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Roma, 31 ottobre 2002 - Il censis ha presentato oggi il 2° rapporto sulla comunicazione "Gli italiani e i media".
Telefonini sempre più sofisticati e multifunzione, sempre più computer, parabole, dvd nelle case degli italiani.Ma riguardo il rapporto con i media, e soprattutto al loro consumo, l'Italia si presenta spaccata a metà: la quasi maggioranza della popolazione che accede, nel complesso, "ad una dieta mediatica povera.
E con la televisione regina incontrastata, presente nel 98,7% delle case, che rimane l'unico vero collante culturale fra "marginali" e "pionieri" della … comunicazione.Dall'altra, quelli che oltre a guardare la tv, leggono giornali e libri, ascoltano la radio, e usano almeno internet, ovvero, sintetizza il Censis, quelli che possono vantare una "dieta mediatica" da "onnivori".
I veri consumatori mediatici, "pionieri", abituati ad usare senza impaccio ogni possibile mezzo, non superano il 2,3%.Le variabili principali di questa divisione sono il titolo di studio e la residenza geografica, ma la spaccatura più forte è quella generazionale.Interessante, secondo il segretario generale del Censis De Rita, il dato sul gradimento dei prodotti televisivi.
Bocciata la fiction, gli italiani, chiedono soprattutto film (64%), telegiornali (55,1%) e sport (24,7%).
"Non c'è dubbio che il dato è piuttosto eclatante - ha sottolineato De Rita - fiction, soap opera sono in fondo alla classifica dei generi che l'Italia vorrebbe vedere in tv, seguiti solo dai cosiddetti programmi di servizio".In ribasso "ci sono anche i talk show, che troviamo in ottava posizione, scelti da uno sparuto 10% degli spettatori".
La spiegazione va trovata nella "crescente domanda di specializzazione del pubblico - ha spiegato De Rita - perché la realtà è che noi, anche consumando più media, vogliamo un uso sempre più specializzato da ogni singolo mezzo di comunicazione.
E questo - ha concluso - sarà un elemento da tenere particolarmente sotto controllo".
Telefonini sempre più sofisticati e multifunzione, sempre più computer, parabole, dvd nelle case degli italiani.Ma riguardo il rapporto con i media, e soprattutto al loro consumo, l'Italia si presenta spaccata a metà: la quasi maggioranza della popolazione che accede, nel complesso, "ad una dieta mediatica povera.
E con la televisione regina incontrastata, presente nel 98,7% delle case, che rimane l'unico vero collante culturale fra "marginali" e "pionieri" della … comunicazione.Dall'altra, quelli che oltre a guardare la tv, leggono giornali e libri, ascoltano la radio, e usano almeno internet, ovvero, sintetizza il Censis, quelli che possono vantare una "dieta mediatica" da "onnivori".
I veri consumatori mediatici, "pionieri", abituati ad usare senza impaccio ogni possibile mezzo, non superano il 2,3%.Le variabili principali di questa divisione sono il titolo di studio e la residenza geografica, ma la spaccatura più forte è quella generazionale.Interessante, secondo il segretario generale del Censis De Rita, il dato sul gradimento dei prodotti televisivi.
Bocciata la fiction, gli italiani, chiedono soprattutto film (64%), telegiornali (55,1%) e sport (24,7%).
"Non c'è dubbio che il dato è piuttosto eclatante - ha sottolineato De Rita - fiction, soap opera sono in fondo alla classifica dei generi che l'Italia vorrebbe vedere in tv, seguiti solo dai cosiddetti programmi di servizio".In ribasso "ci sono anche i talk show, che troviamo in ottava posizione, scelti da uno sparuto 10% degli spettatori".
La spiegazione va trovata nella "crescente domanda di specializzazione del pubblico - ha spiegato De Rita - perché la realtà è che noi, anche consumando più media, vogliamo un uso sempre più specializzato da ogni singolo mezzo di comunicazione.
E questo - ha concluso - sarà un elemento da tenere particolarmente sotto controllo".
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