Bologna, 27 aprile 2001, ore 15 - Marco Pannella e Luca Coscioni hanno ribadito nella conferenza stampa le motivazioni del Satyagraha intrapreso dal Movimento Radicale affinché il Presidente della Repubblica si pronunci sullo stato di illegalità e di violazione delle norme costituzionali e sulla negazione dei diritti dei cittadini di conoscere per deliberare.Durante il suo intervento Marco Pannella ha affermato di condividere la reazione di incredulità di Emma Bonino nell'apprendere dell'appello di Ciampi a desistere dalla imminente e grave iniziativa nonviolenta : "Emma si sarebba attesa … semmai - ha affermato - un intervento sull'ultimo evento, una trasmissione rai costata 5 miliardi che viene sparata con in apertura un monologo contro l'eutanasia, mentre noi stiamo raccogliendo firme per una proposta di legge sull'argomento".Il leader radicale ha però chiarito che oggetto della propria indignazione non sono nè Celentano, nè Gaber che hanno espresso le loro opinioni, quanto piuttosto chi ha preparato la loro messa in onda in piena campagna elettorale: "Ritengo che il partito Rai - ha affermato - costituiscano non un pericolo, ma un costo, una ferita per la democrazia e le leggi italiane più di qualsiasi terrorismo".
Luca Coscioni, per il quale anche gli spostamenti in macchina per le varie città d'Italia incontrano il parere sfavorevole dei medici, ha ribadito di essere pienamente consapevole della battaglia che sta conducendo, e dell'imbarazzo che sta provocando nel dibattito politico: "Un malato che sceglie di non dimettersi dalla vita pubblica, infatti, è un elemento di disturbo per coloro che non intendono affrontare temi fondamentali alla vita di milioni di italiani".
Luca Coscioni, per il quale anche gli spostamenti in macchina per le varie città d'Italia incontrano il parere sfavorevole dei medici, ha ribadito di essere pienamente consapevole della battaglia che sta conducendo, e dell'imbarazzo che sta provocando nel dibattito politico: "Un malato che sceglie di non dimettersi dalla vita pubblica, infatti, è un elemento di disturbo per coloro che non intendono affrontare temi fondamentali alla vita di milioni di italiani".
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