14 MAR 2002

Consiglio dei ministri: Il governo approva la deroga sull'articolo 18

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 47 min
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Registrazione di "Consiglio dei ministri: Il governo approva la deroga sull'articolo 18", registrato giovedì 14 marzo 2002 alle 00:00.

L'evento è stato organizzato da Governo italiano.

La registrazione ha una durata di 1 ora e 47 minuti.
  • Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio

    <br>Indice
    0:00 Durata: 10 min 31 sec
  • Tutta la Conferenza stampa

    <strong>Niente più reintegro in tre casi: emersione dal lavoro nero; trasformazione del contratto a tempo determinato a tempo indeterminato, ma solo per il sud; aziende che, assumendo, superano la soglia dei 15 dipendenti. Dopo due anni la verifica</strong> Link: <strong> Le reazioni</strong><p>Roma, 14 marzo 2002 - Nel corso dell'odierno Consiglio dei ministri il governo ha approvato il testo di delega sul lavoro presentato dal ministro Maroni. Al termine della riunione, in una conferenza stampa, è stato illustrato il provvedimento. A detta del ministro del Lavoro, "con le nuove norme contenute non verrà toccato alcun diritto dei lavoratori. Nessun occupato avrà una diminuzione delle sue garanzie. Queste sono norme che rendono più facili le assunzioni".<p><strong>Deroga all'articolo 18 in tre casi</strong><p>La deroga all'applicazione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori è prevista in tre casi: nel caso di rapporti di lavoro che emergano 'dal nero', nel caso di trasformazione del contratto a tempo determinato in uno a tempo indeterminato, ma solo per il sud, nel caso di aziende che, assumendo, superano la soglia dei 15 dipendenti. Dopo due anni verrà fatta una verifica sui nuovi posti di lavoro creati da queste misure.<p><p>Maroni ha inoltre annunciato l'istituzione di "un tavolo del Governo per discutere con le parti sociali del nuovo Statuto dei lavori. A questo tavolo le parti sociali saranno invitate già nei prossimi giorni. Si tratta - ha spiegato - di una proposta di grande respiro riformista di tutto il mercato del lavoro. Una proposta che dovrà svilupparsi nell'arco di tutta la legislatura".<p><p><strong>Uno sciopero dei padri contro i figli</strong><p>"Nella maggioranza c'è assoluta compattezza", ha detto Silvio Berlusconi per assicurare che la discussione dei giorni scorsi sul tema non ha provocato strappi nella maggioranza, "vedete - ha spiegato il presidente del consiglio iniziando la conferenza stampa a Palazzo Chigi - a volte si discute nella coalizione, ma l'importante è che alla fine ci si accordi. Questo è accaduto finora e spero possa accadere da qui in avanti".<p>Il premier ha criticato la scelta dello sciopero generale presa dai sindacati: "Chi sciopera dovrà spiegare perché sciopera e se sciopera contro i giovani del sud, se è uno sciopero dei padri contro i figli, perché - ha ribadito - nessuno di coloro che oggi lavora verranno tolti diritti e tutele".<p>"Il Governo si assume le sue responsabilità con dolore, è dispiaciuto, addolorato dal fatto che i sindacati abbiano scelto, solo per ragioni politiche la Cgil, di scendere in piazza. E Cisl e Uil - ha aggiunto - hanno voluto fare dell'art.18 una questione di bandiera. Prendiamo atto con rammarico che non vogliono fare passi in avanti per estendere le tutele e modernizzare il mercato del lavoro".<p>"Abbiamo cercato in tutti i modi - ha ricordato Berlusconi - un accordo coi sindacati. Abbiamo chiesto loro se avevano una proposta da farci, ma non è venuto nessun suggerimento concreto. Abbiamo anche detto a tutte le parti sociali - ha proseguito - di trovare un accordo tra di loro, e che noi avremmo cambiato la delega, facendo nostra una loro eventuale intesa. Ci è stato risposto che non era possibile. Allora, a questo punto il Governo sente su di sé tutta la responsabilità del cambiamento".<p><strong>Non libertà di licenziare, ma libertà di assumere</strong><p>"Il Governo - ha concluso - opera perché finiscano le ingiustizie tra chi è super-assistsito e iper-grantito e chi non lo è e non ha alcuna tutela. Non si tratta - ha spiegato ai giornalisti - di libertà di licenziare, ma per le imprese libertà di crescere e di creare posti di lavoro, e per i giovani libertà di trovare più facilmente lavoro".<p>Il ministro Maroni ha poi proseguito nelle critiche ai sindacati, definendo "farneticazioni" le considerazioni della Cgil a proposito degli effetti della proposta del governo sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. "In un volantino della Cgil - ha ricordato - c'è scritto che una lavoratrice in maternità può essere licenziata. Questo - ha sottolineato il ministro - è aberrante, è vile, è falso. Sono solo farneticazioni assolutamente ingiustificabili".<p>"Il governo ha preso la sua decisione sulla base della considerazione che lo sciopero generale ci sarà, - ha rivelato Maroni - se oggi - ha osservato - il governo facesse retromarcia e si bloccasse sulla strada delle riforme, non ci sarebbe nessun motivo per cui il governo dovrebbe definirsi tale. Questo è un governo nato per fare le riforme e che ha iniziato a farle. E proprio sulla base di questo obiettivo la Lega vi ha aderito".<p>Riguardo le perplessità alle modifiche dell'articolo 18 espresse nei giorni scorsi da componenti della maggioranza, il ministro dei Rapporti col Parlamento Carlo Giovanardi, che ha sottolineato "l'adesione convinta" del Ccd-Cdu, e il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, che ha parlato di come "a questa conclusione si è arrivati con convinzione, serenità e in grande concordia", hanno fugato ogni dubbio.
    0:00 Durata: 53 min 30 sec
  • Roberto Maroni, ministro del Lavoro

    0:10 Durata: 9 min 7 sec
  • Antonio Marzano, ministro Attività produttive

    0:19 Durata: 1 min 54 sec
  • Maurizio Gasparri, ministro delle Comunicazioni, e Antonio Marzano, su incentivi a industria telecomunicazioni

    <br>Risposte alle domande dei giornalisti
    0:21 Durata: 2 min 16 sec
  • Roberto Maroni, su rapporti Sindacati-Governo e deroghe all'articolo 18

    0:23 Durata: 6 min 8 sec
  • Roberto Maroni, su ammortizzatori sociali

    0:29 Durata: 2 min 34 sec
  • Carlo Giovanardi, ministro Rapporti col Parlamento, e Maurizio Gasparri, su perplessità 'centristi' e 'destra sociale' su articolo 18

    0:32 Durata: 5 min 52 sec
  • Roberto Maroni e Antonio Marzano, deroghe all'articolo 18 per il Sud e i giovani

    0:38 Durata: 3 min 44 sec
  • Roberto Maroni, le "farneticazioni aberranti" della Cgil

    0:42 Durata: 4 min 27 sec
  • Roberto Maroni, stime su crescita occupazione fondate su tutti articoli della legge delega

    0:46 Durata: 2 min 57 sec
  • Roberto Maroni, "Decisione consapevoli che sciopero generale ci sarà"

    <p><strong>Le reazioni del mondo politico</strong><p> <strong>Daniele Capezzone</strong> (Radicali Italiani)<p> Sergio Cofferati (Cgil)<p> Piero Fassino (Ds)<p> Antonio D'Amato (Confindustria)<p> Francesco Storace (An)<p> Cesare Damiano (Ds)<p> Oliviero Diliberto (PdCi)<p> Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi)<p> Alfonso Gianni (Rifondazione Comunista)<p> Gianfranco Fini (An)<p> Segreteria generale Fnsi<p> Paolo Cento (Verdi)<p> Nicola Rossi (Ds)<p><strong>Link</strong><p>Il comunicato ufficiale del Governo
    0:49 Durata: 4 min