18 MAG 2002

Ceas: Nuove forme di terrorismo ed intelligence nel XXI secolo (giornata conclusiva)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 45 min

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Il convegno del Ceas si chiude con un assunto di base che dovrà supportare tutto il lavoro di intelligence del futuro: La ripresa del terrorismo in Italia va letta nel quadro del terrorismo internazionale.Priverno (Latina), 18 maggio 2002 - Il convegno dal titolo: "Nuove forme di terrorismo ed intelligence nel XXI secolo ", organizzato dal Ceas (Centro Alti Studi per la lotta al terrorismo e alla violenza politica) si conclude con la discussione sul tema: "Osservatorio sul terrorismo e la violenza politica in Italia”.

Sono intervenuti tra gli altri, Riccardo Pedrizzi, presidente della
Commissione Finanze e Tesoro del Senato, Guido Papalia, procuratore della Repubblica di Verona, Ferdinando Imposimato, magistrato.No alle dietrologie“Stare lontani dalle dietrologie non vuol dire non valutare tutti gli scenari possibili, anche quelli più allarmanti”.

A dirlo è Ferdinando Imposimato, magistrato con una lunga esperienza di indagini condotte sul terrorismo in Italia, che invita a riflettere sulla possibile esistenza “di rapporti tra Brigate Rosse e terrorismo islamico”, tra cui “c’è una concreta possibilità di alleanza”.Br e terrorismo islamicoImposimato motiva la sua affermazione riportando alcuni episodi che confermerebbero tale convergenza.

Nel nostro paese i terroristi islamici hanno compiuto numerose azioni negli ultimi 30 anni. .

“Si parte dal 1973, quando a Fiumicino un commando di terroristi assalta un aereo della Pan Am e uccide 30 cittadini americani, alcuni dei quali erano di origine ebrea”.Le armi di SenzaniMolti altri episodi meno clamorosi vengono ignorati, ma “a partire da certa una data c’è una vera e propria sinergia tra Br e gruppi armati mediorientali”.

In particolare “dal 1978 le Br e Prima Linea e altri gruppi di estrema sinistra si riforniscono di armi, missili e bazooka dalle organizzazioni islamiche, per cui tutte le armi dal 1978 fino al 1982, anno della ritirata strategica, venivano tutte dal Medio Oriente”.“Esplosivi e missili che dovevano essere usati contro il Ministero di Giustizia e contro la sede Dc nel 1981 da parte di Giovanni Senzani furono acquisiti dalle Br, ma non furono usati”.

Questo perché “arrestammo Giovanni Senzani, che non sapeva usare i missili, e mandò in Francia esponenti per trovare qualcuno che sapesse come usarli”.

L’attentato non fu portato a termine perché in quel lasso di tempo Senzani fu arrestato.Beirut 1983: esordio di bin LadenIl giudice Imposimato ribadisce quindi che c’è estremo bisogno di “rivolgere lo sguardo indietro per capire l’oggi”.

Nel 1983 ad esempio, “bin Laden ha da poco ammesso che c’era il suo zampino nell’attentato di Beirut in cui morirono oltre 100 americani”.E sempre nell’ottica di una sinergia tra Br e gruppi islamici che va letta l’uccisione del 15 febbraio 1984 di “Leamon Hunt, responsabile Nato della forza multinazionale del Sinai.

Questo fatto fu rivendicato da Br e da un organizzazione libanese che è rimasta sconosciuta per anni ma che oggi abbiamo scoperto essere legata a bin Laden”.Ancora nel “1984, un commando suicida aveva deciso di fare un attentato all’Ambasciata Usa di Roma, fu sventato grazie ad un’informazione che venne da Zurigo, grazie alla quale ci fu l’arresto di un signore che custodiva dell’esplosivo e un biglietto che portava a una base terroristica sul litorale romano, dove furono trovati 4 terroristi che avevano esplosivo e una camionetta che volano usare nell’attacco”.Nel 2001 – prosegue Imposimato – “ci siamo salvati da un altro attentato che doveva essere compiuto nel gennaio.

All’Ambasciata Usa sono scappati tutti in preda al panico e l’attentato è stato evitato grazie alla nostra bravura”.È inoltre da valutare attentamente il fatto che “le organizzazioni islamiche possano usare armi nucleari, perché è certo che ci sono stati traffici di armi nucleari”.

Inoltre “l’allarme per il 4 luglio del 2002 che avverte di un possibile attacco nucleare agli Usa – conclude Imposimato - per me è valido”.

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  • Maurizio Calvi, introduce

    Indice
    0:00 Durata: 10 min 45 sec
  • Riccardo Pedrizzi, presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato,

    0:10 Durata: 28 min 35 sec
  • Marcello Maddalena, procuratore della Repubblica di Torino, Le azioni di contrasto al terrorismo: evoluzione del sistema processuale penale

    0:39 Durata: 32 min 55 sec
  • Guido Papalia, procuratore della Repubblica di Verona, Nuovo terrorismo di matrice brigatista (NTA)

    1:12 Durata: 33 min 48 sec
  • Giovanni Luperi, vice direttore della Direzione centrale della polizia di prevenzione, Il profilo delle nuove BR-PCC. I documenti di rivendicazione degli omicidi D’Antona e Biagi

    1:46 Durata: 23 min 27 sec
  • Stefano Dambruoso, sostituto procuratore della Repubblica di Milano, Cooperazione internazionale in relazione al terrorismo di matrice islamica

    2:09 Durata: 29 min 10 sec
  • Ferdinando Imposimato, magistrato, Nuovo brigatismo e terrorismo islamico in Italia

    2:38 Durata: 17 min 10 sec
  • Antonio Russo, Link Campus - University of Malta, Sicurezza e protezione on line

    2:55 Durata: 12 min 48 sec
  • Francesco Franci, Ceas, Le nuove forme di indagine

    3:08 Durata: 18 min 52 sec
  • Gianni Ricci, Ceas

    3:27 Durata: 17 min 48 sec