Napoli, 20 aprile 2001 - Documento audiovideo dell'intervento conclusivo di Sergio Cofferati al convegno nazionale di CGIL - RSU "Un patto per la scuola pubblica".
Nel corso dell'intervento, incentrato sulla difesa delle RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) nella scuola e nate "per dare una prima risposta positiva a delle esigenze anche di ordine economico che le lavoratrici e i lavoratori avevano", il segretario generale di CGIL affronta diversi temi d'attualità: dai processi di globalizzazione alla legalità, dal federalismo alla sicurezza sui luoghi di lavoro, dalla politica fiscale … alla riforma del sistema pensionistico.Cofferati auspica un sindacato che indichi "in concreto una proposta di politica sociale e di politica economica", e che "non debba offrire alle persone alle quali si rivolge semplicemente delle tutele, che pure sono importanti, soprattutto per i più deboli". L'occasione è stata proprizia per un nuovo attacco a Confindustria, che - afferma Cofferati - pretende di avere dallo Stato "una serie di vantaggi che dovrebbero creare condizioni competitive, salvo avere comportamenti poi successivi, e non conseguenti, che prescindono da uno sforzo per innovare, per investire in ricerca e in formazione e dunque per recuperare una capacità competitiva che non sia legata soltanto ai vantaggi del cambio e della svalutazione".
E Confindustria - prosegue - offre questo modello "come modello di comportamento generale e chiede allo Stato non soltanto i vantaggi di sempre, ma di piegare alcune delle sue funzioni vitali e fondamentali ad un idea di liberismo che il sindacato non può nemmeno prendere in considerazione"Cofferati quindi affronta l'aspetto più direttamente politico-elettorale esprimendo preoccupazione per la convergenza tra le tesi di Confindustria e il programma economico della Casa delle Libertà.
Rivolgendosui direttamente a Silvio Berlusconi, gli chiede quindi di fare luce sulle minacce denunciate in alcune esternazioni del giorno prima "rendendo noti fatti circostanziati e avanzando denunce a chi di dovere". Il leader sindacale, si sofferma quindi sui temi della legalità e del federalismo.
Su quest'ultima questione, in particolare, esprime la contrarietà del sindacato "ad un'ipotesi di rottura secessionista dello Stato" e il sostegno ad un'idea di "federalismo che deve avere, però, come fondamento, un esercizio esplicito reso possibile dagli strumenti del caso della solidarietà tra i cittadini" e "in cui deve essere chiara la funzione di ogni livello istituzionale".Il discorso affronta poi il tema delle politiche fiscali, invitando chi promette riduzioni "fantasmagoriche" delle tasse, a spiegare "come potrebbero essere attuate e quali sono i livelli sopportabili di riduzione della pressione fiscale, con il mantenimento di un sistema di protezioni che per i più deboli si alimenta attraverso i proventi che lo Stato ha dalle politiche fiscali".Gli altri temi affrontati sono stati infine quello della riforma del sistema pensionistico, quello della sicurezza sui luoghi di lavoro e quello dell'efficacia delle rappresentanze sindacali unitarie nella scuola, rispetto alla soluzione delle problematiche che la riguardano.
Nel corso dell'intervento, incentrato sulla difesa delle RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) nella scuola e nate "per dare una prima risposta positiva a delle esigenze anche di ordine economico che le lavoratrici e i lavoratori avevano", il segretario generale di CGIL affronta diversi temi d'attualità: dai processi di globalizzazione alla legalità, dal federalismo alla sicurezza sui luoghi di lavoro, dalla politica fiscale … alla riforma del sistema pensionistico.Cofferati auspica un sindacato che indichi "in concreto una proposta di politica sociale e di politica economica", e che "non debba offrire alle persone alle quali si rivolge semplicemente delle tutele, che pure sono importanti, soprattutto per i più deboli". L'occasione è stata proprizia per un nuovo attacco a Confindustria, che - afferma Cofferati - pretende di avere dallo Stato "una serie di vantaggi che dovrebbero creare condizioni competitive, salvo avere comportamenti poi successivi, e non conseguenti, che prescindono da uno sforzo per innovare, per investire in ricerca e in formazione e dunque per recuperare una capacità competitiva che non sia legata soltanto ai vantaggi del cambio e della svalutazione".
E Confindustria - prosegue - offre questo modello "come modello di comportamento generale e chiede allo Stato non soltanto i vantaggi di sempre, ma di piegare alcune delle sue funzioni vitali e fondamentali ad un idea di liberismo che il sindacato non può nemmeno prendere in considerazione"Cofferati quindi affronta l'aspetto più direttamente politico-elettorale esprimendo preoccupazione per la convergenza tra le tesi di Confindustria e il programma economico della Casa delle Libertà.
Rivolgendosui direttamente a Silvio Berlusconi, gli chiede quindi di fare luce sulle minacce denunciate in alcune esternazioni del giorno prima "rendendo noti fatti circostanziati e avanzando denunce a chi di dovere". Il leader sindacale, si sofferma quindi sui temi della legalità e del federalismo.
Su quest'ultima questione, in particolare, esprime la contrarietà del sindacato "ad un'ipotesi di rottura secessionista dello Stato" e il sostegno ad un'idea di "federalismo che deve avere, però, come fondamento, un esercizio esplicito reso possibile dagli strumenti del caso della solidarietà tra i cittadini" e "in cui deve essere chiara la funzione di ogni livello istituzionale".Il discorso affronta poi il tema delle politiche fiscali, invitando chi promette riduzioni "fantasmagoriche" delle tasse, a spiegare "come potrebbero essere attuate e quali sono i livelli sopportabili di riduzione della pressione fiscale, con il mantenimento di un sistema di protezioni che per i più deboli si alimenta attraverso i proventi che lo Stato ha dalle politiche fiscali".Gli altri temi affrontati sono stati infine quello della riforma del sistema pensionistico, quello della sicurezza sui luoghi di lavoro e quello dell'efficacia delle rappresentanze sindacali unitarie nella scuola, rispetto alla soluzione delle problematiche che la riguardano.
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