17 GEN 2002

Confindustria: Terza Lezione «Angelo Costa» all'Univerità Guido Carli-Luiss (con D'Amato)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 6 min

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"Il paese ha bisogno di riforme vere.

L'Europa ce le chiede".

È il presidente di Confindustria Antonio D'Amato a ribadire la necessità di procedere sulla via dell'innovazione per migliorare il mercato del lavoro italiano e metterlo in linea con quello degli altri partner europei.Roma, 17 gennaio 2002 - Il leader degli industriali interviene in occasione della Terza Lezione "Angelo Costa" su The International Exchange Rate System in the New Millenium: Quo Vadis? tenuta da Robert A.

Mundell della Colombia University.

Partecipano all'iniziativa, organizzata da Confindustria in collaborazione con
la Rivista di Politica Economica sotto l'Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica, presso l'Università Luiss-Guido Carli: Mario Arcelli, Mario Baldassarri, Giampaolo Galli e Antonio D'Amato.

Nell'occasione è stato consegnato il Premio "Angelo Costa" a: Giovanni Mastrobuoni, Andrea Ferrero, Veronica Guerrieri, Elisabetta Michetti, Matteo Paganini, Rosa Argenziano, Riccardo Bonci e Massimiliano Pisani.

Le riforme del governo, un punto di partenza"In questo momento - precisa D'Amato - le riforme che il governo ha proposto siano il punto di partenza che cerca di allinearci con gli standard europei.

In tutta Europa sia sulla flessibilità che sulla riforma delle pensioni gli altri paesi sono più avanti e la stessa commissione Ue chiede di fare di più".Cercare "di fermare questo processo di riforma - aggiunge D'Amato - significa mettere il paese in condizione di debolezza e soprattutto negare l'unica via di sviluppo: costruire un Europa più forte e sviluppata".

Un dialogo responsabileD'Amato quindi interviene in prima persona nel dialogo aperto sulla riforma del mercato del lavoro e della previdenza tra le parti sociali.

Il leader di Confindustria chiede però che tale dialogo si svolga "con responsabilità e senza porre condizioni, perché ponendo condizioni si impedisce agli altri di dialogare" Riforme senza scorciatoieSulle riforme "non ci sono scorciatoie", precisa D'Amato che lunedì prossimo sarà ricevuto al Quirinale dal Capo dello Stato nell'ambito degli incontri con le parti sociali.

Il governo deve evitare il facile obiettivo di raccogliere "Consensi di breve periodo che possono essere fonte di gravi problemi sul lungo, e che nessuno può pagare".Sì alla riforma dell'Art.18 per avvicinarsi all'UeLa riforma dell'art.18 è "uno dei grandi nodi sul tappeto", ed è "solo un passo timido per cercare di rendere l'Italia più europea".

Si tratta solo di "introdurre in Italia con decenni di ritardo, quello che in altri paesi europei è ormai una realtà consolidata".Inutile minacciare il conflitto socialePer D'Amato minacciare il conflitto sociale davanti alla fermezza delle posizioni non fa che pregiudicare il confronto: "minacciare il conflitto sociale di fronte a riforme che ci avvicinano all'Europa e non minano i diritti dei lavoratori e dei pensionati io credo che sia francamente un ragionamento che niente ha a che vedere con la realtà delle cose sul tappeto".Importante la "concertazione" di CiampiConfindustria comunque ha parole di apprezzamento per l'iniziativa del capo dello Stato, definita "importante" ed utile per cercare "di alimentare il dialogo e per abbassare i toni di una polemica inutile, per entrare finalmente nel merito delle cose".

No quindi a un "dialogo inesauribile e interminabile utile solo a evitare le riforme vere".

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