09 MAG 2001

Conferenza di Prodi: «La nuova Europa nelle relazioni transatlantiche»

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 13 min
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Fiesole, 9 maggio 2001, h.17:15 - "Mi attendo dal parlamento italiano e dal governo un sostegno convinto al processo di integrazione, alla messa a punto degli strumenti per il governo europeo e al rispetto dei principi istitutivi dell'unione".

Il presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, incontrando gli studenti italiani dello European University Institute, sottolinea che queste elezioni danno inizio ad una legislatura nel corso della quale l'Italia dovrà rinnovare la propria grande tradizione di Nazione fondatrice dell'Ue.

E' questo un passo ritenuto indispensabile dall'ex
presidente del Consiglio, anche perché ora più che mai l'Europa necessita di unità.

"Per agire con un'unica voce - spiega - l'Ue ha bisogno di una Commissione sostenuta da governi nazionali convinti che il suolo europeo é già oggi territorio comune per i giovani, per le attività produttive, per la cultura".

L' Italia, dunque, ha bisogno dell'Europa per "reinvestire il credito ottenuto con l'ingresso nell'Euro" ed ha bisogno di un governo che "sappia e voglia usare tutti gli strumenti del dialogo e della cooperazione con gli altri Paesi europei" per costruire una prospettiva politica ed economica di "maggiore sicurezza, tolleranza e prosperità per ciascuno di noi".

Il discorso di Prodi riflette sui momenti di forte pessimismo che hanno preceduto il vertice di Nizza.

Dopo le prese di posizione di Schroder, il presidente della Commissione Europea dichiara di attendere anche l'opinione dei francesi, ed aggiunge: "E' auspicabile che l'Ue trovi una impostazione comune di base per quanto riguarda le politiche macroeconomiche, in particolare gli aspetti strutturali quali l'architettura finanziaria globale e la questione di come prevenire e gestire le crisi finanziarie".

Un'impostazione comune che nelle relazioni transatlantiche, oggetto della lezione tenuta qui all'Eui, dovrebbe consentire la creazione di un consenso, di una "voce unica" dell'Unione.

"A tal fine - dice ancora Prodi - se non modifichiamo le nostre istituzioni dandoci la possibilità di parlare con un'unica voce, non sarà possibile farci sentire".

Nel corso del dibattito con gli studenti, seguito alla premiazione dei vincitori di un concorso sulla risoluzione delle controversie commerciali tra Stati Uniti ed Europa, il Presidente dell'Unione affronta anche la questione del Kyoto Report.

"Noi non accetteremo i tentativi statunitensi di far fallire il Protocollo di Kyoto, che é il frutto di più di dieci anni di negoziati internazionali" - dichiara.

Gli Stati Uniti - spiega - sono responsabili della quota maggiore (25%) del totale delle emissioni di anidride carbonica ed hanno la responsabilità morale di intervenire per ridurre tali emissioni.

Prodi, peraltro, si dice lieto che il presidente Bush abbia iniziato a rivedere la sua posizione e "spera ardentemente che si impegni a dare una soluzione costruttiva a questo problema di primaria importanza per il futuro del nostro pianeta".

L'Unione Europea - conclude - ha accettato questa sfida ed è pronta ad introdurre profondi cambiamenti strutturali nelle nostre economie per integrare la sostenibilità in tutte le nostre politiche.

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  • Patrick Masterson, presidente Istituto Universitario Europeo

    <strong>Indice degli interventi</strong>
    0:00 Durata: 5 min 38 sec
  • Romano Prodi, presidente della Commissione Europea

    0:05 Durata: 31 min 32 sec
  • Premiazione

    0:37 Durata: 6 min 54 sec
  • Romano Prodi, sul pessimismo precedente il vertice di Nizza: «Non è per caso che dopo abbiamo avuto dei discorsi come quello di Schroder. Ora aspetiamo l'opinione dei francesi»

    <strong>Apertura del dibattito con il pubblico</strong>
    0:44 Durata: 5 min 53 sec
  • L'Europa e gli ultimi anni di relazioni transatlantiche: «Se non modifichiamo le nostre istituzioni dandoci la possibilità di parlare con un'unica voce, non sarà possibile farci sentire»

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