Roma, 24 giugno 2001 - La decisione del governo della Repubblica Federale Jugoslava di adottare un decreto per la collaborazione con il Tribunale Penale sulla Ex-Jugoslavia dell'Aja, apre la concreta possibilità che Slobodan Milosevic finisca davvero sul banco degli imputati della Corte internazionale.Emma Bonino nell'intervista a Dino Marafioti, colloca la notizia proveniente da Belgrado proprio nel solco delle battaglie del Partito radicale transnazionale che ha dedicato sforzi ed energie, sia alle promozione di forme di giurisdizione internazionale (dal tribunale ad hoc per … l'ex-Jugoslavia al Tribunale Permanente), sia alla campagna per l'incrimazione del dittatore serbo, raccogliendooltre 200.000 firme in tutto il mondo.
Bonino, invita però, anche al rilancio della lotta per l'istituzione del tribunale permanente, esprimendo la preoccupazione che proprio i primi successi di una giurisdizione internazionale possano creare dei contraccolpi tali da bloccarne la realizzazione.
Nell'intervista, l'ex commissaria Europea sottolinea soprattutto come la possibilità di processare il dittatore serbo trovi la sua premessa proprio dalla costituzione del tribunale ad hoc per i crimini commessi nella exJugoslavia, "un organismo sanzionatorio e giurisdizionale internazionale".
La leader radicale, ricordando la battaglia radicale per l'incriminazione di Milosevic, aggiunge che se dal punto di vista della battaglia radicale, la messa in stato d'accusa sarebbe potuta avvenire molto prima, questa considerazione "non può cancellare il fatto che tutto questo, visto in termini storici, è avvenuto con rapidità fulminante".
In tal senso la leader radicale invita al rilancio della battaglia per il Tribunale Internazionale Permanente: "Sono convinta che proprio questi risultati - afferma - devono dare impulso e speranza al tribunale permanente".
Ricordando che in tre anni solo 35 stati hanno ratificato lo statuto del Tribunale, rispetto ai 60 necessari alla sua entrata in vigore, Emma Bonino accoglie l'incriminazione del dittatore serbo con l'invito a reagire procedento più speditamente con l'azione politica per raggiungere l'obiettivo.
Emma Bonino esprime però anche preoccupazione per i contraccolpi che proprio l'estradizione di Milosevic potrebbe portare al difficile processo storico di creazione di una giurisdizione internazionale: "Temo - afferma - che i risultati concreti con l'estradizione di Milosevic facciano paura a molti.
Il vero pericoolo è che una giurisdizione che funziona, rallenti la costituzione del TPI, poichè se molti stati avranno lasciato passare la questione del Tribunale Permanente pensando che tanto non avrebbe funzionato mai, ora l'esempio concreto del Tribunale 'ad Hoc' può spingere molti stati ad essere più prudenti". .
Bonino, invita però, anche al rilancio della lotta per l'istituzione del tribunale permanente, esprimendo la preoccupazione che proprio i primi successi di una giurisdizione internazionale possano creare dei contraccolpi tali da bloccarne la realizzazione.
Nell'intervista, l'ex commissaria Europea sottolinea soprattutto come la possibilità di processare il dittatore serbo trovi la sua premessa proprio dalla costituzione del tribunale ad hoc per i crimini commessi nella exJugoslavia, "un organismo sanzionatorio e giurisdizionale internazionale".
La leader radicale, ricordando la battaglia radicale per l'incriminazione di Milosevic, aggiunge che se dal punto di vista della battaglia radicale, la messa in stato d'accusa sarebbe potuta avvenire molto prima, questa considerazione "non può cancellare il fatto che tutto questo, visto in termini storici, è avvenuto con rapidità fulminante".
In tal senso la leader radicale invita al rilancio della battaglia per il Tribunale Internazionale Permanente: "Sono convinta che proprio questi risultati - afferma - devono dare impulso e speranza al tribunale permanente".
Ricordando che in tre anni solo 35 stati hanno ratificato lo statuto del Tribunale, rispetto ai 60 necessari alla sua entrata in vigore, Emma Bonino accoglie l'incriminazione del dittatore serbo con l'invito a reagire procedento più speditamente con l'azione politica per raggiungere l'obiettivo.
Emma Bonino esprime però anche preoccupazione per i contraccolpi che proprio l'estradizione di Milosevic potrebbe portare al difficile processo storico di creazione di una giurisdizione internazionale: "Temo - afferma - che i risultati concreti con l'estradizione di Milosevic facciano paura a molti.
Il vero pericoolo è che una giurisdizione che funziona, rallenti la costituzione del TPI, poichè se molti stati avranno lasciato passare la questione del Tribunale Permanente pensando che tanto non avrebbe funzionato mai, ora l'esempio concreto del Tribunale 'ad Hoc' può spingere molti stati ad essere più prudenti". .
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