21 LUG 2002

Radicali: Assemblea pubblica con Pannella e Capezzone sul 'fronte italiano' delle lotte transnazionali

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Dobbiamo essere di nuovo 40.000 per realizzare il grande satyagraha dei popoli oppressi Roma, 21 luglio 2002 - Dopo la conclusione dei lavori del Consiglio Generale del PR, Marco Pannella ha convocato una assemblea pubblica - in cui ha preso la parola anche il segretario di Radicali Italiani, Daniele Capezzone - per discutere sul contributo del 'fronte italiano' alle lotte del Partito Radicale transnazionale.

"La lotta per la vita del diritto in Italia è condizione di diritto alla vita in Cecenia".

E' con la rievocazione delle parole pronunciate dal ministro ceceno Khanbiev in un'assemblea
radicale dell'aprile 2001, che Marco Pannella ha esordito nella sua riflessione sull'importanza del 'fronte italiano' rispetto agli ambiziosi obiettivi approvati dal Consiglio Generale poche ore prima.

(Il testo della mozione) Dobbiamo essere ceceni, montagnard, Falun gong ...

Il leader radicale ha poi rivelato che lasciando il consiglio generale dopo la conclusione dei lavori, il ministro ceceno gli aveva espresso la speranza di poter ricambiare l'ospitalità nel momento in cui la pace fosse tornata nel suo paese.

A questo invito, però Pannella ha dato una risposta che poi ha ripetuto dal palco dell'Ergife: "Che bisogno ci sarebbe di essere in Cecenia a pace fatta? Il nostro problema è essere lì dove c'è la guerra e dobbiamo trovare il modo di esserci"."Noi dobbiamo essere ceceni, non dopo la pace, ma ora" ha detto Pannella ed il discorso fatto per la drammatica guerra cecena, raccontata da Khanbiev nel corso dei suoi interventi al Consiglio generale, vale anche per gli altri rappresentanti dei popoli oppressi che hanno partecipato alla riunione di Roma: dai Falun Gong alle popolazioni dell'Est Turkestan perseguitati dal regime cinese, ai Montagnards perseguitati dal regime vietnamita.

Pronti al grande Satyagraha Nel suo intervento Pannella è tornato su una delle più importanti conclusioni cui è giunto il Consiglio Generale del PR: lo svolgimento di un Congresso straordinario per la primavera del 2003 nella sede dell’ONU di New York, al quale possano partecipare popoli e gruppi vittime della violenza di regimi liberticidi e il contemporaneo invito a tutti costoro ad adottare la scelta nonviolenta nella lotta per la libertà e il diritto."Siamo pronti al Grande Satyagraha che coinvolga interi popoli sugli altopiani del Vietnam, nel Laos, nelle terre della Cecenia - ha affermato Pannella - per chiedere che la Commissione Europea non ginanzi gli assassinii e gli assassini", con il riferimento ai trattati che vincolano l'erogazione dei finanziamenti europei al rispetto dei diritti umani nei paesi firmatari degli accordi."Il nostro appuntamento - ha sottolineato Pannella- è che nei luoghi più sconosciuti del mondo con la lotta nonviolenta si ottenga che dei funzionari europei rispettino il principio della legalità"."Per raggiungere questi obiettivi - ha ribadito Pannella - chiedo che il fronte italiano sia arricchito e rafforzato: dobbiamo essere di nuovo 40.000".La lotta prometeica di Luca CoscioniSempre sul fronte italiano, il leader radicale si è soffermato sulla "lotta prometeica" di Luca Coscioni, la cui battaglia può "salvare letteralmente la vita a milioni di persone", contro il quale si erge il fondamentalismo clericale.

Per questo - ha proseguito Pannella - "è stato normale che il presidente del Consiglio lo abbia escluso dal Consiglio Nazionale di Bioetica".Questo però - preconizza Pannella - peserà su Silvio Berlusconi come la peggiore vergogna: "Stai dando corpo alla più infame storia della religione, alla controriforma che spegne la fede e la speranza.

Complimenti Berlusconi!".

Capezzone: Conquistare il diritto a lottare In precedenza, Daniele Capezzone si era soffermato sullo scenario italiano, rilevando come su tutti i fronti da quello economico, a quello giudiziario a quello delle riforme istituzionali il governo di centrodestra stia rivelando tutta la propria incapacità di garantire quelle riforme necessarie per il paese, per le quali Berlusconi ha ottenuto il mandato dagli elettori.Il segretario di Radicali Italiani aveva denunciato la situazione politica italiana dominata dalla rissa inconcludente, ma senza lo scontro che porta alla riforma: sull'economia i sussidi alla Fiat, sulla giustizia niente separazione delle carriere, ma l'aumento degli stipendi dei magistrati, sulle riforme istituzionali la proposta di 'scongelamento' della bicamerale avanzata dal presidente del Senato, ed infine le scelte clericali sul fronte delle libertà civili.

Queste le caratteristiche del governo Berlusconi, mentre sull'altro fronte il centrosinistra si identifica e ritrova l'unità nel ricordo di Carlo Giuliani, "la cui verità - aveva sottolineato Capezzone - va rispettata e dunque va ricordato che era una persona che manifestava lanciando estintori contro la polizia".Per i radicali, dunque, queste le questioni che andrebbero poste al centro della questione, "ma per poterlo fare - aveva messo in evidenza Capezzone - bisogna prima esistere" ed è questa la battaglia prioritaria che i radicali devono fare in Italia: "conquistare il diritto a lottare".

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  • Marco Perduca, presidente consiglio generale PR, introduce

    <br>Indice degli interventi
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  • Daniele Capezzone, segr. Radicali Italiani

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  • La vita del diritto in Italia è condizione di diritto alla vita in Cecenia

    <br>Indice degli argomenti dell'intervento di Marco Pannella
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