21 MAG 2002

Governo: Scajola illustra il decreto per l'accoglienza dei tre palestinesi in Italia

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Registrazione di "Governo: Scajola illustra il decreto per l'accoglienza dei tre palestinesi in Italia", registrato martedì 21 maggio 2002 alle 00:00.

L'evento è stato organizzato da Governo italiano.

La registrazione ha una durata di 3 minuti.
  • Le dichiarazioni di Scajola al termine del Consiglio dei Ministri

    <strong>La crisi giorno per giorno</strong> (10.05.2002) - Finito l'assedio alla Natività, i 13 trasferiti a Cipro (10.05.2002) - Berlusconi e Fini, Soddisfazione per l'accordo a Betlemme (10.05.2002) - Natività; le immagini della fine dell'assedio (09.05.2002) - Accordo a Betlemme: i 13 della Natività in diversi paesi, tra cui l'Italia. (08.05.2002) - Berlusconi ufficializza il No ai terroristi della Natività (07.05.2002) - Accordo sulla Natività; Farnesina, per ora improponibile accoglienza esiliati (07.05.2002) - A Betlemme trattativa difficile, Hamas avverte l'Italia (06.05.2002) - Accordo a Betlemme, i terroristi saranno esiliati in Italia (03.05.2002) - Da Arafat sì a conferenza internazionale (08.04.2002) - Incendio nel complesso della Natività a Betlemme (04.04.2002) - Assediata la Natività a Betlemme, occupata Nablus (03.04.2002) - Portati in salvo i giornalisti da Betlemme (02.04.2002) - Giornalisti italiani tra i due fuochi a Betlemme <strong>L'accoglienza durerà solo un anno: sottoposti a protezione, non potranno lasciare le strutture nelle quali saranno segretamente ospitati</strong> <p>Roma, 21 maggio 2002 - Nelle prossime ore giungeranno in Italia tre dei 13 sospetti terroristi palestinesi espulsi dai territori della Cisgiordania a seguito dell'accordo internazionale che ha posto fine all'assedio israeliano alla Basilica della Natività nella quale erano asseragliati. <p>Il governo ha infatti approvato un decreto legge, necessario a dare attuazione all'accordo raggiunto in sede Europea che prevede la distribuzione dei tredici arabi in sei paesi dell'Unione Europea (Spagna, Grecia, Irlanda, Belgio e Portogallo), più uno che rimarrà a Cipro, dove attualmente sono ospitati tutti e tredici gli "esiliati". <p><strong>Permanenza volontaria e temporanea</strong> Il decreto legge - ha spiegato Scajola - postula una richiesta di accoglienza avanzata da parte dei tre palestinesi che l'Italia concede per un periodo massimo di 12 mesi, dopo aver verificato le generalità dei richiedenti e la loro volontà "a trasferirsi volontariamente in Italia per una permanenza temporanea". <p><strong>Misure di sicurezza</strong> <p>L'accoglimento della richiesta è subordinata anche all'accettazione di "condizioni di accoglienza" che - ha sottolineato Scajola - sono previste nell'articolo 2 del decreto legge laddove si prevede che per tutta la durata della loro permanenza, sarà compito del Ministro dell'Interno adottare tutte le misure necessarie "a tutela della sicurezza personale degli stranieri accolti e per prevenire pericoli per l'ordine pubblica e per la siurezza interna ed internazionale degli stati dell'UE". <p><strong>Obbligo di permanenza nelle strutture di accoglienza</strong> <p>Il decreto legge, prevede inoltre che "in qualunque momento, ove se ne presentino le condizioni, gli stranieri potranno lasciare il territorio nazionale, senza che questo costituisca motivo per ritornarvi" ed anche che "l'abbandono delle strutture costituisce rinuncia all'accoglienza". <p>In sostanza, per i tre palestinesi non sarà possibile allontanarsi dai luoghi in cui il ministero provvederà ad ospitarli. <p><strong>Una complicata vicenda</strong> <p>Si avvia a conclusione, così, una vicenda molto intricata che ha messo a durissima prova le diplomazie di mezzo mondo: prima, la lunga trattativa per la fine dell'assedio alla Basilica della Natività con il serrato confronto tra le diplomazie israeliane e quelle palestinesi, statunitensi e Vaticane sul numero e sui nomi dei sospetti terroristi da espellere dai territori. <p>Raggiunto questo faticoso accordo, una altissima tensione diplomatica si è ingenerata tra Italia, Usa e Vaticano, dal momento che Washinghton e la Santa Sede avevano garantito l'accoglienza dei tredici in Italia, senza consultare, nè informare il Governo Italiano. <p>A quel punto, l'azione diplomatica italiana ha teso a coinvolgere nel complesso l'Unione Europea, che dopo aver accettato in linea di principio l'idea di accogliere i 13 esiliati, ha dovuto faticare a lungo per raggiungere un accordo interno e finalmente trovare una sistemazione per il gruppo di palestinesi attualmente alloggiati in un albergo di Cipro.
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