21 FEB 2004

Quale Europa? Decima puntata

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 1 min

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Roma, 21 febbraio 2004 - Tema: L'immigrazione e la libera circolazione dei lavoratori.Quale Europa affronta il tema dell'immigrazione intracomunitaria e della libera circolazione dei lavoratori comunitari.

Il 1° maggio, infatti, quando dieci nuovi Paesi faranno il loro ingrasso nell'Unione Europea, in teoria la libera circolazione dovrebbe applicarsi a tutti i Venticinque paesi membri: i cittadini della Nuova Europa dovrebbero avere il diritto di migrare negli altri Stati dell'UE per cercare lavoro, trovarlo e stabilirvisi definitivamente.

In realtà, nella pratica, non sarà così, perchè i
Trattati di adesione prevedono la possibilità per ciascuno degli attuali Stati membri di fissare periodi transitori, fino a un massimo di sette anni, durante i quali negare o limitare il diritto alla libera circolazione dei lavoratori.

Di fatto, in alcuni paesi, cittadini che legalmente sono comunitari verranno considerati lavoratori extracomunitari.I due paesi maggiormente protezionisti sono Germania ed Austria, che hanno annunciato di voler usufruire del diritto a chiudere gli ingressi per sette anni.

A questi due paesi si sono accodati Danimarca, Belgio, Grecia e Finlandia, che si apprestano a congelare il diritto alla piena libertà di circolazione per almeno due anni, riservandosi il diritto di prolungare la chiudura delle frontiere fino al 2011.

Francia, Spagna e Portogallo hanno invece deciso di limitare gli ingressi con situazione giuridiche differenziate.

A questo gruppo di paesi protezionisti, fino a poco tempo fa si contrapponeva un blocco, formato da Regno Unito, Irlanda, Svenzia e Olanda, che aveva annunciato l'intenzione di aprire completamente le frontiere ai lavoratori dell'Est europeo.

Promessa non mantenuta da tutti, dato che la Svezia, scegliendo di imporre restrizioni, e l'Olanda, fissando una quota di 22.000 unità nel primo anno, hanno fatto una brusca marcia indietro.

Perfino il Regno Unito, pur mantenendo la libera circolazione dei lavoratori, ha ceduto alla pressione dei conservatori e dei tabloid e, alla fine, ha deciso di escludere per un priodo di due anni i nuovi entranti dai benefici del welfare britannico.

Rimane l'Irlanda, determinata a mantenere la politica della porta aperta fin dal 1° maggio.Ne discutono a Quale Europa Cristiana Muscardini, deputata europea di Alleanza Nazionale e Tito Boeri, professore universitario all'Università Bocconi di Milano e animatore del sito www.lavoce.info.

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