Il leader radicale: Errore pretendere di convivere con le barbarie.
Occorre attaccare e non difendersi, bombardando di informazione e conoscenza i luoghi delle oppressioni e delle dittature Roma, 11 settembre 2001 - "Occorre bombardare i luoghi dell'oppressione tutti i giorni, ma di conoscenza ed informazione".
Questa la risposta a caldo di Marco Pannella a poco più di cinque ore dall'attacco terroristico sul suolo americano che ha provocato il crollo delle torri gemelle del World Trade Center.
Il commento del leader radicale è all'insegna della riflessione, piuttosto che dell'emozione ed è … soprattutto teso a sottolineare come i tragici fatti che si svolgono sotto gli occhi del mondo rappresentano una drammatica conferma della necessità dell'alternativa gandhiana e nonviolenta rappresentata dai radicali.
Nel suo intervento radiofonico, Pannella parla esplicitamente di "un destino", di un compito per il movimento politico radicale, dalla cui consapevolezza deve discendere "l'umiltà di un'ambizione", per una proposta politica alternativa non solo in Italia, ma anche sul fronte trasnazionale attraverso il Partito Radicale.
Peccato mortale convivere con le barbarie In tal senso, proprio a partire dalla riflessione radicale sulla democrazia e sui diritti nel mondo, quanto accaduto negli Stati Uniti non può affatto costituire una sorpesa.
"Abbiamo sempre ritenuto teoricamente possibile anche lo scoppio di un'atomica" ha sottolineato Pannella, ma "la maledizione", il "peccato mortale" delle democrazie occidentali è stato anzitutto quello di "pretendere di convivere con le barbarie delle dittature", scelta che diventa opera di "convivenza e complicità nell'oppressione dei popoli altrui" e allo stesso tempo foriera di "ostacoli frapposti alla crescita della propria democrazia".
Per questo, il leader radicale rilancia la proposta di Emma Bonino di una organizzazione mondiale della democrazia, modellata sul meccanismo che organizza il funzionamento del Wto.
Occorre attaccare le dittature L'altro disegno politico che Pannella ha voluto rilanciare è stato quello della conversione delle strutture militari in armi non tradizionali.
"Le bombe di informazione sono le più micidiali" ha sottolineato, poichè "le dittature sono fragilissime nei confronti dell'informazione e della conoscenza", mentre invece "sono fortissime contro i tentativi di abbatterle militarmente", perchè in tal modo si creano le condizioni "di cui hanno bisogno per continuare a dominare i loro popoli".
"Occorre attaccare e non difendersi dal terrorismo" - ha proseguito - "bombardando di informazione e conoscenza, l'unica arma in grado di far saltare le dittature".
Diritti e democrazia per gli arabi In realtà, l'attacco terroristico contro le torri gemelle e il pentagono è "un vero e proprio atto di guerra", ma è soprattutto un "effetto del razzismo anti-arabo", l'atteggiamento di chi nega alle donne e agli uomini arabi, come ai palestinesi, "diritti di democrazia, li rende più affamati, come i palestinesi confinati in campi di concentramento".
E' questo il razzismo delle dittature che dominano milioni di persone nel mondo islamico, ma è anche quello delle classi dirigenti occidentali che non pongono al centro dell'attenzione la questione dei diritti, della democrazia e della libertà per i cittadini arabi.
Questa, del resto, è una consapevolezza che deriva dalla scelta gandhiana e nonviolenta, di chi non si pone mai in posizione neutrale, fra aggressore e aggredito, e - soprattutto - non è mai disposto a circoscrivere l'elemento della guerra al momento delle armi, sapendo che invece l'aggressione ha inizio già quando si ammazza la libertà e la democrazia".
Pannella però non ha fatto meno di aggiungere un'amara constatazione: "Questa è una drammatica condizione di monopolio per la nostra organizzazione politica".
Occorre attaccare e non difendersi, bombardando di informazione e conoscenza i luoghi delle oppressioni e delle dittature Roma, 11 settembre 2001 - "Occorre bombardare i luoghi dell'oppressione tutti i giorni, ma di conoscenza ed informazione".
Questa la risposta a caldo di Marco Pannella a poco più di cinque ore dall'attacco terroristico sul suolo americano che ha provocato il crollo delle torri gemelle del World Trade Center.
Il commento del leader radicale è all'insegna della riflessione, piuttosto che dell'emozione ed è … soprattutto teso a sottolineare come i tragici fatti che si svolgono sotto gli occhi del mondo rappresentano una drammatica conferma della necessità dell'alternativa gandhiana e nonviolenta rappresentata dai radicali.
Nel suo intervento radiofonico, Pannella parla esplicitamente di "un destino", di un compito per il movimento politico radicale, dalla cui consapevolezza deve discendere "l'umiltà di un'ambizione", per una proposta politica alternativa non solo in Italia, ma anche sul fronte trasnazionale attraverso il Partito Radicale.
Peccato mortale convivere con le barbarie In tal senso, proprio a partire dalla riflessione radicale sulla democrazia e sui diritti nel mondo, quanto accaduto negli Stati Uniti non può affatto costituire una sorpesa.
"Abbiamo sempre ritenuto teoricamente possibile anche lo scoppio di un'atomica" ha sottolineato Pannella, ma "la maledizione", il "peccato mortale" delle democrazie occidentali è stato anzitutto quello di "pretendere di convivere con le barbarie delle dittature", scelta che diventa opera di "convivenza e complicità nell'oppressione dei popoli altrui" e allo stesso tempo foriera di "ostacoli frapposti alla crescita della propria democrazia".
Per questo, il leader radicale rilancia la proposta di Emma Bonino di una organizzazione mondiale della democrazia, modellata sul meccanismo che organizza il funzionamento del Wto.
Occorre attaccare le dittature L'altro disegno politico che Pannella ha voluto rilanciare è stato quello della conversione delle strutture militari in armi non tradizionali.
"Le bombe di informazione sono le più micidiali" ha sottolineato, poichè "le dittature sono fragilissime nei confronti dell'informazione e della conoscenza", mentre invece "sono fortissime contro i tentativi di abbatterle militarmente", perchè in tal modo si creano le condizioni "di cui hanno bisogno per continuare a dominare i loro popoli".
"Occorre attaccare e non difendersi dal terrorismo" - ha proseguito - "bombardando di informazione e conoscenza, l'unica arma in grado di far saltare le dittature".
Diritti e democrazia per gli arabi In realtà, l'attacco terroristico contro le torri gemelle e il pentagono è "un vero e proprio atto di guerra", ma è soprattutto un "effetto del razzismo anti-arabo", l'atteggiamento di chi nega alle donne e agli uomini arabi, come ai palestinesi, "diritti di democrazia, li rende più affamati, come i palestinesi confinati in campi di concentramento".
E' questo il razzismo delle dittature che dominano milioni di persone nel mondo islamico, ma è anche quello delle classi dirigenti occidentali che non pongono al centro dell'attenzione la questione dei diritti, della democrazia e della libertà per i cittadini arabi.
Questa, del resto, è una consapevolezza che deriva dalla scelta gandhiana e nonviolenta, di chi non si pone mai in posizione neutrale, fra aggressore e aggredito, e - soprattutto - non è mai disposto a circoscrivere l'elemento della guerra al momento delle armi, sapendo che invece l'aggressione ha inizio già quando si ammazza la libertà e la democrazia".
Pannella però non ha fatto meno di aggiungere un'amara constatazione: "Questa è una drammatica condizione di monopolio per la nostra organizzazione politica".
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