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Significativamente, il re afgano in esilio, decide di inviare un messaggio alle donne del proprio popolo, in occasione della manifestazione del Partito Radicale Roma, 24 novembre 2001 - Crescono le adesioni e le prese di posizione internazionali all'appuntamento del primo dicembre 2001, prima giornata mondiale di digiuno e nonviolenza per per l'ingresso delle donne afgane nel futuro governo provvisorio di Kabul.
L'appuntamento pubblico nella sede del PR, è stato un prima testimonianza della straordinaria qualità delle adesioni giunte all'iniziativa radicale: principi in esilio, uomini di … Governo, premi Nobel della pace, esponenti politici di primo piano di tutto il mondo, leader della dissidenza cinese, tunisina, vietnamita, i capi del governo cecena, parlamentari di 11 paesi diversi e oltre duemila cittadini di 74 nazioni del mondo.
Un Satyagraha che dura un annoIntorno all'iniziativa radicale, dunque, sembra sempre più costruirsi un primo embrione di quella "internazionale nonviolenta" che Marco Pannella ha confermato essere l'orizzonte dell'iniziativa radicale: l'appuntamento del primo dicembre - ha sottolineato il leader radicale - è solo un primo momento di quello che per le associazioni radicali che ne sono promotori, costituisce un Satyagraha mondiale lungo un anno.Pannella, proprio nel momento in cui il Pontefice ha indetto per il 14 dicembre un digiuno cattolico per la pace, ha però inteso sottolineare anche un altra caratteristica delle adesioni al Satyagraha radicale cui hanno aderito "coloro la cui religiosità li porta ad essere oppressi" come, i vertici della chiesa buddista del vietrnam, il portavoce mondiale del Falun Gong, il primo ministro del Governo in esilio del Tibet.
E dunque, l'azione radicale è anche volta a sostenere "le religiosità che cercano di emergere dalla corte del silenzio e dell'oppressione".
Dalla sede del PR il messaggio del re alle donne afgane Uno dei momenti più significativi della giornata è stata senz'altro la lettura del messaggio inviato dal re afganio in esilio, Zhair Sha alle donne afgane, letto da suo figlio, il principe Mir Wais Zaher, proprio nella sede del Partito Radicale.
Nel messaggio il re ricorda il "martirio" subito dalle donne afgane che comunque "coraggiose e determinate" hanno proseguito a battersi "nella difficile lotta per la sopravvivenza e per il ripristino della pace".
Il re ricorda anche il ruolo delle donne afgane che fino a poco tempo prima della presa del potere taleban "era indispensabile alla vita" del paese e dunque parla apertamente di "una partecipazione diretta delle deonne afgane nella ricostruzione e nello sviluppo futuro del nostro paese".
"Le donne afghane - conclude il messaggio del re - di cui ammiriamo tantissimo il coraggio, non chiedono di essere protette ma di condividere le responsabilità.
Una società che nega alle donne il diritto di vedere, è semplicemente cieca." La censura dei media italiani Dalla Spagna, in collegamento telefonico poichè impegnata a presiedere il primo convegno Internazionale delle donne del mediterraneo su sviluppo, democrazia e libertà", Emma Bonino ha espresso soddisfazione per la crescita dell'iniziativa, ma non ha potuto fare a meno di notare una differenza tra quanto le è accaduto nelle ultime 24 ore in terra iberica e quanto invece accade quotidianamente in Italia.
La leader radicale, infatti, ha raccontato di aver potuto comunicare al popolo spagnolo attraverso tre interviste televisive su differenti reti spagnole, riscontrando un numero consistente di adesioni dalla Spagna: "Le adesioni sono state eccezionali - ha afffermato Bonino - perchè eccezionale è stata l'apertura dei mezzi di informazione" al contrario di quanto accade in Italia dove qualsiasi notizia che concerne i radicali viene oscurata.
Del resto, due testimoni "non radicali" hanno confermato la denuncia di Emma Bonino: Franca Chiaromonte ed Alessandra Mussolini, infatti, nei giorni precedenti avevano convocato a Montecitorio una conferenza stampa insieme ad altre parlamentari italiane per annunciare il sostegno all'azione di Emma Bonino, ottenendo in cambio un completo oscuramento da parte dei media.
A tal proposito, Marco Pannella ha annunciato una iniziativa dei radicali: fornire pubblicamente il livello di informazione sull'iniziativa radicale da parte degli organi di informazione internazionali e compararli con la copertura mediatica che la medesima iniziativa ha ottenuto in Italia.
L'appuntamento pubblico nella sede del PR, è stato un prima testimonianza della straordinaria qualità delle adesioni giunte all'iniziativa radicale: principi in esilio, uomini di … Governo, premi Nobel della pace, esponenti politici di primo piano di tutto il mondo, leader della dissidenza cinese, tunisina, vietnamita, i capi del governo cecena, parlamentari di 11 paesi diversi e oltre duemila cittadini di 74 nazioni del mondo.
Un Satyagraha che dura un annoIntorno all'iniziativa radicale, dunque, sembra sempre più costruirsi un primo embrione di quella "internazionale nonviolenta" che Marco Pannella ha confermato essere l'orizzonte dell'iniziativa radicale: l'appuntamento del primo dicembre - ha sottolineato il leader radicale - è solo un primo momento di quello che per le associazioni radicali che ne sono promotori, costituisce un Satyagraha mondiale lungo un anno.Pannella, proprio nel momento in cui il Pontefice ha indetto per il 14 dicembre un digiuno cattolico per la pace, ha però inteso sottolineare anche un altra caratteristica delle adesioni al Satyagraha radicale cui hanno aderito "coloro la cui religiosità li porta ad essere oppressi" come, i vertici della chiesa buddista del vietrnam, il portavoce mondiale del Falun Gong, il primo ministro del Governo in esilio del Tibet.
E dunque, l'azione radicale è anche volta a sostenere "le religiosità che cercano di emergere dalla corte del silenzio e dell'oppressione".
Dalla sede del PR il messaggio del re alle donne afgane Uno dei momenti più significativi della giornata è stata senz'altro la lettura del messaggio inviato dal re afganio in esilio, Zhair Sha alle donne afgane, letto da suo figlio, il principe Mir Wais Zaher, proprio nella sede del Partito Radicale.
Nel messaggio il re ricorda il "martirio" subito dalle donne afgane che comunque "coraggiose e determinate" hanno proseguito a battersi "nella difficile lotta per la sopravvivenza e per il ripristino della pace".
Il re ricorda anche il ruolo delle donne afgane che fino a poco tempo prima della presa del potere taleban "era indispensabile alla vita" del paese e dunque parla apertamente di "una partecipazione diretta delle deonne afgane nella ricostruzione e nello sviluppo futuro del nostro paese".
"Le donne afghane - conclude il messaggio del re - di cui ammiriamo tantissimo il coraggio, non chiedono di essere protette ma di condividere le responsabilità.
Una società che nega alle donne il diritto di vedere, è semplicemente cieca." La censura dei media italiani Dalla Spagna, in collegamento telefonico poichè impegnata a presiedere il primo convegno Internazionale delle donne del mediterraneo su sviluppo, democrazia e libertà", Emma Bonino ha espresso soddisfazione per la crescita dell'iniziativa, ma non ha potuto fare a meno di notare una differenza tra quanto le è accaduto nelle ultime 24 ore in terra iberica e quanto invece accade quotidianamente in Italia.
La leader radicale, infatti, ha raccontato di aver potuto comunicare al popolo spagnolo attraverso tre interviste televisive su differenti reti spagnole, riscontrando un numero consistente di adesioni dalla Spagna: "Le adesioni sono state eccezionali - ha afffermato Bonino - perchè eccezionale è stata l'apertura dei mezzi di informazione" al contrario di quanto accade in Italia dove qualsiasi notizia che concerne i radicali viene oscurata.
Del resto, due testimoni "non radicali" hanno confermato la denuncia di Emma Bonino: Franca Chiaromonte ed Alessandra Mussolini, infatti, nei giorni precedenti avevano convocato a Montecitorio una conferenza stampa insieme ad altre parlamentari italiane per annunciare il sostegno all'azione di Emma Bonino, ottenendo in cambio un completo oscuramento da parte dei media.
A tal proposito, Marco Pannella ha annunciato una iniziativa dei radicali: fornire pubblicamente il livello di informazione sull'iniziativa radicale da parte degli organi di informazione internazionali e compararli con la copertura mediatica che la medesima iniziativa ha ottenuto in Italia.
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