03 LUG 2002

Radicali: Maurizio Turco in sciopero della sete per la risoluzione sul 'Caso Italia', la violazione di legalità e democrazia

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Maurizio Turco in sciopero della sete per far discutere al parlamento europeo del 'caso Italia', la violazione dello stato di diritto e della democraziaStrasburgo, 3 luglio 2002 - Il presidente della delegazione degli europarlamentari radicali Maurizio Turco ha cominciato il primo luglio alle 17 uno sciopero della sete perché sia discussa una risoluzione, firmata da 72 membri del Parlamento europeo in cui si denunciano "le violazioni dello stato di diritto e della democrazia in Italia".Decida la Conferenza dei PresidentiIl segretariato generale del PE aveva infatti respinto una prima proposta di risoluzione sulla violazione dello stato di diritto e la democrazia in Italia per 'vizio di forma', impedendo che arrivasse alla conferenza dei presidenti dei gruppi politici e "scippando - secondo Turco - la competenza dell'organo politico".Oggi Turco è intervenuto in apertura dei lavori, chiedendo al presidente dell'Assemblea Pat Cox proprio di ristabilire la competenza dell'organo politico, mettendo la mozione all'ordine del giorno della Conferenza dei Presidenti del 4 luglio, l'ultima utile prima della pausa estiva, per decidere la procedura da seguire per la risoluzione.Nel caso in cui se ne discutesse, potrebbe essere deciso di rigettare la richiesta, di trasmetterla alla commissione giuridica per esame o anche di sottoporla direttamente al voto dell'aula.Cox assicura che solleverà la questioneStamani il Presidente del Parlamento europeo Pat Cox, in risposta alla richiesta di Turco, ha affermato che domani solleverà la questione della proposta di risoluzione nella conferenza dei Presidenti, cosa peraltro confermata a seguito di ulteriori e più approfonditi accertamenti.Turco, in una lettera ai membri della Conferenza dei Presidenti, ha ricordato che, a norma di regolamento, "potranno o mettere all'ordine del giorno della prossima sessione la proposta di risoluzione che denuncia violazioni dello stato di diritto e della democrazia da parte della Repubblica italiana; oppure chiedere il parere della Commissione competente".Ha evidenziato inoltre che hanno sempre la possibilità di "decidere di non decidere.

Nel caso specifico è sufficiente prendere atto del deposito della proposta di risoluzione e iscriverla all'ordine del giorno della prossima conferenza dei presidenti ...

fra un paio di mesi".

Nel qual caso "ne risulterà un ulteriore segno di degrado nel quale la "democrazia europea sta sprofondando".

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