Milano, 30 aprile 2001, ore 17:15 - Non è una "protesta", ma una "ribellione nonviolenta", questo ha inteso ribadire, Emma Bonino nel suo intervento al Comitato dei Radicali, mentre da poco era superata la sessantacinquestima ora di sciopero della sete.
La leader radicale ha annunciato la forma nella quale proseguirà il satyagraha radicale: la non-collaborazione con le trasmissioni Rai e Mediaset di approfondimento politico."Non parteciperò fino al 13 maggio agli attuali formati e palinsesti televisivi di Biagi, Costanzo, Fede, Santoro, Vespa e proporrò alla direzione di non partecipare … più a questi che non sono il luogo del confronto, ma sono il luogo del non dibattito".
Con queste parole è stata annunciata una decisione motivata anche dalla volontà di "rafforzare" le dichiarazioni del presidente del Consiglio Amato, che in mattinata si era rivolto a 'chi ha il potere' di organizzare tramissioni televisive e dibattiti per 'fare lo spazio che viene richiesto a tutti i temi' oggetto della lotta politica dei radicali.
Con questa scelta, ha ribadito Emma Bonino, tocca agli organi di informazione l'onere di "stravolgere i palinsesti" per fare lo spazio auspicato dal Presidente del Consiglio.
Per i radicali, però, la non-collaborazione con i principali programmi televisivi ha una ulteriore valenza: far cessare la "vergonognosa cosa che lo faremmo per strappare per cinque minuti", ed infatti la leader radicale ha affermato con durezza: "E' vero che siamo poveri, ma non siamo dei mendicanti, è vero che quando si ha fame si accettano anche le briciole, ma adesso basta: non è dignitoso, non è decente, per noi, per il paese, per nessuno".Altro moto d'orgoglio in apertura del proprio intervento, quando Emma Bonino, dopo aver ringraziato le centinaia di militanti e cittadini che hanno aderito al satyagraha, ha chiesto "rispetto da parte delle istituzioni e degli organi di informazione" per la lotta nonviolenta: "Se non c'è rispetto per la nonviolenza, per chi chiede altro che di dialogare, per chi non chiede altro che le proprie idee siano dibattute e sottoposte all'attenzione di tutti", se su questo non c'è rispetto - ha affermato - allora "non ci si lamenti se alcuni un pò più fragili presi da intemperanze o nervosismo scegliessero altre strade".Da Emma Bonino anche un nuovo chiarimento anche sugli obiettivi del grande satyagraha nei confronti del Capo dello Stato e proprio ricordando che "Ciampi ha chiesto ripetutamente ai partiti di cessare lo scontro ideologico e di confrontarsio sui programmi" ha chiarito che "il significato della azione nonviolenta è proprio quello di far comprendere al paese, attraverso il riconoscimento del presidente Ciampi, che il problema drammatico che noi solleviamo non riguarda l'esclusione, pur grave, di una forza politica dalla campagna elettorale, ma riguarda la rimozione per i cittadini della possibilità di decidere".Nel corso del proprio intervento la leader radicale ha avuto anche modo di rivolgersi a Violante che in mattinata aveva affermato di non comprendere le questioni sollevate dai radicali, poichè del loro digiuno si parlava abbondantemente su tutti i giornali: "Caro Presidente - ha detto Bonino rivolta a Violante - se lei pensa che per riuscire a comunicare bisogna arrivare allo sciopero della sete, forse anche ha qualche tipo di schizofrenia e non capisce bene".Spazio anche alla rivendicazione dell'alterità radicale: "dobbiamo essere consapevoli che da una parte ci siamo noi, dall'altra tutti gli altri" ed infatti "Rutelli e Berlusconi sono due volti dello stesso interesse, quello volto ad impedire che il processo di modernizzazione e globalizzazione possa intaccare gli assetti di potere su cui si fonda la forza elettorale dei due schieramenti" che la leader individua da una parte nella sinistra dirigista dipendente dal sindacato e dall'altra nel monopolio televisivo "che può mantenersi solo grazie all'assenza di competizione economica e culturale" con Mediaset che costituisce solo "altri canali del medesimo monopolio informativo che i partiti occupano nel disprezzo di ogni voce dissonante".
Sulla omologazione e la intercambiabilità dei due poli, Emma Bonino ha fornito un esempio pratico chiamando in causa il Vaticano: "Non è un caso - ha affermato - che la Chiesa Cattolica non sia costretta a scegliere tra uno dei due poli, ma possa indistintamente scegliere di imporre i propri punti di vista indistintamente sull'uno o sull'altro fronte".
La leader radicale ha annunciato la forma nella quale proseguirà il satyagraha radicale: la non-collaborazione con le trasmissioni Rai e Mediaset di approfondimento politico."Non parteciperò fino al 13 maggio agli attuali formati e palinsesti televisivi di Biagi, Costanzo, Fede, Santoro, Vespa e proporrò alla direzione di non partecipare … più a questi che non sono il luogo del confronto, ma sono il luogo del non dibattito".
Con queste parole è stata annunciata una decisione motivata anche dalla volontà di "rafforzare" le dichiarazioni del presidente del Consiglio Amato, che in mattinata si era rivolto a 'chi ha il potere' di organizzare tramissioni televisive e dibattiti per 'fare lo spazio che viene richiesto a tutti i temi' oggetto della lotta politica dei radicali.
Con questa scelta, ha ribadito Emma Bonino, tocca agli organi di informazione l'onere di "stravolgere i palinsesti" per fare lo spazio auspicato dal Presidente del Consiglio.
Per i radicali, però, la non-collaborazione con i principali programmi televisivi ha una ulteriore valenza: far cessare la "vergonognosa cosa che lo faremmo per strappare per cinque minuti", ed infatti la leader radicale ha affermato con durezza: "E' vero che siamo poveri, ma non siamo dei mendicanti, è vero che quando si ha fame si accettano anche le briciole, ma adesso basta: non è dignitoso, non è decente, per noi, per il paese, per nessuno".Altro moto d'orgoglio in apertura del proprio intervento, quando Emma Bonino, dopo aver ringraziato le centinaia di militanti e cittadini che hanno aderito al satyagraha, ha chiesto "rispetto da parte delle istituzioni e degli organi di informazione" per la lotta nonviolenta: "Se non c'è rispetto per la nonviolenza, per chi chiede altro che di dialogare, per chi non chiede altro che le proprie idee siano dibattute e sottoposte all'attenzione di tutti", se su questo non c'è rispetto - ha affermato - allora "non ci si lamenti se alcuni un pò più fragili presi da intemperanze o nervosismo scegliessero altre strade".Da Emma Bonino anche un nuovo chiarimento anche sugli obiettivi del grande satyagraha nei confronti del Capo dello Stato e proprio ricordando che "Ciampi ha chiesto ripetutamente ai partiti di cessare lo scontro ideologico e di confrontarsio sui programmi" ha chiarito che "il significato della azione nonviolenta è proprio quello di far comprendere al paese, attraverso il riconoscimento del presidente Ciampi, che il problema drammatico che noi solleviamo non riguarda l'esclusione, pur grave, di una forza politica dalla campagna elettorale, ma riguarda la rimozione per i cittadini della possibilità di decidere".Nel corso del proprio intervento la leader radicale ha avuto anche modo di rivolgersi a Violante che in mattinata aveva affermato di non comprendere le questioni sollevate dai radicali, poichè del loro digiuno si parlava abbondantemente su tutti i giornali: "Caro Presidente - ha detto Bonino rivolta a Violante - se lei pensa che per riuscire a comunicare bisogna arrivare allo sciopero della sete, forse anche ha qualche tipo di schizofrenia e non capisce bene".Spazio anche alla rivendicazione dell'alterità radicale: "dobbiamo essere consapevoli che da una parte ci siamo noi, dall'altra tutti gli altri" ed infatti "Rutelli e Berlusconi sono due volti dello stesso interesse, quello volto ad impedire che il processo di modernizzazione e globalizzazione possa intaccare gli assetti di potere su cui si fonda la forza elettorale dei due schieramenti" che la leader individua da una parte nella sinistra dirigista dipendente dal sindacato e dall'altra nel monopolio televisivo "che può mantenersi solo grazie all'assenza di competizione economica e culturale" con Mediaset che costituisce solo "altri canali del medesimo monopolio informativo che i partiti occupano nel disprezzo di ogni voce dissonante".
Sulla omologazione e la intercambiabilità dei due poli, Emma Bonino ha fornito un esempio pratico chiamando in causa il Vaticano: "Non è un caso - ha affermato - che la Chiesa Cattolica non sia costretta a scegliere tra uno dei due poli, ma possa indistintamente scegliere di imporre i propri punti di vista indistintamente sull'uno o sull'altro fronte".
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