03 AGO 2001

Rapporto Fmi: Prima i tagli alla spesa o la riforma fiscale? (Conferenza stampa di Tremonti e Watson)

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Deficit/Pil 2001 entro l'1,5%.

Pareggio del bilancio nel 2003.

Crescita del Pil oltre il 2,5% nel 2002.

Inflazione sotto il 2% entro la fine dell'anno.

Queste le previsioni emerse al termine della visita del Fondo monetario nel nostro Paese.

Il capodelegazione Watson avverte: «Per poter realizzare una vera riduzione delle imposte occorre che l'Italia riveda le modalità di spesa, soprattutto quelle sociali, e intervenga anche a livello regionale».

Ma Tremonti replica: «Sulle pensioni è necessaria la verifica» e promette «riforma del fisco già dal 2002»Roma, 3 agosto 2001 - Si svolge per la
prima volta congiuntamente la conferenza stampa del capo della delegazione del Fondo monetario internazionale, Maxwell Watson, e del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, al termine della missione in Italia dell'organizzazione di Washington.

I richiami dell'FMIPer gli ispettori del Fmi è possibile che il rapporto tra deficit e Pil non superi in Italia a fine anno l'1,5%.

Watson però puntualizza: «Non è scontato: occorre una politica molto forte e incisiva».

Per quanto concerne il Pil, dovrebbe raggiungere il 2% nel 2001 e avere un'ulteriore accelerazione oltre il 2,5% nel 2002.

Anche se ciò - spiega Watson - dipenderà «sia dalla realizzazione delle politiche economiche, sia da una ripresa delle domanda esterna».

Il Fondo, comunque, «ritiene che sia possibile per l'Italia raggiungere il pareggio di bilancio nel 2003», ma il raggiungimento di questo obiettivo dipenderà sopratutto dagli sforzi per il controllo della spesa pubblica.

L'inflazione «entro la fine dell'anno o l'inizio del 2002 dovrebbe scendere sotto il 2%».

Ciò dovrebbe avvenire «grazie all'atteggiamento dei sindacati che con la loro politica hanno impedito che l'aumento dei prezzi si trasformasse in un effetto di lunga durata».

Prima i tagli alle spese, poi alle tasseIn tema di fisco Watson ha precisato che «per poter realizzare una vera riduzione delle imposte occorre che l'Italia riveda le modalità di spesa, soprattutto quelle sociali e intervenga anche a livello regionale».

Tremonti, serve prima la verifica sulle pensioniPronta la risposta di Giulio Tremonti.

Se sulla sanità c'è il nuovo patto con le regioni («patto di stabilità interna»), sulle pensioni è comunque necessaria la verifica.

Il ministro ricorda le linee del programma di governo: «Flessibilità dell'età pensionabile», «volontarietà dell'età pensionabile stessa» e «necessità del secondo pilastro basato su fondi pensione aperti, con l'impiego del Tfr».

Su ventidue settori di intervento indicati nel Dpef - rileva - «si è molto avanti in ventuno casi; l'unico punto che manca riguarda le pensioni ma» - appunto - «dipende dai tempi necessari per la verifica».

Tremonti, possibile anticipo riforma fiscale Più rapidi indubbiamente i tempi della riforma fiscale.

«La tempistica della riforma fiscale - annuncia Tremonti - può essere anticipata al 2002».

Il Governo ha intenzione di inserire una delega per la riforma fiscale nella prossima finanziaria.

Sarà quindi possibile spostare dal 2003 al prossimo anno i benefici della riduzione delle imposte, anche se - precisa il ministro dell'Economia - «tutto dipenderà dall'andamento dei conti pubblici».

Per fare cassa, il governo darà un impulso definitivo alla vendita degli immobili di proprietà pubblica.

«Intendiamo dismettere una quota molto notevole dello stock immobiliare dello Stato», conferma Tremonti, precisando che le vendite avverranno attraverso il veicolo dei fondi immobiliari.

La vendita «presuppone una norma sui fondi immobiliari che presenteremo in Parlamento entro fine settembre» - dichiara il ministro.

Il governo ha in mente un modello analogo a quello che già esiste per i fondi immobiliari in Olanda.

Sarà mantenuto l'obiettivo di un ricavato di 8 mila miliardi che non è stato possibile raggiungere con le scorse Finanziarie.

Ma se la vendita direttamente ai privati si è dimostrata irrealizzabile, con «la nascita di strumenti finanziari idonei si renderà, invece, raggiungibile quell'obiettivo».

Ma intanto il Governo pensa anche ad «altre privatizzazioni», e soprattutto a «nuovi modi di privatizzare».

Peraltro, si conta molto sul rientro di capitali dall'estero.

A settembre il governo presenterà una nuova normativa «per facilitare il ritorno dei capitali dall'estero in occasione del changeover con l'euro».

Da questa normativa l'esecutivo si aspetta forti benefici.Rispetteremo gli impegni europei Il governo guidato da Silvio Berlusconi, dunque, farà quanto possibile per arginare il deficit.

«Adesso restiamo vincolati agli impegni presi con i partner europei per il deficit/Pil: siamo a 1,8%-1,9%, cercheremo di andare sotto l'1,5% , ma per ora gli impegni restano quelli presi», dichiara il ministro dell'Economia.

Non è ancora detto che sia necessario, nell'Ecofin di novembre, ridiscutere con i partner della Ue i parametri del patto di stabilità.

«Più avanti - aggiunge Tremonti - con i partner europei discuteremo su un aggiustamento eventuale».

Per ora l'Italia resta impegnata al raggiungimento dello 0,8%, anche perché ci sono «ci sono delle operazioni che non sono a bilancio, tipo il changeover dell'euro, e la politica sul sommerso, da cui potrebbero venire risorse nuove».

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