14 LUG 2003

Capezzone: Presentazione del libro "Uno schock radicale per il 21esimo secolo" (con Mieli e Ledeen)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 12 min
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Roma, 14 luglio 2003 - In via di Torre Argentina 76 si è svolta stamani la presentazione del libro di Daniele Capezzone "Uno schock radicale per il 21esimo secolo".

Oltre al segretario di Radicali italiani e al direttore di Radio Radicale Massimo Bordin, che ha moderato la discussione, erano presenti Marco Pannella, Paolo Mieli e Michael Ledeen, dell'American Enterprise Institute, il centro intellettuale del pensiero new conservative americano.Mieli: è di sinistra essere lì dove nel mondo la libertà è offesaSi è discusso delle sfide di ordine mondiale cui sono di fronte i paesi
occidentali e democratici, delle risposte elaborate dagli Stati Uniti e dall'Europa, del loro difficile rapporto.

"Chi l'ha detto che i paesi non democratici tali debbano restare?".

Con questa domanda ha esordito Mieli, che ha voluto così sottolineare l'atteggiamento di base fondamentalmente razzista di larga parte dell'opinione pubblica europea nel considerare alcuni popoli ancora troppo "selvaggi", o "bruti", per poter costruire la democrazia nei loro paesi.

La democrazia è invece "raggiungibile" da tutti.Il libro di Capezzone, per l'editorialista del Corriere della Sera, non segna una "svolta a destra", almeno per chi ritiene che essere di sinistra significhi anche essere lì dove nel mondo la libertà è offesa.

E l'Europa - si è chiesto Mieli - che politica ha nell'affrontare la minaccia del terrorismo e l'assenza di libertà e democrazia in ancora molti paesi?Il giornalista ha dapprima ricordato a tutti la "vergogna" di come l'Europa affrontò le crisi della ex Jugoslavia, poi ha fatto notare che dopo l'89 in quattro occasioni gli Stati Uniti sono intervenuti militarmente.

Questi conflitti hanno segnato la perdita del potere di orrende dittature, a differenza di quelli "ambigui" della guerra fredda, dove spesso dittatori si sostituivano ai dittatori sconfitti.

Mieli ha dunque espresso la propria "perplessità" di fronte ad un'Europa che "fa affari con i despoti" e ostacola invece l'America che sembra aver modificato la sua strategia.Infine, Mieli ha definito "motivate" tutte le esitazioni e le critiche sull'Onu, che andrebbe riformata, e si è detto convinto delle potenzialità di quell'Organizzazione mondiale delle democrazie che i radicali propongono.Ledeen: un "momento magico" per ridefinire il mondoLa premessa da cui è partito Michael Ledeen è che l'"unica rivoluzione democratica" nella storia fu quella americana, mentre quella francese fu "un fallimento", perché riportò al potere il vecchio regime.

Gli Stati Uniti oggi sono l'unica potenza ideologica rimasta e l'analista americano è convinto che l'"unica politica estera" possibile per gli Stati Uniti sia quella di appoggiare la rivoluzione democratica "dappertutto nel mondo".Ledeen ha apprezzato il lavoro di Capezzone, che ha dimostrato di comprendere il "momento magico" di questi anni: "Per la prima volta dal 1945 possiamo ridefinire il mondo" e il tema centrale nel nuovo secolo sarà far prevalere la democrazia, o, ha avvertito, l'Occidente sarà "in continuazione attaccato dai tiranni, non perché siamo più ricchi, ma perché siamo più liberi".Ledeen ha anche ricordato la genialità di Renzo De Felice, che capì come la cosa più terribile che il fascismo aveva fosse il consenso popolare.

Oggi il terrosimo è come il fascismo.

Ma bisogna essere convinti del fatto, ha detto, che se si lasciassero libere di scegliere, le persone sceglierebbero la libertà, e che la nostra esistenza minaccia il potere delle dittature perché in realtà "le masse vorrebbero vivere come noi".

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