13 APR 2001

Emma Bonino al Comitato di Coordinamento dei Radicali

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Roma, 13 aprile 2001 - Documento audiovisivo dell'intervento di Emma Bonino alla seconda giornata della riunione del Comitato di coordinamento radicale per la preparazione della fase finale della campagna elettorale.

Emma Bonino, in un'analisi delle problematiche della Lista Bonino e del PRT legate in primo luogo all'isolamento politico, al cono d'ombra in cui le iniziative radicali diventano "invisibili e inaudibili", afferma che "il nostro radar liberale funziona a meraviglia e continua ad avvistare i "nodi italiani" prima di chiunque altro".

All'interno del "chiacchiericcio che si leva dal
cortile della partitocrazia", infatti, la Lista Bonino ha saputo cogliere e portare avanti, con l'impegno in prima linea di Luca Coscioni, i temi riformisti e rivoluzionari degli anni 2000 che toccano in particolare "la questione dei rapporti fra politica e scienza, o per meglio dire della permanente prevaricazione che la politica esercita nei confronti della scienza".

L'ex commissaria europea ribadisce quindi l'importanza di una presenza dei radicali in Parlamento quali garanti del rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini.

Per quanto riguarda le prossime elezioni riafferma l'indipendenza della Lista Bonino: "Andiamo alle elezioni del 13 maggio - afferma - senza avere aderito ad alcun consorzio di partiti e partitini ma in ottima compagnia.

Ci andiamo insieme a Luca Coscioni, affiancati dalle decine di Premi Nobel e dalle centinaia di uomini di scienza che si riconoscono in questa nostra battaglia per liberare la scienza e la vita dalla cappa degli integralismi e dai lacci della politica politicante".

Sono proprio gli integralismi cattolici e verdi, rossi e neri, ad impedire che in Italia si svolga un dibattito laico su temi di importanza capitale per milioni di italiani, quali la libertà di ricerca scientifica e terapeutica, la morte dignitosa, l'antiproibizionismo sulle droghe.

Il ministro Umberto Veronesi, che ha "la pretesa di prendere sul serio il suo ruolo di ministro della Sanità e, facendo ricorso alla sua formazione scientifica e alla sua coscienza laica e liberale, manifesta puntualmente opinioni ed avvertenze che in qualsiasi altro paese d'Europa apparirebbero di pubblica utilità" è stato messo a tacere con l'unica eccezione delle dichiarazioni sull'elettrosmog "in nome del primato della politica e/o dell'etica sulla scienza".

Emma Bonino attacca duramente i due schieramenti maggiori anche sui diritti civili e sulle libertà economiche e, assimilandoli al Pci e alla Dc degli anni '70, afferma che ciò che "unisce Berlusconi e Rutelli, dietro le loro chiassose polemiche a distanza è la determinazione del centrodestra e del centrosinistra di ritornare alla concertazione, di privilegiare il rapporto con le burocrazie sindacali e gli interessi costituiti che esse rappresentano rispetto a una politica di apertura verso i disoccupati e le categorie meno protette del mondo del lavoro".

La dimostrazione più eclatante della vicinanza dei due leader è la legge sull'editoria elettronica "poco comprensibile salvo nel suo orientamento di fondo: rinchiudere Internet nella stessa gabbia statalista e corporativa in cui è rinchiusa l'editoria "tradizionale"; e agitare l'osso dei finanziamenti e dei sussidi statali per rendere accettabile la mancata liberalizzazione di un settore di cui la partitocrazia giustamente diffida".

La leader radicale conclude il suo intervento facendo riferimento alle battaglie sull'introduzione della RU 486, della clonazione a scopo terapeutico delle cellule staminali embrionali, sulla morte dignitosa e afferma che "riuscirà a cambiare l'Italia solo quella forza politica - o aggregazione di forze - che saprà convincere una "massa critica" di elettori che le libertà dette civili e le libertà dette economiche sono le due facce di una stessa medaglia , due aspetti inscindibili della libertà individuale".

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