altre regioni del Nord coordinate dal 1998 dalla stessa Unindustria Treviso nell'ambito del contratto d'area.

Oltre 2000 saranno i nuovi occupati (tra diretti e indiretti) per 220 milioni di € di investimento.

Sono intervenuti tra gli
altri, Antonio D’Amato, Silvio Berlusconi, Antonio Bassolino, Savino Pezzotta.“Gli imprenditori veneti possono trasmettere in queste regioni lo 'spirito animale' del voler fare impresa'', Con queste parole il presidente del consiglio Silvio Berlusconi saluta il primo caso di delocalizzazione imprenditoriale dal Nord al Sud , e si dice convinto che “senza una forte crescita economica del Sud, l'Italia rischia di rimanere indietro rispetto al resto d'Europa”.Lo sviluppo del MezzogiornoBerlusconi si augura che il Mezzogiorno d'Italia diventi una terra di possibilità imprenditoriali, di più bassa disoccupazione, di opportunità di sviluppo “per tutto il Paese”.

“Tante volte – precisa –si sono sentite le promesse fatte al Mezzogiorno negli ultimi anni”, ma adesso esse potranno finalmente essere realizzate grazie a un “governo stabile che governerà per tutta la legislatura”.Un Governo che “continuerà serenamente a lavorare indipendentemente dall'odio, dai cortei, dagli slogan e dai tentativi di spallate che potranno venire dalla sinistra che si è tolta di dosso quella vernice di democrazia che aveva cercato di darsi negli anni precedenti”.Il vento dell’odio giacobinoIl problema, continua Berlusconi, è che “oggi non c'è solo il vento di chi vuol fare, ma soffia anche il vento dell'odio giacobino, del livore ideologico, delle piazze che urlano, inveiscono, diffamano, condannano”.

E “c'è in giro una voglia preoccupante di chi non accetta le regole democratiche e si aspetta una spallata al governo da colpi di piazza e di mala giustizia”.L’Italia dell’amore“A chi si illude” di realizzare una eventualità del genere il presidente del Consiglio ricorda che “in Italia questo non può accadere, perché la maggioranza dei cittadini sa distinguere tra ciò che è odio e ciò che è amore e preferisce l'amore”.Quanto alla questione della riforma del mercato del lavoro, il premier coglie l’occasione per ribadire che “il governo ha dimostrato di volere assolutamente dialogare” con le parti sociali.Superare gli ostacoliAntonio D'Amato, che ha preceduto il premier nell’ordine degli interventi, ricorda la sua esperienza di responsabile del Mezzogiorno di Confindustria, quando si batteva per la 'campagna di sviluppo' del Sud Italia: “Quella di oggi è la testimonianza – afferma D’Amato - che con la tenacia e la testa dura degli imprenditori si possono fare le cose e superare gli ostacoli”.Secondo il leader degli industriali “l'avercela fatta è la testimonianza della voglia di imprenditoria che.

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