Seduta antimeridiana
All'ordine del giorno: 1) Ordine del giorno speciale, sezione A e B
2) Autorizzazione
3) Convegno di studio
4) Concorsi
5) Nota dell'Avvocatura sul ricorso della d.ssa Illuminati
6) Incontri di studio in sede decentrata
7) Composizione del Comitato Scientifico
8) Parere richiesto dal Ministro della Giustizia in ordine al disegno di legge recante delega del Governo sulla riforma dell'ordinamento giudiziario
9) Verifica della possibilità di ampliare gli spazi operativi delle applicazioni extradistrettuali
10) Un quesito
11) Relazione sull'incontro con i Magistrati … referenti per l'informatica Il CSM nelle agenzie di stampa CSM BOCCIA RIFORMA, INCOSTITUZIONALE
POLO VOTA CONTRO, CHIUSURA COMPLETA E DIFESA A OLTRANZA ESISTENTERoma, 11 giu.
- (Adnkronos) - A poche ore dall'avvio in Parlamento dell'iter del provvedimento e dalla decisione dell'Anm sullo sciopero del 20 giugno, arriva anche dal Csm la 'bocciatura' per il ddl delega di riforma dell'ordinamento giudiziario proposto dal ministro della Giustizia Roberto Castelli.
Un provvedimento al quale, nel parere che il plenum ha approvato a maggioranza sulla base del testo iniziale proposto dall'esecutivo, palazzo dei Marescialli non risparmia ''critiche'', sia sul versante della costituzionalita' che su quello dell'efficienza delle soluzioni proposte.
Il testo, frutto di una lunga discussione e limatura, ha ottenuto 21 voti a favore: quasi tutti i togati, fatta eccezione per i consiglieri di Unicost Toro e Caferra che si sono astenuti, e i laici di centrosinistra Resta, Pastore Alinante e Mazzamuto.
Gli altri tre laici di centrosinistra Di Cagno, Tossi Brutti e Riccio si sono invece astenuti: ''apprezziamo l'impianto complessivo'', hanno spiegato, ma sarebbe stato ''importante'' sostenere ''la necessita' della presenza organica di laici e rappresentanti della magistratura onoraria'' nei consigli giudiziari.
Un emendamento proposto in questo senso e' stato bocciato, da qui la decisione di non votare a favore.
E ad astenersi, oltre ai due colleghi di Unicost, sono stati anche il vicepresidente Verde, i capi della Cassazione Favara e Marvulli.
In tutto, le astensioni sono state 8.
Contro il documento hanno votato invece i tre laici del Polo.
''Rivela una completa chiusura a qualsiasi prospettiva di riforma dell'ordinamento -lamenta anche a nome dei colleghi della Cdl Mauro Ronco- trincerandosi in un atteggiamento di difesa ad oltranza della situazione esistente, che non e' soddisfacente per l'esercizio della giurisdizione a servizio della collettivita'''.
''DELEGA TROPPO GENERICA, INTERVENTO FRAMMENTARIO E DISORGANICO''Il Csm critica innanzitutto il fatto che il ddl ''in larga misura si discosta o si pone in contrasto con le norme costituzionali sull'assetto organizzativo e sul governo autonomo della magistratura''.
Ma, si sostiene, e' anche ''in palese violazione'' dell'articolo 76 della Costituzione, che fissa i principi a cui deve ispirarsi la legislazione delegata.
Come esempio nel documento viene citato il caso della giustizia disciplinare: la ''delega in bianco'' al governo e' ''del tutto incompatibile con la Costituzione''.
Ma anche in altri punti ''delicati'', sentenzia il Csm, la delega e' ''cosi' generica da risolversi in un incondizionato trasferimento all'esecutivo del potere di dettare norme sull'assetto della magistratura''.
L'organo di autogoverno della magistratura contesta poi la tecnica scelta: quella cioe' di ''innesti'' che ''spesso risultano non coordinati o mal raccordati'' con il resto della normativa, col risultato di proporre un intervento ''in piu' punti frammentario e disorganico''.CRITICHE A NORME SU CASSAZIONE, GRAVE VIOLAZIONE COMMISSIONE Il Csm salva alcuni aspetti della riforma proposta, come la revisione delle circoscrizioni giudiziarie.
Ma il giudizio sulle modifiche individuate da Castelli e' sostanzialmente negativo.
Come nel caso del concorso per l'accesso in magistratura: i criteri di preselezione, sostiene, ''non sembrano adeguati''.
O per quel che riguarda il ruolo della Cassazione, un aspetto considerato ''particolarmente problematico''.
''Emerge come organismo fortemente differenziato'', premettono i consiglieri di palazzo dei Marescialli, mettendo in guardia anche dai rischi che comporta il ritorno al concorso per assegnare meta' dei posti di giudice della Suprema Corte.
Una soluzione che ''non si muove affatto nella direzione di una maggiore efficienza complessiva'', avvertono, e che ''riprodurrebbe gli stessi guasti'' del passato.
''E' l'idea stessa di ordinare i magistrati in una sorta di piramide -ammonisce il Csm- che non risponde ai bisogni di una societa' moderna''.
Ma a preoccupare il Csm, che anche su questo aspetto non nasconde ''dubbi di conformita' alla Costituzione'', e' pure il capitolo sulla composizione della commissione chiamata ad assegnare le funzioni di legittimita'.
Dare al ministro della Giustizia il potere di proporre i commissari speciali, sostiene l'organo di autogoverno della magistratura, rappresenterebbe una ''grave violazione'' delle competenze del Consiglio.
E parere contrario viene dato al trattamento economico differenziato e ''privilegiato'' per le toghe di Cassazione.
PM-GIUDICI, CON INCOMPATIBILITA' DISTRETTO SI SEPARANO CARRIERE(Adnkronos) - ''Perplessita' di ordine costituzionale'' non mancano sulla 'Scuola della magistratura'.
Mette a rischio l'indipendenza della magistratura, sostiene il Csm, la scelta di affidare la nomina dei vertici al Consiglio ''di concerto con il ministro della Giustizia''.
E non si risparmiano critiche sul ''concetto di formazione'' previsto dal testo: ''risulta lontano -avvertono i consiglieri- sia da quello elaborato nella ricca esperienza formativa del Consiglio sia da quello proprio della moderna scienza della formazione e delle prassi formative''.
Infine, la separazione delle funzioni di giudici e pm.
Il Csm condivide la scelta di ''mantenere l'unicita' della magistratura, pur differenziandone con rigore le funzioni'', che offre ''la piu' sicura garanzia dell'indipendenza dell'ufficio del pm''.
Cosi' come considera ''positiva'' la decisione di vincolare alla partecipazione ad un corso di formazione e al successivo parere chi intenda cambiare funzione.
Ma sul resto esprime ''riserve''.
A cominciare dall'incompatibilita' distrettuale proposta dal governo.
''Il trasferimento in altro distretto potrebbe costituire un ostacolo e un forte disincentivo al mutamento di funzioni -avvertono i consiglieri di palazzo dei Marescialli- finendo cosi' per operare in concreto come causa di effettiva separazione delle carriere, in contrasto con l'obiettivo dichiarato dell'intervento di riforma''.
GIUSTIZIA: CASTELLI, PARERE CSM E' IL CANTO DEL CIGNOPIUTTOSTO RIFLETTA SU MAGISTRATURA ULTIMO POSTO PER FIDUCIA CITTADINI Roma, 12 giu.
- (Adnkronos) - ''E' il canto del cigno''.
Cosi' il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, commenta il parere negativo del Csm sulla riforma dell'ordinamento giudiziario, ''parere tra l'altro gia' superato perche' espresso sul testo vecchio, per il quale noi abbiamo avanzato ipotesi di modifica''.
Per Castelli, ''il parere del Csm e' un po' come il canto del cigno, visto che i suoi membri sono uscenti: magari, potevano una volta tanto fare uno sforzo e guardare all'iniziativa del governo con maggiore benevolenza.
Quello che hanno espresso -lamenta il Guardasigilli- e' il solito parere 'fotocopia' che questo Csm ha regolarmente rilasciato sulle azioni di questo governo''.
''Vedo -osserva Castelli- che, secondo un sondaggio, la magistratura risulta all'ultimo posto nella graduatoria della fiducia che i cittadini hanno nelle istituzioni.
E questo -sottolinea il ministro- deve far riflettere anche il Csm.
Evidentemente, lo stare abbarbicati a posizioni di difesa dell'esistente non fa probabilmente una buona impressione nel'opinione pubblica italiana''.
PARERE CSM, CONSIGLIERI PRO E CONTRO (AGI) - Roma, 12 Giu.
- "Non si tratta di un parere totalmente critico - ha tenuto a sottolineare il consigliere togato di Mi Margherita Cassano - esso apre alle riforme laddove e' compatibile con la Costituzione, ed e' critico laddove manifesta macroscopiche violazioni di essa".
"Il documento - ha aggiunto - e' stato, in commissione, frutto di un lavoro collegiale, ed e' privo di pregiudiziali, perche' - come avevamo gia' detto nella relazione al Parlamento sullo stato della giustizia - sono i magistrati per primi che, dall'interno, vogliono migliorare sia la loro professionalita' che l'organizzazione degli uffici.
Certo spetta anche al Parlamento aiutarli a far funzionare meglio i processi varando riforme organiche".
Una posizione di apertura non pienamente condivisa dai consiglieri laici Di Cagno, Tossi Brutti e Riccio, i quali hanno invece messo l'accento su un aspetto critico del parere: "laddove si segnala che non si e' in presenza di un progetto di innovazione, ma di un disegno, per taluni aspetti, di restaurazione lesivo dell'autonomia della magistratura".
"Abbiamo ritenuto di astenerci nel voto finale - hanno spiegato - stante il mancato accoglimento di alcuni emendamenti da noi proposti, in particolare di quello che segnalava la necessita' della presenza organica nei Consigli Giudiziari di componenti laici e di rappresentanti della magistratura onoraria".
Quanto alla posizione negativa assunta dai consiglieri del Polo, questa la dichiarazione di Mauro Ronco: "la componente laica del CSM eletta dal Parlamento su indicazione della Casa delle Liberta' ha votato contro il parere perche' esso rivela una completa chiusura a qualsiasi prospettiva di riforma dell'Ordinamento giudiziario, trincerandosi in un atteggiamento di difesa ad oltranza della situazione esistente, che non e' soddisfacente per il concreto esercizio della giurisdizione al servizio della collettivita'".
- (Adnkronos) - A poche ore dall'avvio in Parlamento dell'iter del provvedimento e dalla decisione dell'Anm sullo sciopero del 20 giugno, arriva anche dal Csm la 'bocciatura' per il ddl delega di riforma dell'ordinamento giudiziario proposto dal ministro della Giustizia Roberto Castelli.
Un provvedimento al quale, nel parere che il plenum ha approvato a maggioranza sulla base del testo iniziale proposto dall'esecutivo, palazzo dei Marescialli non risparmia ''critiche'', sia sul versante della costituzionalita' che su quello dell'efficienza delle soluzioni proposte.
Il testo, frutto di una lunga discussione e limatura, ha ottenuto 21 voti a favore: quasi tutti i togati, fatta eccezione per i consiglieri di Unicost Toro e Caferra che si sono astenuti, e i laici di centrosinistra Resta, Pastore Alinante e Mazzamuto.
Gli altri tre laici di centrosinistra Di Cagno, Tossi Brutti e Riccio si sono invece astenuti: ''apprezziamo l'impianto complessivo'', hanno spiegato, ma sarebbe stato ''importante'' sostenere ''la necessita' della presenza organica di laici e rappresentanti della magistratura onoraria'' nei consigli giudiziari.
Un emendamento proposto in questo senso e' stato bocciato, da qui la decisione di non votare a favore.
E ad astenersi, oltre ai due colleghi di Unicost, sono stati anche il vicepresidente Verde, i capi della Cassazione Favara e Marvulli.
In tutto, le astensioni sono state 8.
Contro il documento hanno votato invece i tre laici del Polo.
''Rivela una completa chiusura a qualsiasi prospettiva di riforma dell'ordinamento -lamenta anche a nome dei colleghi della Cdl Mauro Ronco- trincerandosi in un atteggiamento di difesa ad oltranza della situazione esistente, che non e' soddisfacente per l'esercizio della giurisdizione a servizio della collettivita'''.
''DELEGA TROPPO GENERICA, INTERVENTO FRAMMENTARIO E DISORGANICO''Il Csm critica innanzitutto il fatto che il ddl ''in larga misura si discosta o si pone in contrasto con le norme costituzionali sull'assetto organizzativo e sul governo autonomo della magistratura''.
Ma, si sostiene, e' anche ''in palese violazione'' dell'articolo 76 della Costituzione, che fissa i principi a cui deve ispirarsi la legislazione delegata.
Come esempio nel documento viene citato il caso della giustizia disciplinare: la ''delega in bianco'' al governo e' ''del tutto incompatibile con la Costituzione''.
Ma anche in altri punti ''delicati'', sentenzia il Csm, la delega e' ''cosi' generica da risolversi in un incondizionato trasferimento all'esecutivo del potere di dettare norme sull'assetto della magistratura''.
L'organo di autogoverno della magistratura contesta poi la tecnica scelta: quella cioe' di ''innesti'' che ''spesso risultano non coordinati o mal raccordati'' con il resto della normativa, col risultato di proporre un intervento ''in piu' punti frammentario e disorganico''.CRITICHE A NORME SU CASSAZIONE, GRAVE VIOLAZIONE COMMISSIONE Il Csm salva alcuni aspetti della riforma proposta, come la revisione delle circoscrizioni giudiziarie.
Ma il giudizio sulle modifiche individuate da Castelli e' sostanzialmente negativo.
Come nel caso del concorso per l'accesso in magistratura: i criteri di preselezione, sostiene, ''non sembrano adeguati''.
O per quel che riguarda il ruolo della Cassazione, un aspetto considerato ''particolarmente problematico''.
''Emerge come organismo fortemente differenziato'', premettono i consiglieri di palazzo dei Marescialli, mettendo in guardia anche dai rischi che comporta il ritorno al concorso per assegnare meta' dei posti di giudice della Suprema Corte.
Una soluzione che ''non si muove affatto nella direzione di una maggiore efficienza complessiva'', avvertono, e che ''riprodurrebbe gli stessi guasti'' del passato.
''E' l'idea stessa di ordinare i magistrati in una sorta di piramide -ammonisce il Csm- che non risponde ai bisogni di una societa' moderna''.
Ma a preoccupare il Csm, che anche su questo aspetto non nasconde ''dubbi di conformita' alla Costituzione'', e' pure il capitolo sulla composizione della commissione chiamata ad assegnare le funzioni di legittimita'.
Dare al ministro della Giustizia il potere di proporre i commissari speciali, sostiene l'organo di autogoverno della magistratura, rappresenterebbe una ''grave violazione'' delle competenze del Consiglio.
E parere contrario viene dato al trattamento economico differenziato e ''privilegiato'' per le toghe di Cassazione.
PM-GIUDICI, CON INCOMPATIBILITA' DISTRETTO SI SEPARANO CARRIERE(Adnkronos) - ''Perplessita' di ordine costituzionale'' non mancano sulla 'Scuola della magistratura'.
Mette a rischio l'indipendenza della magistratura, sostiene il Csm, la scelta di affidare la nomina dei vertici al Consiglio ''di concerto con il ministro della Giustizia''.
E non si risparmiano critiche sul ''concetto di formazione'' previsto dal testo: ''risulta lontano -avvertono i consiglieri- sia da quello elaborato nella ricca esperienza formativa del Consiglio sia da quello proprio della moderna scienza della formazione e delle prassi formative''.
Infine, la separazione delle funzioni di giudici e pm.
Il Csm condivide la scelta di ''mantenere l'unicita' della magistratura, pur differenziandone con rigore le funzioni'', che offre ''la piu' sicura garanzia dell'indipendenza dell'ufficio del pm''.
Cosi' come considera ''positiva'' la decisione di vincolare alla partecipazione ad un corso di formazione e al successivo parere chi intenda cambiare funzione.
Ma sul resto esprime ''riserve''.
A cominciare dall'incompatibilita' distrettuale proposta dal governo.
''Il trasferimento in altro distretto potrebbe costituire un ostacolo e un forte disincentivo al mutamento di funzioni -avvertono i consiglieri di palazzo dei Marescialli- finendo cosi' per operare in concreto come causa di effettiva separazione delle carriere, in contrasto con l'obiettivo dichiarato dell'intervento di riforma''.
GIUSTIZIA: CASTELLI, PARERE CSM E' IL CANTO DEL CIGNOPIUTTOSTO RIFLETTA SU MAGISTRATURA ULTIMO POSTO PER FIDUCIA CITTADINI Roma, 12 giu.
- (Adnkronos) - ''E' il canto del cigno''.
Cosi' il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, commenta il parere negativo del Csm sulla riforma dell'ordinamento giudiziario, ''parere tra l'altro gia' superato perche' espresso sul testo vecchio, per il quale noi abbiamo avanzato ipotesi di modifica''.
Per Castelli, ''il parere del Csm e' un po' come il canto del cigno, visto che i suoi membri sono uscenti: magari, potevano una volta tanto fare uno sforzo e guardare all'iniziativa del governo con maggiore benevolenza.
Quello che hanno espresso -lamenta il Guardasigilli- e' il solito parere 'fotocopia' che questo Csm ha regolarmente rilasciato sulle azioni di questo governo''.
''Vedo -osserva Castelli- che, secondo un sondaggio, la magistratura risulta all'ultimo posto nella graduatoria della fiducia che i cittadini hanno nelle istituzioni.
E questo -sottolinea il ministro- deve far riflettere anche il Csm.
Evidentemente, lo stare abbarbicati a posizioni di difesa dell'esistente non fa probabilmente una buona impressione nel'opinione pubblica italiana''.
PARERE CSM, CONSIGLIERI PRO E CONTRO (AGI) - Roma, 12 Giu.
- "Non si tratta di un parere totalmente critico - ha tenuto a sottolineare il consigliere togato di Mi Margherita Cassano - esso apre alle riforme laddove e' compatibile con la Costituzione, ed e' critico laddove manifesta macroscopiche violazioni di essa".
"Il documento - ha aggiunto - e' stato, in commissione, frutto di un lavoro collegiale, ed e' privo di pregiudiziali, perche' - come avevamo gia' detto nella relazione al Parlamento sullo stato della giustizia - sono i magistrati per primi che, dall'interno, vogliono migliorare sia la loro professionalita' che l'organizzazione degli uffici.
Certo spetta anche al Parlamento aiutarli a far funzionare meglio i processi varando riforme organiche".
Una posizione di apertura non pienamente condivisa dai consiglieri laici Di Cagno, Tossi Brutti e Riccio, i quali hanno invece messo l'accento su un aspetto critico del parere: "laddove si segnala che non si e' in presenza di un progetto di innovazione, ma di un disegno, per taluni aspetti, di restaurazione lesivo dell'autonomia della magistratura".
"Abbiamo ritenuto di astenerci nel voto finale - hanno spiegato - stante il mancato accoglimento di alcuni emendamenti da noi proposti, in particolare di quello che segnalava la necessita' della presenza organica nei Consigli Giudiziari di componenti laici e di rappresentanti della magistratura onoraria".
Quanto alla posizione negativa assunta dai consiglieri del Polo, questa la dichiarazione di Mauro Ronco: "la componente laica del CSM eletta dal Parlamento su indicazione della Casa delle Liberta' ha votato contro il parere perche' esso rivela una completa chiusura a qualsiasi prospettiva di riforma dell'Ordinamento giudiziario, trincerandosi in un atteggiamento di difesa ad oltranza della situazione esistente, che non e' soddisfacente per il concreto esercizio della giurisdizione al servizio della collettivita'".
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