31 OTT 2001

Laos: Pannella a Radio Radicale spiega le ragioni dell'annuncio dello sciopero della sete

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Roma, 31 ottobre 2001, ore 19.15 - Marco Pannella a Radio Radicale spiega le ragioni che lo hanno indotto ad annunciare che, in mancanza di notizie certe sulla sorte dei cinque radicali arrestati in Laos (il segretario del PRT, Olvier Dupuis, Bruno Mellano, Silvja Manzi, Massimo Lensi e Nikolaj Kramov) domani, giovedì 1 novembre alle ore 17 inizierà un rischiosissimo sciopero della sete se e fino a quando "i radicali detenuti in Laos non saranno visitati da avvocati e diplomatici".

Necessario avere notizie entro domani Pannella ha motivato la propria decisione a partire dalla constatazione
che a quasi sei giorni dalla vera e propria sparizione dei cinque militanti radicali nessuno è riuscito ad incontrarli e ad ottenere notizie, in violazione dello stesso diritto del Laos.

La preoccupazione di Pannella è che l'isolamento assoluto cui sono costretti i cinque radicali sia immediatamente interrotto, poichè potrebbe avere conseguenze nefaste sulla loro condizione quantomeno psicologica: "Sono in assoluto isolamento e sono nelle mani della polizia politica, senza difensori e non sappiamo a che regime carcerario sono sottoposti psicologicamente, per non dire fisicamente".

Il silenzio presuppone gravi motivi Pannella ha chiarito che se - come è nelle sue speranze - entro domani Dupuis e gli altri saranno visitati si otterranno notizie desisterà dalla propria iniziativa nonviolenta: se questo non accadrà, per Pannella esistono seri motivi per cui passare all'iniziativa nonviolenta.

"Se non sarà così, vuol dire che esistono motivi gravi per i quali non li fanno vedere nè agli avvocati nè a dei diplomatici e per questo - ha sottolineato - mi pare che questa iniziativa sia opportuna e necessaria".

Contro la politica di cooperazione dell'Ue La vincenda dei Radicali arrestati in Laos ha messo in evidenza un'altra questione: gli accordi di cooperazione che l'Unione Europea ha stipulato con molti paesi in cui i diritti umani sono calpestati, ma l'Europa "fa finta di niente".

"Comincieremo a porre il problema delle verifiche dei controlli sugli accordi che non vengono esercitati o vengono esercitati in complicità con coloro che opprimono i diritti e le libertà di almeno un miliardo e mezzo di persone" ha affermato Pannella.

I pacifisti e i Bertinotti nemici delle democrazie Pannella è tornato ad accusare Bertinotti e il "movimento politico detto 'pacifista'" di non occuparsi affatto del Laos come di tutti gli altri paesi "nei quali la libertà è negata in diritto e in fatto".

Per loro - ha aggiunto Pannella "il nemico è la democrazia capitalista" Lo stato Palestinese, irresponsabile demagogia Il laeder radicale ha colto anche l'occasione per esprimere la propria opinione sulla proposta che sembra prendere sempre più corpo nella comunità internazionale: la costituzione dello stato nazionale palestinese, che Pannella ha osservato essere sponsorizzata da "tutti i demagoghi irresponsabili del mondo", poichè significherebbe condannare milioni palestinesi alla dittatura, in una situazione nella quale non si saprebbe quale componente riscirà per prima ad ammazzare Arafat o quante persone Arafat dovrà uccidere per salvaguardare la propria incolumità.Servono diritti democratici essenzialiAl contrario, Pannella ha ribadito che la vera necessità e la vera urgenza per i palestinesi è quella di ottenere "i diritti democratici essenziali" che sono loro oggi negati, anzitutto dai loro leader e rappresentanti.Prima i "diritti umani, politici, sociali devono essere riconosciuti" ai palestinesi, e solo dietro questo riconoscimento si potrà parlare di stato palestinese, che sia uno "stato democratico".Per Pannella la proposta di stato palestinese in queste condizioni è una "roba politicistica", soluzione che porta a convergere dalle multinazionali agli anti-global, dietro cui "si cela il disegno di impedire che miliardi di persone possano divenere anch'esse titolari di diritti di lotta e di speranza".

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  • Urgente avere notizie sui 5 radicali

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  • Ue e pacifisti complici dell'oppressione di 1,5 mld di persone

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  • Per i Palestinesi, diritti umani, politici, sociali

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