Roma, 11 aprile 2001 - Documento audiovideo del convegno sul tema: "Banche e assicurazioni.
Una nuova dimensione in Italia e in Europa", promosso dalla Fisac- Cigl.
Intervengono, tra gli altri, Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredito, Davide Croff, amministratore delegato Bnl, Alfonso Desiata, presidente Ania, Carmine Lamanda, condirettore generale Banca di Roma, Vincenzo De Bustis, direttore generale Monte dei Paschi di Siena.
Dinanzi ai maggiori rappresentanti del sistema bancario ed assicurativo italiano, il segretario generale della Cigl, Sergio Cofferati compie le prime … valutazioni sui processi di liberalizzazione e privatizzazione attivati, invita le associazioni delle imprese di questi settori a non aderire all'intesa che Confindustria sta per stringere con Cisl e Uil, e critica il tentativo di Viale dell'Astronomia di uscire dalle regole europee.
"Fino a quando sarete al carro di Confindustria e non avrete voglia di guadagnare la vostra autonomia, anche sul piano negoziale, va da sé che il sistema finanziario resterà asfittico, perché l'assetto previdenziale mancherà del secondo pilastro".
Il leader della Cigl, richiama ancora una volta l'attenzione sull'importanza dei fondi di previdenza complementare e ribadisce le responsabilità di Confindustria nella stasi determinatasi nelle trattative.
Secondo Cofferati, gli industriali continuano a tenere legato il rapporto tra la costruzione dei fondi e l'idea di introdurre spazi per i licenziamenti senza giustificato motivo e questo non porterà a nulla.
"Ma se vi sta a cuore il tema - aggiunge il segretario generale - c'è un terreno di iniziativa, però dovete liberarvi da un giogo che altri vi hanno messo sulle spalle".
Perché questo sia possibile è fondamentale, anzitutto, avere un sistema di regole che non è più domestico.
"La dimensione domestica oggi è l'Europa" - dice.
Secondo Cofferati, se non si hanno regole per il mercato, per i meccanismi redistributivi, per i diritti e le tutele delle persone, che abbiano uniformità in Europa, gli elementi di "competizione spuria" aumentano.
E se banche e assicurazioni partecipano al tentativo di uscire dalle regole europee dove queste ci sono, fanno questo gioco.
Altro tema fondamentale del discorso del leader di Cigl è quello dei contratti a termine e della fissazione della misura di causali e percentuali.
"Confindustria che ha un sistema produttivo poco innovato e che non regge la sfida della qualità e che dunque va alla ricerca delle modalità per diminuire i costi di produzione, perché non ha più la svalutazione per competere, ha un interesse visibile ad uscire dalle regole europee".
Concertazione e contrattazione bilaterale, restano per Cofferati strumenti utili, ma a questo punto occorre più democrazia nei rapporti.
"Non è che siete obbligati a fare accordi con tutti, però non potete pensare che fate gli accordi con chi volete a giorni alterni.
Perché quando ci esclude un'organizzazione quella ha il dovere su quel punto specifico di mettere in campo le iniziative che servono a creare le condizioni per tornare a negoziare.
Chiediamo che si stabilisca con un dispositivo di legge chi rappresenta chi e come, quando ci sono disparità di opinioni, ci sia un soggetto che decide il da farsi".
Una nuova dimensione in Italia e in Europa", promosso dalla Fisac- Cigl.
Intervengono, tra gli altri, Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredito, Davide Croff, amministratore delegato Bnl, Alfonso Desiata, presidente Ania, Carmine Lamanda, condirettore generale Banca di Roma, Vincenzo De Bustis, direttore generale Monte dei Paschi di Siena.
Dinanzi ai maggiori rappresentanti del sistema bancario ed assicurativo italiano, il segretario generale della Cigl, Sergio Cofferati compie le prime … valutazioni sui processi di liberalizzazione e privatizzazione attivati, invita le associazioni delle imprese di questi settori a non aderire all'intesa che Confindustria sta per stringere con Cisl e Uil, e critica il tentativo di Viale dell'Astronomia di uscire dalle regole europee.
"Fino a quando sarete al carro di Confindustria e non avrete voglia di guadagnare la vostra autonomia, anche sul piano negoziale, va da sé che il sistema finanziario resterà asfittico, perché l'assetto previdenziale mancherà del secondo pilastro".
Il leader della Cigl, richiama ancora una volta l'attenzione sull'importanza dei fondi di previdenza complementare e ribadisce le responsabilità di Confindustria nella stasi determinatasi nelle trattative.
Secondo Cofferati, gli industriali continuano a tenere legato il rapporto tra la costruzione dei fondi e l'idea di introdurre spazi per i licenziamenti senza giustificato motivo e questo non porterà a nulla.
"Ma se vi sta a cuore il tema - aggiunge il segretario generale - c'è un terreno di iniziativa, però dovete liberarvi da un giogo che altri vi hanno messo sulle spalle".
Perché questo sia possibile è fondamentale, anzitutto, avere un sistema di regole che non è più domestico.
"La dimensione domestica oggi è l'Europa" - dice.
Secondo Cofferati, se non si hanno regole per il mercato, per i meccanismi redistributivi, per i diritti e le tutele delle persone, che abbiano uniformità in Europa, gli elementi di "competizione spuria" aumentano.
E se banche e assicurazioni partecipano al tentativo di uscire dalle regole europee dove queste ci sono, fanno questo gioco.
Altro tema fondamentale del discorso del leader di Cigl è quello dei contratti a termine e della fissazione della misura di causali e percentuali.
"Confindustria che ha un sistema produttivo poco innovato e che non regge la sfida della qualità e che dunque va alla ricerca delle modalità per diminuire i costi di produzione, perché non ha più la svalutazione per competere, ha un interesse visibile ad uscire dalle regole europee".
Concertazione e contrattazione bilaterale, restano per Cofferati strumenti utili, ma a questo punto occorre più democrazia nei rapporti.
"Non è che siete obbligati a fare accordi con tutti, però non potete pensare che fate gli accordi con chi volete a giorni alterni.
Perché quando ci esclude un'organizzazione quella ha il dovere su quel punto specifico di mettere in campo le iniziative che servono a creare le condizioni per tornare a negoziare.
Chiediamo che si stabilisca con un dispositivo di legge chi rappresenta chi e come, quando ci sono disparità di opinioni, ci sia un soggetto che decide il da farsi".
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