Seduta pomeridiana
All'ordine del giorno: 1) Pratica OLAF
2) Proposta tabellare relativa al settore civile del Tribunale di Napoli
3) Richieste di proroga di applicazioni extradistrettuali
4) Collocamento fuori ruolo
5) Conferma in soprannumero
6) Trasferimento extra ordinem
7) Quesito
8) Proposta di non autorizzazione ad assumere un incarico extragiudiziale di insegnamento
9) Collocamento fuori ruolo
10) Lezioni
11) Parere richiesto dal Ministro della Giustizia in ordine al disegno di legge recante delega del Governo sulla riforma dell'ordinamento giudiziario Il CSM nelle agenzie di stampa … OLAF: CSM NON SOLLEVERA' CONFLITTO ATTRIBUZIONI PROPOSTA OTTIENE SOLO NOVE VOTI IN PLENUM
ANSA) - ROMA, 22 MAG - Il Csm non sollevera' conflitto di attribuzioni davanti alla Corte Costituzionale contro il ministro della Giustizia per la vicenda dei magistrati italiani destinati all' Olaf, l'organismo europeo antifrode, e la cui nomina e' stata bloccata dal governo.
Lo ha deciso a maggioranza il plenum del Csm.
La proposta aveva ottenuto la maggioranza in Terza Commissione ed era fondata sulla convinzione che, non dando esecuzione con il proprio decreto alla messa fuori ruolo dei magistrati decisa dal Csm, il ministro Castelli avesse menomato le competenze di Palazzo dei marescialli.
Ma in plenum ha ottenuto solo 9 voti (dei consiglieri di Md, del Movimento per la Giustizia e del laico del Prc Sergio Pastore Alinante) a fronte dei 15 andati a un testo alternativo proposto dai consiglieri di Unicost e ai cinque toccati a una terza proposta del laico di centro-sinistra Giuseppe Riccio.
Il documento di Unicost approvato anche con i si' dei consiglieri di Magistratura Indipendente (con una sola eccezione), dei laici del Polo e del presidente e del Pg della Cassazione, risponde con un ''non luogo a provvedere'' alla richiesta del Guardasigilli di riassegnare i giudici in questione alle funzioni giudiziarie, anche tenuto conto del fatto che essi sono tuttora nel ruolo organico della magistratura.
CSM TRASFERISCE D'UFFICIO EX PM SACCHI, OGGI GIUDICE A NAPOLI (AGI) - Roma, 22 Mag.
- Trasferimento d'ufficio per incompatibilita' ambientale: e' la decisione presa dal CSM - all'unanimita' - nei confronti dell'ex sostituto procuratore della repubblica di Santa Maria Capua Vetere Silvio Sacchi, oggi giudice del Tribunale per i minorenni di Napoli, per aver perduto di credibilita' nel distretto.
Nonostante che i fatti contestati a Sacchi in sede penale (corruzione) risalgano a quando era pm, il Consiglio ha ritenuto che nemmeno nel capoluogo campano possa piu' amministrare giustizia "con il prestigio richiesto per un appartenente all'Ordine giudiziario".
In sintesi le colpe del magistrato (per le quali in sede penale e' stato condannato) sono le seguenti: un imprenditore legato ad organizzazioni camorriste gli ha pagato abiti firmati, gli ha dato in uso gratuito automobili Mercedes, gli ha fatto fare lavori edili in una sua abitazione, gli ha offerto una vacanza in montagna, pagato pranzi e cene.
Questo ed altro ancora per essersi Sacchi attivato per aiutare l'imprenditore ed un altro esponente della camorra in procedimenti penali nei quali erano imputati.
GIUSTIZIA: DA CSM LINEA DURA SU DDL ORDINAMENTO GIUDIZIARIO DOMANI NE DISCUTE PLENUM ANM ATTENDE NUOVA BOZZA DA CASTELLI (ANSA) - ROMA, 22 MAG - Si profila la linea dura da parte del Csm sulla riforma dell'ordinamento giudiziario, all'origine dello sciopero dei magistrati proclamato per il 6 giugno prossimo.
Domani il plenum licenziera', dopo che e' stata bocciata la richiesta dei consiglieri del Polo di rinviare alla settimana prossima la discussione, il parere della Sesta Commissione che non fa sconti al provvedimento varato da Castelli.
E nella stessa giornata dovrebbero arrivare all'Associazione nazionale magistrati le modifiche alla riforma promesse dal ministro Castelli.
Ma i primi segnali che vengono dalla base della magistratura non vanno nella direzione della revoca o della sospensione dello sciopero: ''le modifiche vengono giudicate insoddisfacenti - spiega il segretario dell'Anm Lucio Aschettino -.
Segnali di persistere nello sciopero ci vengono dalla giunta di Napoli e un'indicazione piu' o meno analoga ci e' venuta da Milano''.
E' intanto il Csm a mettere nero su bianco le sue critiche alla riforma: e' ''in contrasto con le norme costituzionali sull'assetto organizzativo e sul governo autonomo della magistratura'' o comunque ''in larga misura'' se ne discosta, e' detto nel parere della Sesta Commissione che si riferisce al testo varato dal Consiglio dei ministri e che dunque non tiene conto delle modiche prospettate dal ministro Castelli all'Associazione nazionale magistrati.
La critica e' a tutto campo, anche se ci sono alcuni aspetti del provvedimento che vengono salvati, come per esempio la revisione delle circoscrizioni giudiziarie.
''Non si e' di fronte ad una legge di riforma organica dell'ordinamento giudiziario'' premette il documento, ma ad ''innesti'' che ''spesso risultano non coordinati o mal raccordati con la normativa non investita di modifiche''.
Il che e' all'origine di ''numerosi problemi tecnici''.
Nel merito l'accusa principale e' il mancato rispetto della Costituzione, anche con riferimento alle disposizioni fissate dalla carta sulla legislazione delegata.
In materia disciplinare c' e' ''una delega in bianco al governo, del tutto incompatibile con la Costituzione''; e in altri ''ambiti delicatissimi la legge di delegazione e' cosi' generica da risolversi in un incondizionato trasferimento all'esecutivo del potere di dettare norme sull'assetto della magistratura, in palese violazione dell'articolo 76 della Costituzione''.
Diverse le scelte contestate, a cominciare da quelle sulla Cassazione, disegnata come ''organismo fortemente differenziato dalla magistratura di merito''.
Il sistema del concorso per l'accesso alla Suprema Corte ''non si muove affatto nella direzione di una maggiore efficienza complessiva''; anzi ''riprodurrebbe gli stessi guasti'' del passato; oltretutto l'idea stessa di ordinare i magistrati in una sorta di piramide non risponde ai bisogni di una societa' moderna''.
Non piace nemmeno la Commissione speciale per le funzioni di legittimita', per lo meno per come e' strutturata: dev' essere nominata ''esclusivamente dal Csm''; dare invece al ministro della Giustizia il potere di proposta dei commissari speciali, cosi' come prevede il dl, ''costituirebbe grave violazione delle attribuzioni consiliari''.
E ancora: la Commissione contesta l'idea di un ''trattamento economico differenziato e privilegiato'' ai soli magistrati in servizio in Cassazione.
Diverse le critiche sulla Scuola della magistratura, a cominciare dalla composizione del Comitato direttivo, che peraltro il ministro si e' impegnato a modificare.
Il fatto che la nomina di tre componenti sia compiuta dal Csm di concerto con il Guardasigilli ''suscita perplessita' di ordine costituzionale in relazione al principio dell'indipendenza della magistratura''.
Oltretutto il concetto di formazione che traspare dalla delega e' ''lontano da quello proprio della moderna scienza della formazione''.
Quanto al passaggio dalle funzioni di giudice a quelle di pm, il Csm apprezza l'idea di ''mantenere nell'ambito di un'unica carriera i magistrati requirenti e giudicanti''; ma avverte che l'obbligo di cambiare distretto ''potrebbe costituire un ostacolo e un forte disincentivo al mutamento di funzioni, finendo con l'operare in concreto come causa di effettiva separazione delle carriere, in contrasto con l'obiettivo dichiarato dell'intervento di riforma''.
Lo ha deciso a maggioranza il plenum del Csm.
La proposta aveva ottenuto la maggioranza in Terza Commissione ed era fondata sulla convinzione che, non dando esecuzione con il proprio decreto alla messa fuori ruolo dei magistrati decisa dal Csm, il ministro Castelli avesse menomato le competenze di Palazzo dei marescialli.
Ma in plenum ha ottenuto solo 9 voti (dei consiglieri di Md, del Movimento per la Giustizia e del laico del Prc Sergio Pastore Alinante) a fronte dei 15 andati a un testo alternativo proposto dai consiglieri di Unicost e ai cinque toccati a una terza proposta del laico di centro-sinistra Giuseppe Riccio.
Il documento di Unicost approvato anche con i si' dei consiglieri di Magistratura Indipendente (con una sola eccezione), dei laici del Polo e del presidente e del Pg della Cassazione, risponde con un ''non luogo a provvedere'' alla richiesta del Guardasigilli di riassegnare i giudici in questione alle funzioni giudiziarie, anche tenuto conto del fatto che essi sono tuttora nel ruolo organico della magistratura.
CSM TRASFERISCE D'UFFICIO EX PM SACCHI, OGGI GIUDICE A NAPOLI (AGI) - Roma, 22 Mag.
- Trasferimento d'ufficio per incompatibilita' ambientale: e' la decisione presa dal CSM - all'unanimita' - nei confronti dell'ex sostituto procuratore della repubblica di Santa Maria Capua Vetere Silvio Sacchi, oggi giudice del Tribunale per i minorenni di Napoli, per aver perduto di credibilita' nel distretto.
Nonostante che i fatti contestati a Sacchi in sede penale (corruzione) risalgano a quando era pm, il Consiglio ha ritenuto che nemmeno nel capoluogo campano possa piu' amministrare giustizia "con il prestigio richiesto per un appartenente all'Ordine giudiziario".
In sintesi le colpe del magistrato (per le quali in sede penale e' stato condannato) sono le seguenti: un imprenditore legato ad organizzazioni camorriste gli ha pagato abiti firmati, gli ha dato in uso gratuito automobili Mercedes, gli ha fatto fare lavori edili in una sua abitazione, gli ha offerto una vacanza in montagna, pagato pranzi e cene.
Questo ed altro ancora per essersi Sacchi attivato per aiutare l'imprenditore ed un altro esponente della camorra in procedimenti penali nei quali erano imputati.
GIUSTIZIA: DA CSM LINEA DURA SU DDL ORDINAMENTO GIUDIZIARIO DOMANI NE DISCUTE PLENUM ANM ATTENDE NUOVA BOZZA DA CASTELLI (ANSA) - ROMA, 22 MAG - Si profila la linea dura da parte del Csm sulla riforma dell'ordinamento giudiziario, all'origine dello sciopero dei magistrati proclamato per il 6 giugno prossimo.
Domani il plenum licenziera', dopo che e' stata bocciata la richiesta dei consiglieri del Polo di rinviare alla settimana prossima la discussione, il parere della Sesta Commissione che non fa sconti al provvedimento varato da Castelli.
E nella stessa giornata dovrebbero arrivare all'Associazione nazionale magistrati le modifiche alla riforma promesse dal ministro Castelli.
Ma i primi segnali che vengono dalla base della magistratura non vanno nella direzione della revoca o della sospensione dello sciopero: ''le modifiche vengono giudicate insoddisfacenti - spiega il segretario dell'Anm Lucio Aschettino -.
Segnali di persistere nello sciopero ci vengono dalla giunta di Napoli e un'indicazione piu' o meno analoga ci e' venuta da Milano''.
E' intanto il Csm a mettere nero su bianco le sue critiche alla riforma: e' ''in contrasto con le norme costituzionali sull'assetto organizzativo e sul governo autonomo della magistratura'' o comunque ''in larga misura'' se ne discosta, e' detto nel parere della Sesta Commissione che si riferisce al testo varato dal Consiglio dei ministri e che dunque non tiene conto delle modiche prospettate dal ministro Castelli all'Associazione nazionale magistrati.
La critica e' a tutto campo, anche se ci sono alcuni aspetti del provvedimento che vengono salvati, come per esempio la revisione delle circoscrizioni giudiziarie.
''Non si e' di fronte ad una legge di riforma organica dell'ordinamento giudiziario'' premette il documento, ma ad ''innesti'' che ''spesso risultano non coordinati o mal raccordati con la normativa non investita di modifiche''.
Il che e' all'origine di ''numerosi problemi tecnici''.
Nel merito l'accusa principale e' il mancato rispetto della Costituzione, anche con riferimento alle disposizioni fissate dalla carta sulla legislazione delegata.
In materia disciplinare c' e' ''una delega in bianco al governo, del tutto incompatibile con la Costituzione''; e in altri ''ambiti delicatissimi la legge di delegazione e' cosi' generica da risolversi in un incondizionato trasferimento all'esecutivo del potere di dettare norme sull'assetto della magistratura, in palese violazione dell'articolo 76 della Costituzione''.
Diverse le scelte contestate, a cominciare da quelle sulla Cassazione, disegnata come ''organismo fortemente differenziato dalla magistratura di merito''.
Il sistema del concorso per l'accesso alla Suprema Corte ''non si muove affatto nella direzione di una maggiore efficienza complessiva''; anzi ''riprodurrebbe gli stessi guasti'' del passato; oltretutto l'idea stessa di ordinare i magistrati in una sorta di piramide non risponde ai bisogni di una societa' moderna''.
Non piace nemmeno la Commissione speciale per le funzioni di legittimita', per lo meno per come e' strutturata: dev' essere nominata ''esclusivamente dal Csm''; dare invece al ministro della Giustizia il potere di proposta dei commissari speciali, cosi' come prevede il dl, ''costituirebbe grave violazione delle attribuzioni consiliari''.
E ancora: la Commissione contesta l'idea di un ''trattamento economico differenziato e privilegiato'' ai soli magistrati in servizio in Cassazione.
Diverse le critiche sulla Scuola della magistratura, a cominciare dalla composizione del Comitato direttivo, che peraltro il ministro si e' impegnato a modificare.
Il fatto che la nomina di tre componenti sia compiuta dal Csm di concerto con il Guardasigilli ''suscita perplessita' di ordine costituzionale in relazione al principio dell'indipendenza della magistratura''.
Oltretutto il concetto di formazione che traspare dalla delega e' ''lontano da quello proprio della moderna scienza della formazione''.
Quanto al passaggio dalle funzioni di giudice a quelle di pm, il Csm apprezza l'idea di ''mantenere nell'ambito di un'unica carriera i magistrati requirenti e giudicanti''; ma avverte che l'obbligo di cambiare distretto ''potrebbe costituire un ostacolo e un forte disincentivo al mutamento di funzioni, finendo con l'operare in concreto come causa di effettiva separazione delle carriere, in contrasto con l'obiettivo dichiarato dell'intervento di riforma''.
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