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Il leader radicale da mezzanotte avvierà la nuova drammatica azione nonviolenta ed accusa: Per il potere è necessario ammazzare i corpi che incarnano la legalitàRoma, 30 giugno 2002 - "Dare corpo alla legalità, alla legge, al libro non è facile.
Accade che riesca, ma non si sa mai bene quando questo riesce davvero".
Così esordisce Marco Pannella nella conferenza stampa, alla quale arriva indossando una canottiera nera che mette in evidenza il suo di corpo, prosciugato dagli 80 giorni di Satyagraha condotto prevalentemente in sciopero della fame, ma che lo ha visto già impegnato alla fine … di aprile in uno sciopero della sete di sei giorni.Il leader radicale conferma l'imminente passaggio allo sciopero della sete (il cui avvio sarà dato alle 23.59 di oggi con una conferenza stampa a Radio Radicale) e l'incontro con la stampa a Piazza Montecitorio serve a ribadirne ulteriormente ragioni e motivi.Siamo i fantasmi della legalità che turbano il sonno del potere"Quando il potere italiano - spiega Pannella - per impotenza sua propria, è costretto costantemente a prepotenze e a violare la sua propria legalità, le sue proprie regole (a cui invece noi 58 milioni di italiani dobbiamo attenerci); quando questi massimi palazzi palazzi del potere non riescono ad essere legalità e sono in modo manifesto espressione e corpo della illegalità, di quel che è e fa essere fuorilegge; quando tutto questo accade, è necessario essere molto attenti, poichè non è solo un problema di logica o di logica ideologica, ma un problema di fatto".
Infatti - prosegue Pannella - "se occorre abolire, perchè non si è capaci di viverla, la legalità fatta di 250mila leggi, quando accade poi "di incontrare sul proprio territorio delle donne e degli uomini che 'sono corpo' che 'danno corpo' alla legalità, non per cattiveria, ma è necessario ammazzare questi corpi, altrimenti l'incubo il fantasma dell'illegalità, ma anche della propria illegittimità, turba i sonni e la vita delle donne e degli uomini di potere, del potere, della Camera, del Quirinale, della presidenza del Consiglio".
Sciopero della sete entro l'alba del nuovo giorno In questo contesto, dunque, il leader radicale ribadisce che l'obiettivo del satyagraha radicale è quello di ottenere che venga fissato in modo "ultimativo e certo", "il giorno e l'ora" in cui le istituzioni adempierano ai propri obblighi, assicurando con il voto utile il plenum alla Camera ed al Csm ("che il parlamento - ricorda Pannella - aveva l'obbligo di eleggere tre giorni fa"), cessando "la flagranza di reato".
"Quindi - conferma Pannella - stanotte prima o dopo la mezzanotte (poi successivamente deciderà per la mezzanotte, ndr), ma prima dell'alba del nuovo giorno passerò dallo sciopero della fame allo sciopero della sete, sperando - aggiunge - che come tante volte riusciremo a dare acqua agli assetati, pane agli affamati, cure agli ammalati".
Questa analisi della situazione italiana, Pannella la ritrova compiutamente espressa nella vignetta-editoriale di Giorgio Forattini, che mostra un Fini preoccupato che si rivoge a Berlusconi interrogandolo sul da farsi rispetto all'imminente sciopero della sete di Pannella.
(vai alla vignetta).
Il ritorno clerico-fascista Il leader radicale si sofferma proprio sul ruolo dei due personaggi raffigurati da Forattini, Fini e Berlusconi che "con Bossi, ma anche con l'opposizione" stanno riportando alla ribalta "la linea clerico fascista del tandem Almirante-Fanfani strabattuto dal popolo italiano ogni volta che ha provato a costituirsi contro di noi, nelle varie occasioni referendarie".
Anche per ottenere campo libero nel rilancio della linea clerico-fascista è stata necessaria la "scientifica cancellazione" dei radicali dalla possibilità di comunicare, di consentire al paese "l'esercizio del diritto dell'essere informati", fino all'ultima vicenda, già affrontata ieri, della mancata trasmissione degli spazi autogestiti previsti per legge.
(Vai al servizio correlato) Per Rai-Set le istituzioni sono già morte In realtà - rileva Pannella - il sistema dell'informazione italiano, "la RaiSet presieduta da Baldassare", non ha totalmente escluso solo i radicali, ma anche e soprattutto "la Consulta, il Csm, la Camera" da una qualsiasi riflessione, da qualisasi dibattito pubblico.
"Per loro - accusa Pannella - le istituzioni per loro sono già morte e quindi non degne di attenzione".
Il fatto è - sottolinea - che "è pericoloso per la coscienza di questo paese perfino il barlume della conoscenza".
"I due poli - aggiunge - si trovano davvero nella necessità di liberarsi del fastidio di chi è radicale, di chi 'dà corpo' alla nonviolenza: il sistema ci deve ammazzare e ci prova da tempo, prima togliendoci l'immagine, poi centellinando la disinformazione e poi confermando la sua incapacità a rientrare nella legge".I due giorni di "sete e fame di diritto, di giustizia, per la legalità" Dopo aver ringraziato Roberto Giachetti, ma anche Livia Turco, Gabriele Frigato, Franco Grillini e Paolo Cento, parlamentari che si aggiunti alla due giorni di "sete e fame di diritto, di giustizia, per la legalità" proclamata per l'1 e 2 luglio, il leader radicale rivolge un invito alla prudenza a quanti nelle prossime ore daranno vita allo sciopero della sete.
"Ho bisogno - afferma - della certezza che lo sciopero della sete venga fatto con l'assoluta certezza che le condizioni in cui si fa siano assolutamente le migliori, senza questa certezza mi sentirei molto indebolito".
Quindi l'augurio di successo rivolto a tutti i partecipanti al Satyagraha, prima di incamminarsi verso un nuovo difficilissimo sciopero della sete.
Accade che riesca, ma non si sa mai bene quando questo riesce davvero".
Così esordisce Marco Pannella nella conferenza stampa, alla quale arriva indossando una canottiera nera che mette in evidenza il suo di corpo, prosciugato dagli 80 giorni di Satyagraha condotto prevalentemente in sciopero della fame, ma che lo ha visto già impegnato alla fine … di aprile in uno sciopero della sete di sei giorni.Il leader radicale conferma l'imminente passaggio allo sciopero della sete (il cui avvio sarà dato alle 23.59 di oggi con una conferenza stampa a Radio Radicale) e l'incontro con la stampa a Piazza Montecitorio serve a ribadirne ulteriormente ragioni e motivi.Siamo i fantasmi della legalità che turbano il sonno del potere"Quando il potere italiano - spiega Pannella - per impotenza sua propria, è costretto costantemente a prepotenze e a violare la sua propria legalità, le sue proprie regole (a cui invece noi 58 milioni di italiani dobbiamo attenerci); quando questi massimi palazzi palazzi del potere non riescono ad essere legalità e sono in modo manifesto espressione e corpo della illegalità, di quel che è e fa essere fuorilegge; quando tutto questo accade, è necessario essere molto attenti, poichè non è solo un problema di logica o di logica ideologica, ma un problema di fatto".
Infatti - prosegue Pannella - "se occorre abolire, perchè non si è capaci di viverla, la legalità fatta di 250mila leggi, quando accade poi "di incontrare sul proprio territorio delle donne e degli uomini che 'sono corpo' che 'danno corpo' alla legalità, non per cattiveria, ma è necessario ammazzare questi corpi, altrimenti l'incubo il fantasma dell'illegalità, ma anche della propria illegittimità, turba i sonni e la vita delle donne e degli uomini di potere, del potere, della Camera, del Quirinale, della presidenza del Consiglio".
Sciopero della sete entro l'alba del nuovo giorno In questo contesto, dunque, il leader radicale ribadisce che l'obiettivo del satyagraha radicale è quello di ottenere che venga fissato in modo "ultimativo e certo", "il giorno e l'ora" in cui le istituzioni adempierano ai propri obblighi, assicurando con il voto utile il plenum alla Camera ed al Csm ("che il parlamento - ricorda Pannella - aveva l'obbligo di eleggere tre giorni fa"), cessando "la flagranza di reato".
"Quindi - conferma Pannella - stanotte prima o dopo la mezzanotte (poi successivamente deciderà per la mezzanotte, ndr), ma prima dell'alba del nuovo giorno passerò dallo sciopero della fame allo sciopero della sete, sperando - aggiunge - che come tante volte riusciremo a dare acqua agli assetati, pane agli affamati, cure agli ammalati".
Questa analisi della situazione italiana, Pannella la ritrova compiutamente espressa nella vignetta-editoriale di Giorgio Forattini, che mostra un Fini preoccupato che si rivoge a Berlusconi interrogandolo sul da farsi rispetto all'imminente sciopero della sete di Pannella.
(vai alla vignetta).
Il ritorno clerico-fascista Il leader radicale si sofferma proprio sul ruolo dei due personaggi raffigurati da Forattini, Fini e Berlusconi che "con Bossi, ma anche con l'opposizione" stanno riportando alla ribalta "la linea clerico fascista del tandem Almirante-Fanfani strabattuto dal popolo italiano ogni volta che ha provato a costituirsi contro di noi, nelle varie occasioni referendarie".
Anche per ottenere campo libero nel rilancio della linea clerico-fascista è stata necessaria la "scientifica cancellazione" dei radicali dalla possibilità di comunicare, di consentire al paese "l'esercizio del diritto dell'essere informati", fino all'ultima vicenda, già affrontata ieri, della mancata trasmissione degli spazi autogestiti previsti per legge.
(Vai al servizio correlato) Per Rai-Set le istituzioni sono già morte In realtà - rileva Pannella - il sistema dell'informazione italiano, "la RaiSet presieduta da Baldassare", non ha totalmente escluso solo i radicali, ma anche e soprattutto "la Consulta, il Csm, la Camera" da una qualsiasi riflessione, da qualisasi dibattito pubblico.
"Per loro - accusa Pannella - le istituzioni per loro sono già morte e quindi non degne di attenzione".
Il fatto è - sottolinea - che "è pericoloso per la coscienza di questo paese perfino il barlume della conoscenza".
"I due poli - aggiunge - si trovano davvero nella necessità di liberarsi del fastidio di chi è radicale, di chi 'dà corpo' alla nonviolenza: il sistema ci deve ammazzare e ci prova da tempo, prima togliendoci l'immagine, poi centellinando la disinformazione e poi confermando la sua incapacità a rientrare nella legge".I due giorni di "sete e fame di diritto, di giustizia, per la legalità" Dopo aver ringraziato Roberto Giachetti, ma anche Livia Turco, Gabriele Frigato, Franco Grillini e Paolo Cento, parlamentari che si aggiunti alla due giorni di "sete e fame di diritto, di giustizia, per la legalità" proclamata per l'1 e 2 luglio, il leader radicale rivolge un invito alla prudenza a quanti nelle prossime ore daranno vita allo sciopero della sete.
"Ho bisogno - afferma - della certezza che lo sciopero della sete venga fatto con l'assoluta certezza che le condizioni in cui si fa siano assolutamente le migliori, senza questa certezza mi sentirei molto indebolito".
Quindi l'augurio di successo rivolto a tutti i partecipanti al Satyagraha, prima di incamminarsi verso un nuovo difficilissimo sciopero della sete.
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