21 MAR 2001

Scontro sulla Par Condicio: La proposta-Baldini, le dichiarazioni di Berlusconi, le reazioni di radicali e DS

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 40 min 4 sec
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Berlusconi dichiara pubblicamente il "no" a Santoro e Luttazzi e la proposta Baldini propone spazi di dibattito politico solo in Tg e Tribune, con equal time tra liste, escludendo il criterio della coalizione.

Il dissenso su tutta la linea dei Radicali.

DS: Vita "Assulutamente inaccettabile".

Registrazione audio di "Scontro sulla Par Condicio: La proposta-Baldini, le dichiarazioni di Berlusconi, le reazioni di radicali e DS", registrato mercoledì 21 marzo 2001 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 40 minuti.
  • Intervista a Massimo Baldini

    Al microfono di Alessio Falconio, il relatore Baldini ha illustrato le linee guida della propria proposta: in particolare essa si caratterizza anzitutto con il criterio di attribuzione di spazi in 'equal time' a tutte le liste che abbiano presentato candidati in tanti collegi che rappresentino almeno un quarto degli elettori, escludendo in tal modo il concetto di 'coalizione' dal criterio di ripartizione di spazi televisivi. In secondo luogo, la proposta esclude, per tutta la durata della campagna elettorale, la partecipazione di temi e personaggi politici dalle cosiddette trasmissioni di informazione, approfondimento e varietà: in sostanza nessun dibattito politico in contenitori come Porta a Porta, Il Raggio Verde, ma anche la tanto discussa Satyricon cui Baldini ha fatto esplicito riferimento: "L'informazione politica - ha affermato il relatore - non può rientrare in queste trasmissioni, poichè abbiamo visto anche da recenti episodi che esse non garantiscono il rispetto del pluralismo e delle pari opportunità". L'informazione politica sarà dunque affidata solo alle tribune elettorali ed ai TG, ed in questi ultimi varrà il criterio del 50% di spazio all'opposizione e del 50% alla maggioranza. Nel periodo che intercorre da questo momento fino alla presentazione delle liste, invece il criterio stabilito è quello della partecipazione di tutti i soggetti politici rappresentati in gruppi parlamentari alla Camera ed al Senato, o almeno due rappresentanti nel parlamento europeo, in proporzione alla loro consistenza. Baldini ha annunciato anche la proposta di affiancare i direttori generali della Rai con un'unità di garanzia che vigili sull'attuazione delle deliberazioni e l'adozione di un centro d'ascolto per la Rai che consenta il monitoraggio giornaliero dell'andamento dell'informazione in campagna elettorale.<br> <br>
    0:00 Durata: 6 min 47 sec
  • Roma, 21 marzo 2001 - Presentata dal relatore, il senatore di Forza Italia Massimo Baldini, la proposta di deliberazione sul regolamento di attuazione della legge sulla par condicio, che la Commissione di Vigilanza Rai sarà chiamata ad approvare nei prossimi giorni dopo l'audizione dei vertici Rai in programma per giovedi 22 marzo. La proposta ha immediatamente suscitato una serie di polemiche soprattutto su un aspetto: l'esclusione dei politici dai programmi Rai di approfondimento come quelli condotti da Vespa e Santoro, e dai programmi di intrattenimento, come Satyricon. Il chiarimento sul senso politico della proposta è venuto in mattinata dallo stesso Silvio Berlusconi, che nel corso dell'intervento all'assemblea della Confartigianato ha esplicitato pubblicamente il proprio dissenso sul proseguimento delle "6-7 trasmissioni nella Rai che sono condotte da militanti da attivisti politici della loro parte politica che usano le loro trasmissioni per aggredire la nostra parte politica".<br>Oltre all'intervista a Massimo Baldini che illustra contenuti e motivazioni della proposta, vi forniamo le reazioni dei radicali, attraverso un'intervista a Daniele Capezzone che ha dichiarato un triplice opposizione alla bozza di regolamento presentata da Baldini, ipotizzando anche che la palese inaccettabilità di tale proposta, serva da apripista a soluzioni peggiori. Sul fronte del centrosinsitra, la reazione è testimoniata dalle dichiarazioni di Vincenzo Vita che ha definito "assolutamente inaccettabile" lo schema di deliberazione. <br>Prossimi appuntamenti: Domani audizione in vigilanza dei Vertici Rai e dopodomani l'esame e la deliberazione del regolamento.<br> <br>
    0:00 Durata: 17 min 8 sec
  • Intervista a Daniele Capezzone, Direzione Radicali

    Sempre ai microfoni di Alessio Falconio, Daniele Capezzone della direzione dei radicali ha espresso la propria contrarietà alla proposta Baldini con un "triplice no" contestando anzitutto il criterio che attribuisce parità di spazio a tutte le liste che abbiano presentato candidati per collegi pari ad un quarto dell'elettorato, poichè in tal modo "si sancisce la definitiva proporzionalizzazione della campagna elettorale, e semmai - ha proseguito - si offre un ulteriore incentivo alla moltiplicazione dei cespugli". Altro punto di contestazione da parte dei radicali è quello che sancisce il criterio della non meglio definita parità tra maggioranza e opposizioni: "Includendo in un unico calderone Polo, Radicali e Rifondazione - ha sottolineato Capezzone - si introduce un chiaro elemento di alterazione della campagna elettorale, lasciando piena discrezionalità, cioè licenza di uccidere ai direttori di testata".<br>Infine, sulla soppressione di dibattiti politici dalle trasmissioni di approfondimento: per i radicali, chiunque abbia rispettato il criterio della presenza in un quarto dei collegi previsto dalla legge "deve vedersi riconosciuto il diritto di partecipare non solo alle tribune ma anche alle trasmissioni di Vespa, Santoro e Biagi, indipendentemente dal fatto che si tratti di un singolo soggetto o di una aggregazione di soggetti" ed il responsabile dell'informazione dei radicali prosegue : "Non è detto che il paese debba necessariamente scegliere tra una campagna elettorale oscurata e una campagna elettorale in cui possano parlare solo il Polo e l’Ulivo". In conclusione Capezzone avanza un'ipotesi: "L'impressione è che il senatore Baldini abbia inserito tutti gli elementi per far spazzar via dal tavolo questa bozza e far passare chissà che cosa: è letteralmente incredibile quello che abbiamo sotto agli occhi."<br> <br>
    0:06 Durata: 4 min 13 sec
  • Intervista a Vincenzo Maria Vita (DS)

    Sul versante del centrosinistra, al microfono di Claudio Landi, la reazione del sottosegretario Vincenzo Vita alla proposta Baldini è stata inequivoca: "Mi pare assolutamente inaccettabile", ha affermato l'esponente DS, che in particolare ha definito una "restrizione indebita" l'esclusione della politica dai programmi di approfondimento e di "sapore censoreo" quelli che ha definito "gli attacchi alla satira ed a 'Raggio Verde' e 'Porta a Porta'".<br>Anche sulla regolamentazione dei Tg, Vita definisce "doppiamente assurda" la proposta di Baldini, rilevando da un lato che la regola dei tre terzi non esiste in nessuna legge e giudicando "un ipotetico peggioramento" la proposta del cinquanta per cento tra maggioranza ed opposizione: "Non ha senso sancire che nell'informazione vi debba essere un 'bilancino' scritto in un regolamento".<br> <br>
    0:11 Durata: 5 min 58 sec
  • Le dichiarazioni di Berlusconi

    A chiarire meglio il senso politico della proposta Baldini è lo stesso leader dell'opposizione, Silvio Berlusconi che nel corso dell'intervento all'assemblea di Confartigianato ha affrontato la questione della 'par condicio': "Mai nella storia della Repubblica - ha affermato Berlusconi - si era dato di entrare nella campagna elettorale con il servizio pubblico che invece di essere equidistante dalle parti diventa un'arma di chi è al potere contro l'Opposizione". Il leader di Forza Italia ha giustificato le proprie affermazioni stigmatizzando "le 6-7 trasmissioni nella Rai che sono condotte da militanti da attivisti politici della loro parte politica che usano le loro trasmissioni per aggredire la nostra parte politica". Il leader del Polo ha attaccato frontalmente la programmazione rai: "Mai nella storia della Repubblica - ha affermato - si era dato che queste trasmissioni continuassero. Mai Santoro era stato presente durante la campagna elettorale" ed ha proseguito richiamandosi alle dichiarazioni di Ciampi "che prima di partire per l'Argentina aveva detto a tutti «abbassiamo i toni, la campagna elettorale deve svolgersi in un clima di serenità, di moderazione non di contrapposizione profonda». Loro disdicono il Capo dello Stato. E ancora adesso fanno valere la legge del più forte nella Commissione parlamentare di vigilanza, pensano di puntare a non abolire queste trasmissioni, a lasciarle in campo anche nei 45 giorni finali della campagna elettorale, praticamente sottraendoli alla par condicio". Il Leader della Casa delle Libertà ha proseguito: "Queste trasmissioni sarebbero riportate alla responsabilità 'irresponsabile' del direttore del Tg1, il quale non potrebbe certamente far valere una sua autorità dei confronti dei vari autorevolissimi conduttori televisivi". Berlusconi ha concluso con un attacco diretto alle trasmissioni di Santoro e Luttazzi: "Cosa vuol dire par condicio? Vuol dire parità tra le forze in campo. Per giudicare della parità, cosa ci vuole? Un arbitro. L'arbitro dovrà essere in parziale. Pensate gli arbitri che mettono in campo loro. Si chiamano Santoro, si chiamano Luttazzi, ci sono altri nomi... che tutto possono essere meno che definiti imparziali. Questa è la situazione della democrazia in Italia".<br> <br>
    0:46 Durata: 5 min 58 sec