22 MAG 2002

Antitrust: Relazione annuale dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 39 min

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L'Italia ha imboccato la strada delle privatizzazioni e delle liberalizzazioni, ma bisogna evitare «ricadute negative»Roma, 22 maggio 2002 - L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha accertato comportamenti abusivi di Telecom Italia nell'attuazione di strategie escludenti e discriminatorie nei confronti dei concorrenti.

E' quanto rileva il presidente dell'Antitrust Tesauro nella sua Relazione Annuale.

Nel mercato elettrico - rileva inoltre Tesauro - gli interventi adottati finora dall'Enel «non sono sufficienti a rimuovere gli ostacoli per una evoluzione concorrenziale».

Non
basta la cessione delle tre Genco, ma servono altre misure di dimagrimento che non sono tese a marginalizzare Enel.

Tesauro inoltre sottolinea che l'Italia ha imboccato la strada delle privatizzazioni e delle liberalizzazioni.

Ma bisogna evitare «ricadute negative».

E contro gli accordi di cartello, Tesauro propone di mettere in campo una nuova arma: «i programmi di clemenza».Siamo sulla strada giustaUn processo di privatizzazione tra i più intensi del mondo occidentale.

Il consolidamento di normative volte a una maggiore liberalizzazione di mercati come l’elettricità e il gas.

La creazione di istituzioni espressamente orientate alla promozione e alla tutela del mercato.

Lo snellimento delle procedure amministrative e l’eliminazione di molte regole ingiustificatamente restrittive.

La recente modifica della Carta Costituzionale, che ha affidato alle Regioni e agli Enti locali ampie funzioni normative e amministrative in materia economica.Sono tutte riforme che mettono l'Italia sulla strada giusta.

Tuttavia, per non mancare l'obiettivo finale, quello di aprire il mercato creando benefici per i consumatori, occorre continuare in questa direzione.

Circoscrivere il ruolo della Banca d’ItaliaIl presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, a tal fine, ritiene che «occorrerebbe ripensare il criterio di ripartizione delle competenze tra la Banca d’Italia e l’Autorità».

«Un criterio meramente soggettivo, - spiega - che sottopone al controllo della Banca centrale le “aziende 19 ed istituti di credito”, può essere foriero di difficoltà quando le banche svolgono attività che trascendono largamente il vero e proprio settore creditizio».Evitare una iperregolamentazioneNuove leggi sulle liberalizzazioni dovrebbero evitare una iperregolamentazione e la creazione di più organi regolatori.

Anche alla luce dell'avvio della riforma federalista dello Stato che - avverte Tesauro - non deve portare «con sé una moltiplicazione delle regolamentazioni che avvantaggino situazioni locali con pregiudizio della concorrenza».

La posizione dominante di Enel Nella sua quinta relazione annuale, Tesauro chiede inoltre maggiore ordine nella regolamentazione antitrust e maggiore rispetto delle stesse da parte delle imprese.

Nel settore elettrico, per esempio, le misure normative finora adottate «non possono dirsi ancora sufficienti».

«La concorrenza nella generazione, che costituisce uno dei pilastri della liberalizzazione del sistema elettrico, non sarà probabilmente sufficiente, neppure dopo la vendita delle tre Genco, ad evitare che il potere di Enel nella fissazione del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica continui ad incidere sul maggior costo dell’energia sostenuto dal sistema produttivo italiano».

L'intervento su TelecomNel settore delle telecomunicazioni qualche passo avanti c'è stato.

Ad esempio, nell’autorizzare, nel gennaio 2001, l’operazione di concentrazione tra Seat e Tmc, l’Autorità ha imposto a Telecom di consentire agli operatori concorrenti l’accesso alle infrastrutture civili per la posa di cavi in fibra ottica ai fini della fornitura di servizi multimediali e interattivi.

La prescrizione di questa misura aveva come scopo quello di attenuare la posizione dominante di Telecom nei nuovi mercati della multimedialità e, di conseguenza, di favorire l’emergere di una concorrenza tra reti di telecomunicazione.

«Ed infatti, - osserva il presidente - sia pure con lentezza e ritardi, numerosi operatori hanno potuto avere accesso negli ultimi mesi all’infrastruttura civile di Telecom Italia e molte abitazioni e imprese sono attualmente cablate da operatori concorrentiI programmi di clemenzaSempre sul versante normativo, occorrono nuovi strumenti.

Una possibilità - secondo il Garante - potrebbe essere rappresentata dai programmi di clemenza per combattere i cartelli.

«Con riferimento agli accordi di cartello, la cui individuazione incontra non poche difficoltà, la Commissione Europea e alcuni Paesi della CE, come la Francia, la Germania, il Regno Unito e l’Olanda, hanno introdotto programmi di clemenza per quelle imprese che cooperano con le autorità di concorrenza per fornire le prove dell’esistenza di un’intesa, in cambio dell’immunità, totale o parziale, dalle sanzioni altrimenti irrogate».

I programmi di clemenza ridurrebbero la stabilità degli accordi collusivi, perché incentiverebbero i partecipanti al cartello a deviare dagli impegni reciprocamente presi e a cooperare con l’autorità antitrust.

«Là dove sono stati introdotti, - assicura Tesauro - i programmi di clemenza stanno dando risultati molto promettenti».

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  • Le riforme realizzate

    <strong>Indice degli argomenti</strong>
    0:00 Durata: 7 min 22 sec
  • La relazione di Giuseppe Tesauro, presidente Autorità garante della concorrenza e del mercato

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    0:00 Durata: 47 min 52 sec
  • L'attività dell'Autorità

    0:07 Durata: 23 min 18 sec
  • Il dialogo con il Parlamento

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  • La pubblicità ingannevole

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  • Maggiori strumenti e migliore ripartizione delle competenze

    <strong>Link</strong><br>Relazione sull'attività svolta nel 2001 (in formato pdf)
    0:36 Durata: 11 min 5 sec