14 APR 2002

Radicali: Filodiretto di Marco Pannella sul Satyagraha per l'elezione dei giudici della Consulta

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 37 min
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Nell'imminenza del voto del parlamento per i due seggi vacanti alla Consulta, Marco Pannella dai microfoni di Radio Radicale invita i cittadini a partecipare al Satyagraha radicale per ristabilire la legalità costituzionale Invia la tua adesione La lista dei partecipantiRoma, 14 aprile 2002 - Intervista filodiretto di Marco Pannella dagli studi di Radio Radicale.

Il leader radicale ha discusso del Satyagraha in corso per far sì che il Parlamento elegga lunedì, dopo un vuoto di un anno e mezzo, due giudici della Consulta, e ha commentato inoltre la crisi in Medio Oriente, confermando che
domani parteciperà alla manifestazione pro-Israele e ribadendo la necessità che Israele stesso faccia parte al più presto dell'Ue.

In studio ha coordinato Dino Marafioti.“Domani prende corpo la lunga marcia e traversata in un deserto in cui la desertificazione avanza”, ma dove sembra anche che “i semi che abbiamo piantato e curato siano in grado di dare vita ad una foresta rigogliosa”, e possano generare “un momento di verità possibile”.

Con queste parole Marco Pannella descrive la battaglia che i radicali intraprendono sulla questione dei seggi vacanti alla Consulta.Iniziativa, questa come le altre, condotta malgrado esista nel paese un “giornalismo che è l’espressione più manifesta del vuoto italiano, di quello che Croce definiva come il paese nel quale si fanno continuamente controriforme ma che mai ha conosciuto una riforma vera e propria”.

E dove “le espressioni del nulla danno corpo e danno penna al vuoto di idee che si riempie con il bisogno di soddisfare i propri interessi”.Lo “pseudo pacifismo”, segno clamante e urlante del vuoto nazionale, è “una delle cifre del giornalismo italiano, nato dal riflesso servile di un tempo e divenuto un servo-padrone”.

Nell’insieme “è come i fattori siciliani”, che rappresentano “la potenza storica della mafia”.

Nello stesso modo il giornalismo rappresenta “un Ordine parallelo e contrario dello stato”.“Impossibile però non dimostrare – prosegue Pannella - che non c’è confronto, impossibile non dimostrare che il comportamento del parlamento è infinitamente foriero di morte e distruzione”, come quella “delle Brigate Rosse o di queste Brigate Rosse, di cui il potere ha bisogno per governare le reazioni e suscitarle”.

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