30 GIU 2002

Radicali: Conversazione settimanale con Marco Pannella nell'imminenza dell'avvio dello sciopero della sete

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 38 min
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Registrazione audio di "Radicali: Conversazione settimanale con Marco Pannella nell'imminenza dell'avvio dello sciopero della sete", registrato domenica 30 giugno 2002 alle 00:00.

L'evento è stato organizzato da Area radicale.

La registrazione audio ha una durata di 3 ore e 38 minuti.
  • Introduzione di Massimo Bordin

    <br>Indice per argomenti
    0:00 Durata: 57 sec
  • Tutta la conversazione

    <strong>Dopo 79 giorni di satyagraha il leader radicale torna allo sciopero della sete, ma riflette anche sui temi di attualità politica rilevando la progressiva perdita di capacità riformatrice del governo Berlusconi</strong><p>Roma, 30 giugno 2002 - La conversazione settimanale con Marco Pannella si svolge nelle due ore che precedono l'avvio dello sciopero della sete che il leader radicale intraprenderà alla mezzanotte, nell'ambito del proprio satyagraha volto ad ottenere una decisione sui tredici seggi ancora vacanti alla Camera e l'elezione del nuovo plenum del Csm. <p>Il leader radicale, comunque, nel corso della trasmissione si è anche soffermato su alcuni argomenti di attualità politica, a partire dalle vicende che hanno segnato la giornata politica con le dimissioni di Scajola subito respinte da Berlusconi sulla vicenda della pubblicazione delle lettere di Marco Biagi, il consulente del ministero del lavoro ucciso dalle brigate rosse lo scorso 19 febbraio. <p><strong>La deriva neocorporativa di Berlusconi</strong><p>Pannella si è a lungo soffermato sulla evoluzione politica di Silvio Berlusconi, evidenziando come il leader di Forza Italia e del centrodestra abbia ormai pressocchè irrimediabilmente preso una china completamente diversa da quella della prospettiva della riforma liberale.<p>"Berlusconi - ha osservato Pannella - ha fatto l'inimmaginabile per scegliere Bossi e le posizioni perdenti del tandem Fanfani-Almirante", così come "la scelta di Tremonti sul piano economico ha poco di liberale, liberista, al più può essere considerta neocorporativista".<p>Contro questa deriva neo-corportativa il leader radicale ha sottolineato di ritenere che forse oggi Berlusconi potrebbe non essere più in grado di invertire la rotta e di stipulare quell'accordo con i radicali che gli consentirebbe di incontrare le maggioranze riformatrici del paese.<p><strong>I semi di corruzione e di nazistume leghista</strong><p>Intanto il leader radicale, però, sotto quella che hadefinito la "coltre della politica dell'alleanza con Fini e Bossi" si celano quelli che ha definito i "semi della corruzione", con gli affari condotti con le banche ed i pericolosi "semi nazisti" della Lega, confermati anche dalle recenti affermazioni del vicepresidente del Senato leghista, Roberto Calderoli, sull'uso delle forbici per castrare gli stupratori. "Sono segnali da non sottovalutare" ha detto più avanti Pannella.<p>"Tutto questo - ha aggiunto Pannella - fa continuamente perdere autorevolezza alla figura di Berlusconi" che - ha aggiunto più avanti - pur essendo stato il salvatore del regime, l'Uomo della provvidenza che ha salvato l'impero partitocratico dal tracollo che i referendum radicali del 2000 avrebbe determinato, non può però aspirare a continuare ad esserlo per molto tempo ancora.<p><strong>Dal centrodestra una politica reazionaria</strong><p>Da quello che doveva essere il partito 'liberale di massa' - ha continuato Pannella - sta emergendo sempre più una politica "reazionaria", come le dichiarazioni di Fini sulla droga e perfino sul metadone dimostrano: si tratta per il leader radicale di posizioni retrograde che non trovano alcuna rispondenza in tutta europa.<p>In realtà, per il leader radicale le posizioni di Fini sono così superate e perdenti che consentono ai radicali di non dover marcare la componente libertaria per andare al confronto col centrodestra. Anzi, i radicali sono pronti al confronto con Berlusconi se questi ne avesse la forza e la possibilità: "Mi rimboccherei le maniche e cercherei subito le quattro cose che questo governo e questa maggioranza possono fare con il nostro sostegno".<p><strong>Scajola, l'uomo delle liste civetta</strong><p>Quanto alle polemiche sul caso Marco Biagi e le dichiarazioni di Scajola, il leader radicale non ha mancato di osservare che l'attuale ministro degli interni, in quanto responsabile organizzativo di Forza Italia alla vigilia delle elezioni del 2002 è il vero responsabile dell'abnorme uso delle liste civetta che ha portato a fare in modo "che un milione e ottocentomila voti di Forza Italia si siano trovati senza rappresentanza in Parlamento", questione della quale invece si occupa il Satyagraha radicale.<p><strong>Sciopero della sete per la legalità</strong><p>Proprio la questione dell'imminente sciopero della sete ha interessato la parte conclusiva della conversazione: il leader radicale ha ribadito la propria richiesta: che sia stabilito il giorno entro il quale il Parlamento assicurerà l'elezione dei membri del Csm e la camera deciderà sui 13 seggi vacanti.Lo sciopero della sete - ha precisato Pannella - non è una vocazione al martirio, nè un atteggiamento suicida, ma è una lotta politica per costringere il potere a fare ciò che la sua propria legalità gli impone.<p>Poi conversazione si è conclusa con il leader radicale che ha bevuto il suo ultimo sorso d'acqua prima di avviare lo sciopero della sete, iniziato con una peculiare conferenza stampa radiofonica e telefonica che ha dato il via alla nuova battaglia nonviolenta del leader radicale.
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  • Le scelte Berlusconi non portano ad una politica riformatrice

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  • Sull'art. 18 trionfa la demagogia di Cofferati

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  • Terrorismo: "In genere i mandanti morali sono ricercati dai mandanti stessi o da gente a loro vicina"

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  • Le 'gaffe' di Scajola: La prima è quello dell'abuso delle liste civetta che ha portato ai seggi vacanti

    0:08 Durata: 1 min 43 sec
  • I semi della corruzione e del nazismo della Lega tolgono autorevolezza a Berlusconi

    0:09 Durata: 4 min 20 sec
  • Lo scenario politico mostra "un quadro da fine dell'impero"

    0:14 Durata: 3 min 36 sec
  • Per ottenere il rispetto della legalità è necessario riuscire ad informare il paese

    0:17 Durata: 2 min 40 sec
  • Lo sciopero della sete collettivo, nuova forma di lotta nonviolenta

    0:20 Durata: 2 min 4 sec
  • Berlusconi non può continuare a lungo ad essere l'Uomo della Provvidenza

    0:22 Durata: 1 min 35 sec
  • Se dovessi incontrare Berlusconi? Cercherei le quattro cose da fare subito

    0:24 Durata: 1 min 26 sec
  • Bossi, "nazistello di suburra", guai a sottovalutarlo

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  • L'emergenzialismo e le lacrime di coccodrillo di Cossiga

    0:28 Durata: 5 min 53 sec
  • Il Papa e il martirio: Come in quello arabo nel mondo cattolico prevale il fondamentalismo

    0:34 Durata: 3 min 49 sec
  • Da quello che doveva essere il 'partito liberale di massa' arriva una politica reazionaria

    0:38 Durata: 2 min 11 sec
  • La nonviolenza non è martirio, nè suicidio

    0:40 Durata: 8 min 25 sec
  • Gli obiettivi e le ragioni dello sciopero della sete

    0:48 Durata: 6 min 56 sec
  • Ha ragione Forattini: O ci fanno morire o diventiamo 'Presidenti della Repubblica'

    0:53 Durata: 3 min 6 sec
  • Noi lottiamo per costringere il potere a rispettare la sua legalità

    0:56 Durata: 7 min 59 sec
  • L'elezione del Csm, la candidatura di Di Federico

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  • La situazione italiana ha dei profili un pò tragici

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  • Il Congresso di Radicali Italiani

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  • La nascita della Corte Internazionale, un successo radicale

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  • Invito all'iscrizione ed alla partecipazione al congresso

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  • Al Congresso parlerò del 'caso Italia', ma anche dei diritti degli arabi, dei cinesi

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  • La distizione tra PR e Radicali Italiani

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  • La necessità della riforma americana

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  • La pubblicità della vita dei soggetti radicali

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  • Verso l'imminente avvio dello sciopero della sete

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