Bruxelles, 13 giugno 2001 h10.00 - "L'allargamento e lo sviluppo sostenibile", questi i punti di maggior interesse che saranno in discussione al prossimo Consiglio europeo di Göteborg, secondo Romano Prodi che ha informato la sessione plenaria dell'Europarlamento sulle intenzioni della Commissione in vista del vertice svedese.
Il presidente della Commissione Europea, facendo riferimento all'esito negativo del referendum sulla ratifica del trattato di Nizza tenutosi nella Repubblica d'Irlanda, ha affermato che "pur non volendo commettere alcune indebite ingerenze nelle decisioni sovrane del … popolo irlandese, il risultato del referendum irlandese è per me fonte di grande tristezza" poichè - ha ribadito Prodi - il processo di allargamento "è storicamente e politicamente necessario" e "non dovrà subire alcun ritardo".Prodi ha sottolineato che l'Unione Europea sta rispettando la tabella di marcia individuata con il Trattato di Nizza, anche se non mancato di sottolineare che "attualmente sono ancora aperti i capitoli più delicati: l'ambiente, la libera circolazione delle persone, dei capitali e dei servizi, i fondi strutturali e l'agricoltura".
Rispetto a questi capitolo che rappresentano "settori complessi", Prodi ha espresso ottimismo a partire dalla consapevolezza che "in alcuni casi le soluzioni potranno essere facilitate dall'adozione di periodi di transizione", dichiarando la disponibilità della Commissione "a proporre le necessarie soluzioni tecniche e i necessari compromessi politici", ma al contempo ha invitato alla "flessibilità da parte di tutti i negoziatori" e ad "un deciso impegno politico per portare a termine anche le trattative nei settori più delicati" Per quanto riguarda l'altro elemento chiave del Consiglio di Goteborg, Prodi ha ribadito che la realizzazione di uno sviluppo sostenibile deve prevedere una sinergia tra le differenti politiche dell'Unione Europea e un impegno forte da parte degli europarlamentari nell'interazione con "le autorità regionali e locali cui spetterà la responsabilità primaria dell'attuazione sul territorio della politica di sviluppo sostenibile", che - ha chiarito - "punta ad assicurare che crescita economica, coesione sociale e tutela dell'ambiente procedano di pari passo.""Lungi dall'essere in contraddizione - ha aggiunto - gli obiettivi economici, sociali e ambientali sono in realtà complementari.
Questo è il fulcro del modello di società europeo che vogliamo costruire e consegnare alle generazioni future". .
Il presidente della Commissione Europea, facendo riferimento all'esito negativo del referendum sulla ratifica del trattato di Nizza tenutosi nella Repubblica d'Irlanda, ha affermato che "pur non volendo commettere alcune indebite ingerenze nelle decisioni sovrane del … popolo irlandese, il risultato del referendum irlandese è per me fonte di grande tristezza" poichè - ha ribadito Prodi - il processo di allargamento "è storicamente e politicamente necessario" e "non dovrà subire alcun ritardo".Prodi ha sottolineato che l'Unione Europea sta rispettando la tabella di marcia individuata con il Trattato di Nizza, anche se non mancato di sottolineare che "attualmente sono ancora aperti i capitoli più delicati: l'ambiente, la libera circolazione delle persone, dei capitali e dei servizi, i fondi strutturali e l'agricoltura".
Rispetto a questi capitolo che rappresentano "settori complessi", Prodi ha espresso ottimismo a partire dalla consapevolezza che "in alcuni casi le soluzioni potranno essere facilitate dall'adozione di periodi di transizione", dichiarando la disponibilità della Commissione "a proporre le necessarie soluzioni tecniche e i necessari compromessi politici", ma al contempo ha invitato alla "flessibilità da parte di tutti i negoziatori" e ad "un deciso impegno politico per portare a termine anche le trattative nei settori più delicati" Per quanto riguarda l'altro elemento chiave del Consiglio di Goteborg, Prodi ha ribadito che la realizzazione di uno sviluppo sostenibile deve prevedere una sinergia tra le differenti politiche dell'Unione Europea e un impegno forte da parte degli europarlamentari nell'interazione con "le autorità regionali e locali cui spetterà la responsabilità primaria dell'attuazione sul territorio della politica di sviluppo sostenibile", che - ha chiarito - "punta ad assicurare che crescita economica, coesione sociale e tutela dell'ambiente procedano di pari passo.""Lungi dall'essere in contraddizione - ha aggiunto - gli obiettivi economici, sociali e ambientali sono in realtà complementari.
Questo è il fulcro del modello di società europeo che vogliamo costruire e consegnare alle generazioni future". .
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