04 DIC 2001

Comunicazione politica: "La radio, filo diretto tra cittadini e Politica" (con Massimo Bordin)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 47 min 37 sec

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La radio e la politica: Questo il tema al centro di un seminario organizzato dall'Osservatorio Parlamentare.

Al centro dell'attenzione non poteva che esserci Radio Radicale ed il suo direttore Massimo Bordin.Roma, 4 dicembre 2001 - Il direttore di Radio Radicale Massimo Bordin ospite e relatore del corso di Comunicazione politica organizzato dall'Osservatorio parlamentare, che ha dedicato un seminario all'informazione radiofonica, in particolare alla radio, come "filo diretto tra cittadini e Politica".

Nel corso della sua relazione Bordin ha anzitutto ricordato gli esordi dell'informazione
politica radiofonica, sull'onda della sentenza della Corte Costituzionale di "liberalizzazione dell'etere", alla metà degli anni '70, a partire dalla quale si registrò la nascita di molte emittenti private locali che dedicarono per prime la propria attenzione alla comunicazione in generale ed alla comunicazione politica in particolare.

Tra queste - ha ricordato Bordin - anche Radio Radicale, con una strutturazione locale, mentre la rete nazionale nasce nel 1979.Le dirette delle sedute del ParlamentoRadio Radicale con la sua peculiare esperienza "incentrata su un'informazione politica di tipo istituzionale" si è distinta subito per un aspetto, che è un input politico arrivato dal Partito Radicale: l'informazione parlamentare fondata sulle dirette delle sedute del Parlamento.I difficili esordiBordin ha poi ricordato le difficoltà riscontrate per la realizzazione di questo servizio, perché il mondo della politica considerava le dirette una "intromissione" e i Presidenti delle Camere "nulla facevano per agevolarlo, molto per ostacolarlo".Il direttore di Radio radicale ha poi ricordato la straordinaria completezza dell'archivio storico che contiene tutte le sedute di Camera e Senato dal 1976, rammaricandosi di non poter essere venuti in possesso delle sedute della Commissione d'inchiesta sul caso Moro.

"E' stato più difficile avere i permessi per registrare e mandare in diretta le commissioni" ha ricordato.Una rete di informazione istituzionale"Partendo dalle sedute parlamentari - ha aggiunto Bordin - Radio Radicale è riuscita in seguito a costruire una rete di informazione istituzionale" che comprende le sedute del Csm, della Corte dei conti, la vita dei partiti.Taiwan, progetto ambiziosoBordin ha poi parlato anche del futuro esponendo "il progetto ambizioso, che deriva dal dibattito politico interno al partito," di rendere possibile sul sito l'ascolto delle sedute di altri parlamenti.

"Sarebbe interessante - afferma Bordin - se i cinesi potessero ascoltare i lavori del Parlamento di Taiwan".Antonio Russo e Maria Grazia CutuliMassimo Bordin in conlusione ha risposto ad una domanda dal pubblico che chiedeva di commentare il differente atteggiamento dei media tra il caso dell'inviato di Radio Radicale e quello di Maria Grazia Cutuli."Oltre la differenza tra Corriere della Sera e Radio Radicale - ha aggiunto Bordin - altri due sono stati gli elementi decisivi: il fatto che sulla guerra in Afghanistan sono puntati tutti i riflettori, mentre Antonio è morto in una guerra dimenticata, accantonata da tutti; poi il fatto che la Cutuli è stata uccisa da una frazione di talebani in fuga, mentre le responsabilità dell'omicidio di Antonio Russo, secondo noi, rimandano a un governo che siede nel G8, cioè alla Russia, e su queste cose non è vero che l'informazione non è attenta...".

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