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Nuovo confronto tra la dirigenza e l’elettorato della sinistra nel “dopo Piazza Navona”: D’Alema si confronta con Pardi “Pancho” e Paul GinsborgFirenze, 25 febbraio 2002 - Prosegue il confronto tra la leadership del centrosinistra ed i movimenti che contestano la linea politica perseguita dalla classe dirigente dell'Ulivo.
Massimo D'Alema ha partecipato al dibattito dal titolo «Il ruolo dell'opposizione e la società civile».Il presidente dei Ds, davanti ad una platea che non ha mai nascosto di parteggiare per i suoi accusatori, ha risposto punto su punto a tutte le dure critiche … che gli sono giunte da parte degli organizzatori della manifestazione, da Paul Ginsborg all'ormai noto professor "Pancho" Pardi, che Moretti indicò come leader dell'Ulivo e che proprio oggi è stato indicato quale portavoce del Comitato dei Cittadini.Ai leader dei Ds i “professori” hanno rimproverato la politica dei governi di centrosinistra, in particolare il fallimento della Bicamerale per le riforme della Costituzione e una condotta moderata in politica economica.Il problema del consenso“Dal 1994 ad oggi nelle prove elettorali il centrodestra ha oscillato tra il 52.6%" e la soglia minima del 49.6%.
Il presidente dei Ds apre così il suo intervento riportando la discussione ai numeri, registrando il dissenso del pubblico.
Una sola eccezione al successo di Berlusconi: “quella delle elezioni europee in cui la Lista Bonino fece irruzione nell’elettorato di centro destra, non a caso, raccogliendone un parte”.(Ascolta queste dichiarazioni)“Non credo che in Italia oggi ci sia un regime”, aggiunge D’Alema, suscitando ancora l’indignazione di molti degli intervenuti.
Aggiunge, placando un poco gli animi, di condividere “la preoccupazione per un logoramento della democrazia”.La necessità del dialogo L’ex presidente del consiglio cerca un punto di incontro con il “popolo di piazza Navona”, anche perché “in altri momenti della storia nazionale, fu una drammatica resa dei conti fra sinistra radicale e riformista che aprì la strada al regime”.
E questo “sarebbe un errore”.Nessun compromesso con la destra“In Parlamento non c'è stato un accordo, un compromesso osceno”, continua D’Alema.
Quanto alla Bicamerale precisa che in essa era contenuta una “buona proposta di riforma, un tentativo di promuovere una riforma costituzionale che è venuto meno perché Berlusconi lo ha impedito e contrastato”.“Berlusconi ha saputo agire sul piano politico”.
Il problema è quindi rispondere con una adeguata elaborazione politica.
La responsabilità della sinistra sarà quindi quella di “trovare un terreno comune, altrimenti nella grande zuffa fra di noi diventerà più forte chi comanda”.
Massimo D'Alema ha partecipato al dibattito dal titolo «Il ruolo dell'opposizione e la società civile».Il presidente dei Ds, davanti ad una platea che non ha mai nascosto di parteggiare per i suoi accusatori, ha risposto punto su punto a tutte le dure critiche … che gli sono giunte da parte degli organizzatori della manifestazione, da Paul Ginsborg all'ormai noto professor "Pancho" Pardi, che Moretti indicò come leader dell'Ulivo e che proprio oggi è stato indicato quale portavoce del Comitato dei Cittadini.Ai leader dei Ds i “professori” hanno rimproverato la politica dei governi di centrosinistra, in particolare il fallimento della Bicamerale per le riforme della Costituzione e una condotta moderata in politica economica.Il problema del consenso“Dal 1994 ad oggi nelle prove elettorali il centrodestra ha oscillato tra il 52.6%" e la soglia minima del 49.6%.
Il presidente dei Ds apre così il suo intervento riportando la discussione ai numeri, registrando il dissenso del pubblico.
Una sola eccezione al successo di Berlusconi: “quella delle elezioni europee in cui la Lista Bonino fece irruzione nell’elettorato di centro destra, non a caso, raccogliendone un parte”.(Ascolta queste dichiarazioni)“Non credo che in Italia oggi ci sia un regime”, aggiunge D’Alema, suscitando ancora l’indignazione di molti degli intervenuti.
Aggiunge, placando un poco gli animi, di condividere “la preoccupazione per un logoramento della democrazia”.La necessità del dialogo L’ex presidente del consiglio cerca un punto di incontro con il “popolo di piazza Navona”, anche perché “in altri momenti della storia nazionale, fu una drammatica resa dei conti fra sinistra radicale e riformista che aprì la strada al regime”.
E questo “sarebbe un errore”.Nessun compromesso con la destra“In Parlamento non c'è stato un accordo, un compromesso osceno”, continua D’Alema.
Quanto alla Bicamerale precisa che in essa era contenuta una “buona proposta di riforma, un tentativo di promuovere una riforma costituzionale che è venuto meno perché Berlusconi lo ha impedito e contrastato”.“Berlusconi ha saputo agire sul piano politico”.
Il problema è quindi rispondere con una adeguata elaborazione politica.
La responsabilità della sinistra sarà quindi quella di “trovare un terreno comune, altrimenti nella grande zuffa fra di noi diventerà più forte chi comanda”.
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