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I dati su previdenza e sanità sono allarmanti.
Dalla Corte dei Conti un appello al governo, ai politici, agli operatori economici, alle forze sociali e ai cittadiniRoma, 26 giugno 2002 - La spesa previdenziale «è forse il buco nero dei conti pubblici meno facilmente colmabile».
E' quanto afferma nel suo giudizio sul rendiconto generale dello Stato il procuratore generale presso la Corte dei Conti, Vincenzo Apicella.
I giudici contabili sottolineano come la situazione sia destinata a peggiorare: già nel 2010 «ci si troverà di fronte ad una situazione di rischio» per un'impennata delle … uscite prevista nel 2006 e un innalzamento della cosidetta gobba per il 2033.
La riforma previdenzialeInasprire i requisiti d'accesso alle pensioni di anzianità, alzare l'età pensionabile, favorire lo sviluppo della previdenza complementare.
Queste le necessità per il sistema pensionistico italiano secondo la Corte dei Conti.«Ora non è giusto, né possibile, intaccare i diritti acquisiti» - dichiara Apicella.
«Tuttavia occorrerà inasprire i requisiti d'accesso alle pensioni di anzianità, alzare l'età pensionabile favorendo con incentivi la permanenza dei cittadini nel mondo del lavoro, favorire lo sviluppo della previdenza complementare e integrativa».Reintrodurre i ticket sanitariInsieme a quella previdenziale, la spesa sanitaria rimane «uno degli aspetti più critici e controversi» della finanza pubblica.
I dati «sono allarmanti e, in quanto tali, sia per l'entità economica che esprimono e, ancor più, per la dinamica di crescita che da molto tempo evidenziano, inducono a ritenere non procrastinabile una energica azione di contenimento».Apicella propone la reintroduzione dei ticket sanitari.
«Sarà inevitabile - sostiene il procuratore - che il cittadino per avere il necessario, rinunci a qualcosa, eventualmente addossandosi l'onere di maggiori ticket.
Questo, ovviamente, salvaguardando le necessità degli indigenti, dei minori, degli anziani, dei malati gravi o cronici».L'appello è alle responsabilità di tutti: governo, politici, operatori economici, forze sociali e cittadini.
«Una favorevole congiuntura economica può e deve aiutare il bilancio dello Stato e una buona gestione del bilancio pubblico dà senz'altro respiro all'economia».
«Oggi molte cose lasciano pensare - afferma Apicella - che operi tra gli uni e l'altra (tra i conti pubblici e l'economia n.d.r.) una sorta di circolo vizioso.
Occorre che esso si trasformi in circolo virtuoso».
Dalla Corte dei Conti un appello al governo, ai politici, agli operatori economici, alle forze sociali e ai cittadiniRoma, 26 giugno 2002 - La spesa previdenziale «è forse il buco nero dei conti pubblici meno facilmente colmabile».
E' quanto afferma nel suo giudizio sul rendiconto generale dello Stato il procuratore generale presso la Corte dei Conti, Vincenzo Apicella.
I giudici contabili sottolineano come la situazione sia destinata a peggiorare: già nel 2010 «ci si troverà di fronte ad una situazione di rischio» per un'impennata delle … uscite prevista nel 2006 e un innalzamento della cosidetta gobba per il 2033.
La riforma previdenzialeInasprire i requisiti d'accesso alle pensioni di anzianità, alzare l'età pensionabile, favorire lo sviluppo della previdenza complementare.
Queste le necessità per il sistema pensionistico italiano secondo la Corte dei Conti.«Ora non è giusto, né possibile, intaccare i diritti acquisiti» - dichiara Apicella.
«Tuttavia occorrerà inasprire i requisiti d'accesso alle pensioni di anzianità, alzare l'età pensionabile favorendo con incentivi la permanenza dei cittadini nel mondo del lavoro, favorire lo sviluppo della previdenza complementare e integrativa».Reintrodurre i ticket sanitariInsieme a quella previdenziale, la spesa sanitaria rimane «uno degli aspetti più critici e controversi» della finanza pubblica.
I dati «sono allarmanti e, in quanto tali, sia per l'entità economica che esprimono e, ancor più, per la dinamica di crescita che da molto tempo evidenziano, inducono a ritenere non procrastinabile una energica azione di contenimento».Apicella propone la reintroduzione dei ticket sanitari.
«Sarà inevitabile - sostiene il procuratore - che il cittadino per avere il necessario, rinunci a qualcosa, eventualmente addossandosi l'onere di maggiori ticket.
Questo, ovviamente, salvaguardando le necessità degli indigenti, dei minori, degli anziani, dei malati gravi o cronici».L'appello è alle responsabilità di tutti: governo, politici, operatori economici, forze sociali e cittadini.
«Una favorevole congiuntura economica può e deve aiutare il bilancio dello Stato e una buona gestione del bilancio pubblico dà senz'altro respiro all'economia».
«Oggi molte cose lasciano pensare - afferma Apicella - che operi tra gli uni e l'altra (tra i conti pubblici e l'economia n.d.r.) una sorta di circolo vizioso.
Occorre che esso si trasformi in circolo virtuoso».
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