31 MAG 2002

Banca d'Italia: Assemblea generale ordinaria 2002

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 4 ore 11 min

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Un nuovo statuto del lavoro che tuteli i diritti di tutti, ma adegui la flessibilità ed i costi alla realtà.

Una nuova idea di previdenza e di sanità.

Ma anche una «correzione strutturale» dei conti pubbliciRoma, 31 maggio 2002 - «Occorre una politica economica più decisa».

Il governo non può realizzare altrimenti le necessarie riforme strutturali.

Nell'attesa è il Governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, a tracciare con decisione le misure necessarie per «il rilancio dell'attività produttiva» e per «offrire migliori prospettive di crescita alla nostra economia».Nella parte
conclusiva delle sue considerazioni finali lette stamani all'Assemblea, Fazio non tralascia nulla.

E così, nel giorno fissato per la riapertura del dialogo con le parti sociali, torna a chiedere una «rapida definizione degli interventi nel mercato del lavoro e nel settore della previdenza».

Allo stesso modo avvisa il Ministero dell'Economia: viste le condizioni della finanza pubblica, si rende necessaria una «correzione strutturale» dei conti.

Un intervento urgente che va fatto nell'anno in corso, nell'ambito «di un attento controllo del fabbisogno e della spesa».Un circolo virtuoso per il paeseLe misure invocate da Bankitalia fanno parte di un «disegno fondamentale» per realizzare quel «circolo virtuoso» di cui ha bisogno l'economia italiana.

«Abbiamo le risorse per portarlo a compimento» - assicura Fazio.

«Ce lo chiedono gli operatori dei mercati, è l' attesa di qualificati osservatori internazionali», ma è soprattutto «nell'interesse della collettività».

Vediamole punto per punto.Occorre un nuovo statuto del lavoro«E' necessario muovere verso un nuovo statuto del lavoro che tuteli i diritti di tutti i prestatori d'opera, ma adegui la flessibilità e i costi alla nuova realtà produttiva e all'utilizzo delle nuove tecnologie».

La Banca d'Italia concorda con Confindustria: «va rafforzato il sistema degli ammortizzatori sociali» e «va accresciuta la quota di salario che dipende dai risultati dell'impresa».

Al tempo stesso, «occorre ridurre progressivamente in connessione con le necessarie riforme della spesa pubblica, le aliquote fiscali e contributive».Pensioni, sistema alla lunga insostenibileIl sistema previdenziale nel nostro Paese «è alla lunga insostenibile».

Fazio dichiara che «è necessario intervenire, salvaguardando i diritti acquisiti e, in misura sostanziale, le aspettative dei lavoratori prossimi alla quiescenza».

E' inoltre necessario aumentare l'età media effettiva del pensionamento, «su base volontaria, ma con risparmi significativi», e «spostare una parte rilevante della previdenza verso il sistema privato fondato sul regime della capitalizzazione».

Sanità, affidare la gestione anche ai privatiL'incidenza della spesa sanitaria sul totale del prodotto interno lordo si aggira attualmente attorno al 6%.

Per evitare che questa percentuale aumenti, si potrebbe pensare fra l'altro all'«affidamento della gestione anche a operatori privati», nel «rispetto di parametri definiti».

Il Governatore della Banca d'Italia non dimentica la situazione dei conti sanitari ed indica un insieme di misure in grado di permettere «a parità di spesa, tempestività nella prestazione dei servizi, aumento della quantità, adeguata qualità».La riforma fiscale è possibile solo riducendo la spesaSanità e pensioni sono le necessarie premesse della riforma fiscale.

Infatti, gli interventi in questo senso, secondo Bankitalia, sono possibili solo se si scioglie il «nodo cruciale» dell'abbassamento del rapporto tra spesa pubblica corrente e pil.

La soluzione di questo problema è «la condizione per rendere credibile la riforma fiscale».

«Da essa discenderanno benefici per le famiglie, per la loro capacità di spesa, per le imprese, per la propensione a investire».Il Sud può aiutare a crescere tutto il paeseFazio non tralascia le ragioni del Mezzogiorno.

«L'Italia non utilizza appieno le risorse di cui dispone».

Il Governatore della banca centrale sottolinea che il Sud può contribuire «alla crescita dell'intera economia se innovazioni nel mercato del lavoro, adeguate dotazioni di infrastrutture, condizioni di maggiore sicurezza, riducendo le diseconomie esterne, favoriranno l'impianto di attività produttive».Ottimo lo scudo fiscalePer quanto concerne i provvedimenti realizzati dal Governo in questo primo anno, Bankitalia commenta positivamente «il buon esito dell'operazione di rientro dei capitali dall'estero».

L'operazione «mette a disposizione del nostro sistema di intermediazione 30 miliardi di euro che possono essere impiegati in Italia, nel mercato finanziario e nelle imprese, se si creano le condizioni per investimenti redditizi».

Fondazioni, enti locali non oltre il 60%La riforma delle Fondazioni deve assicurare l'uscita degli enti dalle banche controllate, garantendo un radicamento territoriale che non mortifichi troppo la società civile.

Entrando direttamente nel merito della norma più controversa della riforma Tremonti, la rappresentanza prevalente degli enti locali negli organi decisionali, Fazio avverte che «un rapporto che non si discosti dal 60 per cento tiene conto dello spirito della legge» e «può costituire una equilibrata soluzione per la presenza della società civile».

60%, dunque - non di più, come avrebbe voluto la maggioranza - ma comunque «una percentuale superiore al 51 per cento».

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