08 LUG 2002

Radicali Italiani: Conferenza stampa di Pannella, Capezzone e Della Vedova (sugli esiti del congresso e sul satyagraha per la legalità costituzionale)

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Il leader radicale esalta gli esiti del congresso di Radicali Italiani e spiega la sospensione dello sciopero della fame e della sete: Ho guadagnato 4-5 giorni di vita per continuare la lotta.

Duro attacco a Cofferati Roma, 8 luglio 2002 - "La riuscita del congresso fondativo di Radicali Italiani assicura sul fronte italiano della lotta per i diritti e per l'organizzazione mondiale delle democrazie, uno strumento che in un anno si è miracolosamente affermato".

E' questa la notizia del giorno per Marco Pannella, nonostante tutta la stampa si attenda dal leader radicale ulteriori informazioni
sul proseguimento del Satyagraha per la legalità costituzionale.

La sospensione dello sciopeo della fame e della sete Nel corso della conferenza stampa il leader radicale, però, torna sulla propria azione nonviolenta solo in conclusione, spiegando i motivi che lo hanno indotto poche ore prima a sospendere lo sciopero della sete e della fame.

Si tratta senz'altro - ha spiegato - di un gesto di fiducia nei confronti di Ciampi, Casini e Pera che hanno manifestato la ferma intenzione di accogliere la richiesta di legalità avanzata dal leader radicale, ma anche di una decisione che mescola astuzia e prudenza: guadagnare nelle 36 ore di sospensione dello sciopero della fame e della sete, la possibilità di vivere altri quattro o cinque giorni.Infatti - ha spiegato Pannella - il tempo guadagnato tornerà utile, nel caso in cui le decisioni assunte tra martedi e mercoledi dovessere essere negative, per consentire a Ciampi, Casini e Pera "di essere efficaci secondo coscienza, facendo coincidere la loro coscienza personale con i loro doveri costituzionali".

Il leader radicale, infatti, si è dichiarato convinto che nel Presidente della Repubblica e nel Presidente della Camera siano "assolutamente d'accordo" sull'imperativo "di compiere quello che è costituzionalmente prioritario rispetto a qualsiasi spazio dato alla opportunità politica", e che dunque i massimi vertici istituzionali siano fermamente intenzionati a svolgere il proprio compito di "garanti del funzionamento corretto delle istituzioni", dal Parlamento al Csm.

Pronto a riprendere la lotta nonviolenta "In coscienza - ha ammesso Pannella - anch'io ero convinto come i miei medici che difficilmente sarei sopravvissuto ancora un giorno e mezzo o due, e siccome ho sempre detto che la nonviolenza è speranza, mi sono detto che bisognava arrivare fino a martedi-mercoledi per aiutarli".

Da qui la decisione di tornare a nutrirsi per trentasei ore, che vuol dire guadagnare quattro-cinque giorni di vita, per poter meglio continuare a lottare se necessario.

Infatti dal leader radicale arriva la promessa: "Mi preparo con i seimila del satyagraha di non deflettere la nostra lotta".

La sfida a Cofferati In precedenza Pannella si era lungamente soffermato su uno dei protagonisti della vita politica italiana, Sergio Cofferati.

Da parte del leader radicale, infatti, c'è stato un duro attacco ed una vera e propria sfida nei confronti del segretario della Cgil, denunciando quello che ha definito "lo sfascismo antidemocratico, l'ipocrisia e il cinismo, di chi non parla in nome della propria storia ma cerca di impossessarsi della nostra" ha affermato Pannella, chiedendo un pubblico confronto.

In particolare, il leader radicale ha duramente contestato la pretesa di Cofferati di autonominarsi paladino dei diritti umani a partire dalla difesa dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori: "Vogliono difendere - ha accusato Pannella - come diritto umano acquisito quel diritto per il quale nessun movimento operaio ha lottato nel mondo social-democratico, nel mondo democratico e nel mondo liberale".

Al contrario, Pannella ha ricordato l'alleanza tradizionale della Cgil nell'ambito dell'organizzazione sindacale mondiale con coloro che sono stati addetti a garantire "lo sfruttamento del mondo operaio e allo sterminio delle popolazioni contadine come in Unione Sovietica"."Io - ha aggiunto - non ho mai visto la Cgil difendere i diritti dei lavoratori e degli studenti di due terzi del mondo dominati dalle dittature sovietiche e para-sovietiche, quando noi lo facevamo.

Li ho sempre visti nei congressi con queste assemblee di funzionari di partito parassiti del lavoro che garantivano al capitalismo internazionale la 'merce lavoro' che in un regime liberale non avrebbero mai potuto garantire".Ma questo, per Pannella, vale anche per oggi: ancora adesso non c'è traccia della Cgil "se si tratta di difendere i diritti umani civili e politici di chi è schiacciato sotto le dittature e non di chi è governato nelle democrazie", poichè anche per Cofferati "gli obbrobri sono solo del mondo liberale e liberista".Al sindacato, inoltre, Pannella è tornato a chiedere conto della mancata rendicondazione di bilancio: "Amministrano migliaia di miliardi senza nessun controllo, senza nessun diritto e legittimità, totalmente fuori costituzione, grazie ad un potere padronale conferito loro dalla alleanza storica con l'industria parassitaria".In tal senso il leader radicale ha affermato: "Non è possibile un confronto tra noi e Cofferati, perchè diverrebbe un confronto tra noi e il blocco sociale dominante da 80 anni".

Il fronte liberista Proprio sul fronte delle lotte liberiste, in precedenza era intervenuto Benedetto Della Vedova che aveva criticamente commentato la firma del cosiddetto 'Patto per l'Italia', giudicandola "un'operazione politica di spessore" da parte del governo, dotata però di scarsa possibilità di successo in prospettiva, a partire da due punti deboli.

Da un lato - ha accusato Della Vedova - si prosegue nella linea della concertazione e si è confermato "il potere di veto a parte del mondo sindacale", inoltre nel merito "si è arrivati a una ipotesi di riforma assolutamente debole".

In tal senso il presidente di Radicali Italiani ha osservato che il campo delle battaglie liberiste resta completamente aperto ed ha assicurato che i radicali saranno pronti ad assumersi l'onere di portarle avanti a partire da quelle sulla riforma previdenziale e quello degli ordini professionali, simbolo della scelta neo-corporativa che sembra sempre di più essere quella verso la quale il governo si orienta.

Il fronte della legalità In apertura di conferenza stampa, il segretario Daniele Capezzone aveva rivendicato il successo del congresso a partire delle sperimentazioni tecnologiche del voto elettronico, via internet via Sms, ma anche del nuovo statuto caratterizzate da regole innovative adottatabili da tutti i partiti, a partire dalla previsione della possibilità di esercizio anche per via telematica di tutte le prerogative connesse allo status di iscritto.

Capezzone aveva ricordato poi anche il merito delle conclusioni del congresso, a partire dall'impegno contenuto nella mozione approvata per assumere inziative politiche e giudiziarie sul fronte della legalità: "E' la condizione necessaria - ha sottolineato - per rilanciare tutte le iniziative più puntuali, a partire dalla battaglia per la riforma americana delle istituzioni, dell'economia, della giustizia e anche delle nuove lotte sul fronte delle libertà individuali".

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