01 LUG 2002

Pannella: Conferenza stampa di avvio dello sciopero della sete (con Merlo, Farina, Di Michele)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 44 min
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Alla mezzanotte il leader radicale ha intrapreso la nuova drammatica iniziativa nonviolenta annunciata nei giorni scorsiRoma, 1 luglio 2002 - Marco Pannella negli studi di Radio Radicale beve il suo ultimo bicchiere d'acqua ed avvia l'annunciato sciopero della sete per chiedere che sia fissato inequivocabilmente il giorno entro il quale sia assicurata una decisione sui tredici seggi ancora vacanti alla Camera e che sia inoltre risolto anche il problema del nuovo plenum del Csm.Il leader radicale dà corpo alla nuova drammatica iniziativa nonviolenta in una sorta di conferenza stampa telefonica nel corso della quale sono intervenuti tre autorevoli giornalisti, Francesco Merlo, Renato Farina e Stefano Di Michele, che si sono confrontati con il leader radicale sulle ragioni e gli obiettivi della battaglia in corso.Lo sciopero della sete“Continuiamo a vivere catastrofi annunciate che sono conseguenze di scelte e volontà politiche, mentre noi le possiamo mutare”.

Da questo assunto parte Marco Pannella per spiegare i motivi che lo hanno condotto a scegliere la drammatica via dello sciopero della sete.Nella situazione attuale del paese, così come avvenne quando i radicali intrapresero la battaglia sulla fame nel mondo, “Posso solo scegliere – afferma il leader radicale - tra il rischiare di perdere l’amore per la mia vita e per quella degli altri”.

Si tratta di “un amore per la vita senza sacralizzarla, potendo scegliere tra vita e sterminio”.

E oggi come allora “nasceva e nasce anche l’amore per la mia vita”.La verità del corpoIn Italia, “il palazzo non rispetta le proprie leggi” ed apre la strada alla “strage di legalità”.

In questo senso è necessario che ci sia verità circa “la mia modesta persona con la propria plasticità del corpo e della carne.

Sono grato a Clemente Mimun che in mezzo ai grandi dibattiti sui mondiali mi ha schiaffato nel Tg con quella canottiera”.“È probabile che oggi il costo sia molto maggiore che in passato” ma è anche “possibile che così non sia”.

Comunque la lotta in corso è il segno “proprio di una vita e di una storia radicale, di una vita che se perde le sue ragioni, morrebbe comunque”.

Oggi “mi ritengo costretto e libero – conclude Marco Pannella - per continuare sul possibile da concepire” e sul probabile da immaginare.Gli interlocutoriL’editorialista del Corriere della Sera Francesco Merlo da parte sua afferma di “condividere il 98%” di quello che Pannella sostiene, ma si dice “assolutamente contrario allo sciopero sete, sia per le condizioni fisiche difficili, sia perché non ne vale la pena”.“È giusto –afferma Merlo - rispettare la propria condizione fisica”.

Ma “visto che cominci comunque lo sciopero della sete adesso tocca al Presidente e agli interlocutori istituzionali rispondere, dai quali pretendo che ti facciano bere presto”.Vita e veritàRenato Farina, che collabora con Libero, afferma che “la vita non è il valore supremo e si può quindi sacrificare per qualche cosa che si ritiene sia la verità”, detto questo non appare, nel caso del mancato plenum alla Camera che “ci sia proporzionalità tra il mezzo e il fine”.Questo “non perché il fine della libertà e della convivenza nella legalità non sia di riguardo”, ma “ci saranno nuove battaglie più grandi e voglio che ci sia Pannella che ci indica a cosa guardare”.

Perché “lui costringe ciascuno a dire irrimediabilmente per che cosa vale la pena vivere, per che cosa vale la democrazia, per che cosa stiamo giocando”.“Ci rimettono"Nei filmati passati dalla Rai in questi giorni “la faccia di Pannella era assolutamente vera, e qualcosa può venire da questa immagine”.

Farina si dice certo che “al Quirinale se Pannella si fai male, loro ci rimettono”.

Se non altro “sono furbi e non ci possono rimettere, se riguardano quelle immagini ci fanno sopra un pensiero, e la conversione è sempre possibile”.Stefano Di Michele rimane colpito da “quella immagine di Pannella in canottiera sotto il sole” e giudica straordinaria “la partecipazione dei detenuti all’iniziativa.

Nessuno di noi si fiderebbe di loro e loro sono lì e fanno lo sciopero della fame per una cosa lontanissima”.

Pannella è capace “convogliare la gente su una battaglia di principio”.

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