27 APR 2001

Emma Bonino a Tribuna Politica su RaiDue risponde a Ciampi: "Sono incredula"

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 8 min 11 sec
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Roma, 27 aprile 2001, ore 13:30 - Intervento di Emma Bonino a Tribuna Politica su RaiDue, ad una manciata di ore dall'inizio del grande Satyagraha radicale, previsto per le successive 23.59, che la vedrà cominciare un grave sciopero totale della fame e della sete, accompagnata da Luca Coscioni che autoridurrà progressivamente il trattamento farmacologico necessario a fronteggiare la terribile malattia che lo ha colpito.

"Viviamo in un paese in cui ci chiede di dimetterci dalla dignità di cittadini o di dimetterci dalla vita stessa", così ha esordito Emma Bonino rispondendo al giornalista
che le chiedeva delle ragioni dell'iniziativa nonviolenta, aggiungendo anche l'obiettivo del Satyagraha radicale: "Riportare un po' di conscenza, democrazia e legalità nel dibattito politico e nell'informazione del paese" affinché - ha proseguito - "si discuta di vita e di morte, di malattia e di salute, di libertà di ricerca scientifica, di una morte dolce invece che con sofferenza, di aborto farmacologico anzichè con raschiamento, di libertà economiche, del fatto che ci troviamo di fronte a 44 partiti", mentre al contrario "tutto questo non è possibile" poiché "si deve discutere del niente, negando il diritto di conoscere per deliberare".

La trasmissione, però, arriva anche a pochi minuti dalla nota del Quirinale nella quale il Presidente Ciampi ha inteso rispondere alla richiesta dei radicali, che con il Satyagra si rivolgono appunto al Capo dello Stato chiedendogli "di riconoscere lo stato di illegalità e di anomalia italiana in modo alto e solenne".

Reazione "incredula" della leader radicale sulla nota di Ciampi che si chiude con l'invito a Bonino e Coscioni a "recedere dal proposito di sciopero della sete e di autoriduzione dei medicinali" dopo aver rinnovato "l'espressione della sua personale attenzione" ai temi sollevati dei radicali ed espresso "l'auspicio che l'opinione pubblica e i mezzi di informazione diano a tali argomenti l'importanza che essi meritano".

Emma Bonino ha espresso il proprio sentimento di incredulità anche a partire dall'esempio concreto delle denuncie radicali, rappresentato dalla trasmissione di Adriano Celentano andata in onda proprio la sera precedente sulle reti rai, sulla quale ha espresso un duro giudizio: "Si è trattato di una esecuzione di Stato di massa" caratterizzata da "una serie di incredibili volgarità, quasi di insulto ai milioni di italiani che aspettano un trapianto" stigmatizzando anche il fatto che essa sia stata messa in onda "in piena campagna elettorale" secondo una scelta del potere radiotelevisivo giudicata "dolosa e programmata", che ha consentito a Celentano di parlare "senza contraddittorio a 14 milioni di italiani", appunto su quei temi che la battaglia radicale intende mettere al centro del dibattito politico, mentre "proprio su questo una democrazia si esprime con grandi dibattiti di società".

"Ciampi invece di chiedere a noi di recedere dall'iniziativa nonviolenta, potrebbe invece chiedere alla rai di rispettare la decenza ed i diritti fondamentali dei cittadini".

Questa la replica di Emma Bonino al comunicato del Quirinale che ha quindi aggiunto : "Vorrei dire con molta dolcezza anch'io, al Presidente Ciampi, che lo ringraziamo per la dolcezza con la quale sembrerebbe voler procedere, lui, al tentativo di abolizione dei diritti umani civili e politici del popolo italiano, e 'en passant', per il 13 Maggio, alla strumentale eliminazione politica ed elettorale di noi radicali." L'intervento televisivo di Emma Bonino si è concluso con la seguente riflessione: "La verità è che se andiamo avanti così, chi è ricco andrà a farsi curare all'estero 'peccando', chi è povero morirà 'santo' nel nostro paese: questa la verità a cui la classe politica ci costringe".

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