Circa 12.000 rifugiati ceceni residenti in 11 località d'Inguscezia hanno iniziato ieri uno sciopero della fame di due giorni, aderendo al Satyagraha proclamato da Olivier Dupuis.
Pannella per il "Pr una responsabilità immensa" Strasburgo, 13 marzo 2002 - Il segretario del Partito Radicale, Olivier Dupuis aveva lanciato un Satyagraha mondiale di due giorni per la difesa dei diritti umani e civili del popolo ceceno, sottoposto ad un vero e proprio genocidio dalle forze militari russe dal 1999, nell'indifferenza della comunità internazionale e delle istituzioni democratiche.
Proprio alle … istituzioni europee, si rivolgeva l'azione nonviolenta di Dupuis, per chiedere un fermo intervento del parlamento e della commissione.
Lunedi scorso, però, inopinatamente l'europarlamento cancellava dall'ordine del giorno il dibattito sulla sitazione in Cecenia e Dupuis decideva di annullare il Satyagraha per farlo coincidere con il momento del dibattito parlamentare.
La notizia dell'annullamento, però, non giungeva in tempo in Inguscezia: infatti, oggi (mercoledi) dalla Commissione esecutiva del Comitato internazionale unificato dei rifugiati ceceni, è giunta notizia che circa 12.000 rifugiati ceceni residenti in 11 località d'Inguscezia hanno iniziato ieri uno sciopero della fame di due giorni per attirare l'attenzione della comunità internazionale e in particolare dell'UE sulla tragedia in corso in Cecenia.
Il commento di Dupuis "E' un'iniziativa nonviolenta la cui dimensione richiama le iniziative del Mahatma Gandhi" ha commentato Dupuis, sottolineando la straordinarietà del fatto che stanno digiunando "12.000 persone, appartenenti ad un popolo che un'incredibile campagna internazionale di diffamazione, orchestrata dai servizi di contro-informazione russi, ha trasformato in un popolo di terroristi".
"Una tale contraddizione - ha rilevato Dupuis - dovrebbe, in una situazione normale, essere la prima notizia di tutti i media del pianeta", ma il segretario del Pr scommette che la notizia di questi 12.000 "terroristi" in digiuno sarà passata sotto silenzio".
Pannella: Per il Pr "una responsabilità immensa" Per Marco Pannella la notizia "traumatica e straordinaria" dello sciopero della fame di 12.000 rifugiati ceceni, si colloca nel solco di altri due recenti episodi che hanno visto protagonista il partito radicale: il Satyagraha mondiale per le donne afgane che ha visto la partecipazione di 103 paesi di tutto il mondo e l'adesione di oltre duecentomila montagnard (minoranza etnica vietnamita).
Sono mutate delle condizioni in cui abbiamo scelto il simbolo di Gandhi Per il leader radicale, questi fatti pongono il partito radicale, di fronte ad una "responsabilità immensa", "un'occasione, ma anche un compito" cui deve fare fronte.
"Dobbiamo di nuovo riuscire - ha sottolineato Pannella - di essere all'altezza delle ambizioni cui siamo condannati: noi costituiamo sempre di più, anche perchè lo hanno voluto gli altri, una minoranza di carattere rivoluzionaria e rivoluzionante, perchè diamo corpo e parola a quello che fa parte dell'antropologia culturale del nostro tempo in modo maggioritario" "La posta in gioco di questa partita - ha aggiunto Pannella - è quella di riuscire a restistere in posizione 'di attacco', quanto si rivelerà necessario perchè tutto questo raggiunga le coscienze degli individui, nei confronti dei quali il quarto potere nel mondo si propone come tutore del disordine costituito".
Per i radicali, anche in vista del Congresso, c'è dunque quello che Pannella ha definito "l'obbligo di avere la consapevolezza delle ambizioni necessarie, perchè abbiamo creato delle attese e ne siamo responsabili e ne dobbiamo rispondere".
Pannella per il "Pr una responsabilità immensa" Strasburgo, 13 marzo 2002 - Il segretario del Partito Radicale, Olivier Dupuis aveva lanciato un Satyagraha mondiale di due giorni per la difesa dei diritti umani e civili del popolo ceceno, sottoposto ad un vero e proprio genocidio dalle forze militari russe dal 1999, nell'indifferenza della comunità internazionale e delle istituzioni democratiche.
Proprio alle … istituzioni europee, si rivolgeva l'azione nonviolenta di Dupuis, per chiedere un fermo intervento del parlamento e della commissione.
Lunedi scorso, però, inopinatamente l'europarlamento cancellava dall'ordine del giorno il dibattito sulla sitazione in Cecenia e Dupuis decideva di annullare il Satyagraha per farlo coincidere con il momento del dibattito parlamentare.
La notizia dell'annullamento, però, non giungeva in tempo in Inguscezia: infatti, oggi (mercoledi) dalla Commissione esecutiva del Comitato internazionale unificato dei rifugiati ceceni, è giunta notizia che circa 12.000 rifugiati ceceni residenti in 11 località d'Inguscezia hanno iniziato ieri uno sciopero della fame di due giorni per attirare l'attenzione della comunità internazionale e in particolare dell'UE sulla tragedia in corso in Cecenia.
Il commento di Dupuis "E' un'iniziativa nonviolenta la cui dimensione richiama le iniziative del Mahatma Gandhi" ha commentato Dupuis, sottolineando la straordinarietà del fatto che stanno digiunando "12.000 persone, appartenenti ad un popolo che un'incredibile campagna internazionale di diffamazione, orchestrata dai servizi di contro-informazione russi, ha trasformato in un popolo di terroristi".
"Una tale contraddizione - ha rilevato Dupuis - dovrebbe, in una situazione normale, essere la prima notizia di tutti i media del pianeta", ma il segretario del Pr scommette che la notizia di questi 12.000 "terroristi" in digiuno sarà passata sotto silenzio".
Pannella: Per il Pr "una responsabilità immensa" Per Marco Pannella la notizia "traumatica e straordinaria" dello sciopero della fame di 12.000 rifugiati ceceni, si colloca nel solco di altri due recenti episodi che hanno visto protagonista il partito radicale: il Satyagraha mondiale per le donne afgane che ha visto la partecipazione di 103 paesi di tutto il mondo e l'adesione di oltre duecentomila montagnard (minoranza etnica vietnamita).
Sono mutate delle condizioni in cui abbiamo scelto il simbolo di Gandhi Per il leader radicale, questi fatti pongono il partito radicale, di fronte ad una "responsabilità immensa", "un'occasione, ma anche un compito" cui deve fare fronte.
"Dobbiamo di nuovo riuscire - ha sottolineato Pannella - di essere all'altezza delle ambizioni cui siamo condannati: noi costituiamo sempre di più, anche perchè lo hanno voluto gli altri, una minoranza di carattere rivoluzionaria e rivoluzionante, perchè diamo corpo e parola a quello che fa parte dell'antropologia culturale del nostro tempo in modo maggioritario" "La posta in gioco di questa partita - ha aggiunto Pannella - è quella di riuscire a restistere in posizione 'di attacco', quanto si rivelerà necessario perchè tutto questo raggiunga le coscienze degli individui, nei confronti dei quali il quarto potere nel mondo si propone come tutore del disordine costituito".
Per i radicali, anche in vista del Congresso, c'è dunque quello che Pannella ha definito "l'obbligo di avere la consapevolezza delle ambizioni necessarie, perchè abbiamo creato delle attese e ne siamo responsabili e ne dobbiamo rispondere".
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